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La storia di Francesco, l’artista di mare che raccoglie il “nulla” per farne poesia

4 dicembre 2022 | 09:00
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La storia di Francesco, l’artista di mare che raccoglie il “nulla” per farne poesia

Non chiamatela “arte povera”, è piena di ricchezza: passione, tecnica, fantasia, riciclo, rispetto dell’ambiente

Potrebbe capitarvi di vederlo setacciare la costa, alla ricerca di pezzi di legno restituiti dal mare, conchiglie, persino vecchie reti o altri “rifiuti” da raccogliere. Lui, spesso da solo, anche d’inverno, potrebbe sembrare un novello Robinson Crosue che vaga senza meta per gli arenili romani, da Santa Marinella fino a Ostia, passando per Fregene… Ma il suo intento è nobile: cancellare il degrado, naturale o artificiale che sia, che intorbidisce la bellezza delle nostre coste, per restituire arte attraverso la natura.

Lui si chiama Francesco, ha 64 anni, e da sempre è un appassionato dell’arte di creare oggetti con i più svariati materiali di riciclo. “Una decina di anni fa per Natale – racconta Francesco Castelli – decisi di regalare ai miei amici degli oggetti realizzati con i legni trovati lungo le spiagge laziali. Ai miei amici piacquero così tanto che mi incoraggiarono a crearne ancora, perché erano belli, poetici e nuovi. Così mentre il tempo passava io continuavo a intagliare, segare e incollare tutto ciò che riuscivo a trovare adatto per un occhio, una pinna, una barca”.

Una passione che, come mille altre cose, ha dovuto fare i conti con il Covid. Che in questo caso però si è trasformato in un’opportunità: “Durante il periodo del Covid tutto si è fermato – racconta ancora Francesco -, ma il tempo libero per me divenne importante per riuscire a ‘sopravvivere’ a un evento così forte, improvviso e doloroso. I miei legni raccolti riuscivano a farmi stare bene perché mi impegnavano facendomi passare il tempo con divertimento, e nuovi soggetti hanno preso forma. Pesci, balene, mucche, surfisti e per ultimo le mie bellissime lampade”.

C’è un sostantivo maschile in questo racconto, che dice tutto dell’approccio di Francesco: “divertimento”. E davvero traspare allegria nelle sue opere, quella serenità che nasce dalla consapevolezza di fare qualcosa di piccolo ma importante (pulire le spiagge) e di grande gratificazione (dare nuova vita ad oggetti ritenuti inutili o, peggio, classificati come rifiuti).

Oggi Francesco continua a setacciare gli arenili, riempire le sue ceste di “nulla”, per portarlo a casa e farlo magicamente diventare “poesia”. Ci vuole passione, mestiere, abilità, ingegno e forse un pizzico di follia, per perdere mattinate intere a separare la sabbia dal resto.

Le sue creazioni sono raggiungibili nei tanti mercatini dedicati all’artigianato ai quali partecipa. Per contattarlo? Basta una mail: frank58f@libero.it