IL FATTO

“Da qui non ci muoviamo”. Cameriere di Fondi massacrato di botte dai suoi clienti

6 dicembre 2022 | 15:55
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“Da qui non ci muoviamo”. Cameriere di Fondi massacrato di botte dai suoi clienti

La vicenda è avvenuta a Londra. Il cameriere stava chiudendo il locale ed aveva chiesto agli ospiti di andare via

Londra – Un cameriere nato a Fondi, di 25 anni, è stato massacrato di botte a Brixton, nel sud di Londra. Il suo nome è Marco Pannone, nipote di Massimiliano Sepe chef del noto ristorante romano Alfredo alla Scrofa. Sono ancora ignote le cause che hanno portato al pestaggio, ma risulta che le condizioni siano gravissime: Marco è in coma e sta lottando per sopravvivere.

Il giovane, molto legato alla sua Fondi, ha deciso qualche anno fa di partire verso Londra alla ricerca di fortuna: autonomia, lavoro, crescita personale. È anche un esperto di kickboxing ma non è riuscito a difendersi dalla brutale aggressione. Le uniche informazioni sull’accaduto, per il momento, sono state raccolte da un gruppo di ragazzi di Fondi che risiede a Londra. Secondo quanto trapela, il pestaggio sarebbe avvenuto in quanto il locale nel quale il ragazzo lavorava come cameriere doveva chiudere, ma un gruppo di ragazzi non ci pensava minimamente ad andarsene via. Marco dunque sarebbe stato successivamente preso a cazzotti e lasciato a terra inerme nel retro del locale. 

La famiglia, residente in Italia, è stata avvertita tramite Facebook da un amico del ragazzo: un messaggio scioccante arrivato sul profilo della sorella maggiore dove si diceva solamente che Marco era stato aggredito, che era stato portato in ospedale e stava molto male. Il primo ad arrivare a Londra è stato lo zio, mentre i genitori e la sorella hanno dovuto aspettare per mancanza di passaporti.

Al Consolato non sapevano nulla dell’accaduto, gliel’ho comunicato io – ha detto lo zio Massimiliano al quotidiano Leggo –.  Anche dalla polizia londinese quasi nessuna informazione. L’agente che si occupa del caso è andato in ferie, mi ha lasciato la mail di un collega e il numero di registrazione del crimine”.

Marco sta lottando tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva del King’s College Hospital dove è stato ricoverato e operato d’urgenza.