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“Fatti non foste a viver come bruti”. Ma il mondo sta scoppiando, ed è colpa nostra

23 novembre 2022 | 18:39
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“Fatti non foste a viver come bruti”. Ma il mondo sta scoppiando, ed è colpa nostra

Un mondo dove si sta perdendo il rispetto per l’altro, dove le idee ed esigenze altrui vengono relegate a stupidaggini da ignorare (nel migliore dei casi) o da combattere. Anche con la violenza, fisica o verbale. Dove stiamo andando?

Burkina Faso, attacchi nel Nord, 14 morti. Esplosioni Gerusalemme, almeno 12 morti. Sparatoria in Virginia, almeno 10 morti. Kiev, bombardamenti russi: morto un neonato. La giornata si è aperta così, con questo flusso di notizie.

Certo le matrici sono diverse, i territori anche, gli argomenti pure. Ma mi è venuto da chiedermi: in che mondo viviamo? Un mondo dove gli uni attaccano gli altri, dove non c’è rispetto per la vita, dove si prendono a pretesto motivazioni religiose o interessi economici per uccidere.

Un mondo dove si sta perdendo il rispetto per l’altro, dove le idee ed esigenze altrui vengono relegate a stupidaggini da ignorare (nel migliore dei casi) o da combattere. Anche con la violenza, fisica o verbale. Le offese, il turpiloquio, le accuse non documentate, il veleno e l’acredine che riempiono i social, ne sono la testimonianza più quotidianamente evidente: non siamo migliori di ciò che critichiamo.

Occorre recuperare il rispetto: per gli altri, per le idee altrui, per l’ambiente, per gli spazi pubblici. Mancandone uno, a cascata, come un perverso domino, vengono giù tutti gli altri. E tutto diventa lecito, anche ciò che è evidentemente sbagliato.

E’ una deriva dalla quale dobbiamo affrancarci, se vogliamo un futuro migliore per i nostri figli, se vogliamo educarli davvero. E non meravigliamoci se la conclusione del Cop27 (la conferenza sui cambiamenti climatici) non è stata quella che ci si aspettava; le nostre strade sono ancora piene di discariche abusive formate da rifiuti abbandonati senza alcuna remora, ci sono ancora milioni di persone che gettano di tutto dai finestrini dell’auto, non avendo la pazienza e la cura di riporre la cartaccia in tasca per poi buttarla nei luoghi opportuni; inquiniamo i canali di bonifica, non rispettiamo la differenziata. Noi siamo questo, e lo dimostriamo tuti i giorni. Perché chi governa le sorti del mondo dovrebbe essere diverso?

“Fatti non foste a viver come bruti”, diceva il Sommo Poeta. Iniziamo noi a fare il primo passo, e forse – dico forse – tra 5o anni , la mattina, appena svegli e in procinto di fare colazione, ci ritroveremo una serie di notizie meno devastanti. Ci credo? Diciamo che ci spero…