Il Papa ai Capi di Stato di tutto il mondo: “A Natale siate clementi coi carcerati”

12 dicembre 2022 | 17:20
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Il Papa ai Capi di Stato di tutto il mondo: “A Natale siate clementi coi carcerati”

Il Papa chiede clemenza per tutti “i fratelli e le sorelle privati ​​della libertà idonei a beneficiare di tale misura”. In Italia ci sono tre possibilità: amnistia, indulto e grazia

Città del Vaticano – “In occasione del prossimo Natale, Papa Francesco sta inviando a tutti i Capi di Stato una lettera per invitarli a compiere un gesto di clemenza verso quei nostri fratelli e sorelle privati ​​della libertà che essi ritengano idonei a beneficiare di tale misura, perché questo tempo segnato da tensioni, ingiustizie e conflitti, possa aprirsi alla grazia che viene dal Signore”.

E’ quanto si apprende dalla Sala Stampa della Santa Sede. Il Pontefice, che ricordiamo è un Capo di Stato, rivolge il suo appello proprio ai Capi di Stato di ogni nazione del mondo, interfacciandosi direttamente col proprio pari. Del resto, se avesse indirizzato la missiva a chi ricopre un ruolo diverso si tratterebbe di ingerenza.

In Italia, secondo il nostro ordinamento giuridico, sono tre le possibilità tra le quali lo Stato può optare: amnistia, indulto e grazia. La grazia è riserva esclusivamente al Presidente della Repubblica che, ricordiamo, è il Capo di Stato al quale il Pontefice ha rivolto il suo appello. Il Parlamento può invece decidere tra amnistia e indulto.

L’amnistia costituisce una causa di estinzione del reato, mentre l’indulto è una causa di estinzione della pena: pertanto, con l’amnistia lo Stato rinuncia all’applicazione della pena, mentre con l’indulto si limita a condonare, in tutto o in parte, la pena inflitta, senza però cancellare il reato.

Amnistia e indulto, come sottolineano, dipendono dal Parlamento e vengono concessi con una legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera in ogni articolo e nella votazione finale (art. 79, co. 1, Cost.); mentre, prima dell’entrata in vigore della l. cost. n. 1/1992 (che ha modificato il testo dell’art. 79 Cost.), erano concessi dal Presidente della Repubblica, previa legge di delegazione da parte delle Camere. Il fortissimo innalzamento del quorum di votazione (dalla maggioranza semplice a quella dei due terzi, superiore a quanto richiesto nel procedimento di revisione costituzionale ex art. 138 Cost.) ha reso molto più difficile il ricorso a questi istituti e, dal 1992 sino ad oggi, vi è stato un solo caso di applicazione dell’art. 79 Cost. (l. n. 241/2006), mentre dal 1948 al 1992 vi erano stati oltre quaranta provvedimenti legislativi di clemenza.

Amnistia e indulto, però, non si applicano ai reati commessi dopo la presentazione del disegno di legge (art. 79, co. 3, Cost.). Sulle leggi di amnistia e indulto non può essere proposto un referendum abrogativo (art. 75, co. 2, Cost.). La scelta ora dipenderà da Mattarella.

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