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Qatargate: tutto quello che sappiamo sullo scandalo corruzione che fa tremare l’Ue

13 dicembre 2022 | 14:24
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Qatargate: tutto quello che sappiamo sullo scandalo corruzione che fa tremare l’Ue

Mazzette, corruzione, omertà: è questo lo scandalo che sta oscurando Mondiale negli ultimi giorni, proprio a ridosso delle semifinali. Ma da cosa è scaturito tutto ciò?

Bruxelles – Mazzette, corruzione, omertà: è questo lo scandalo che sta dominando l’opinione pubblica negli ultimi giorni, proprio a ridosso delle semifinali dei Mondiali. Alcuni esponenti rappresentanti dell’Unione Europea, in particolare  del Parlamento, sembra essere coinvolta in un marcio sistema di corruzione con l’obiettivo di “ripulire” l’immagine del Qatar a ridosso della Coppa del Mondo. Ma com’è nato tutto questo?

L’inchiesta della Procura di Bruxelles

Alla base dello scandalo c’è un’inchiesta che è stata condotta dalla Procura di Bruxelles su un”organizzazione criminale infiltrata nel cuore del Parlamento europeo e sospettata di ingerenza nella politica Ue e di corruzione da parte del Qatar”. Secondo i magistrati di Bruxelles, infatti, il Paese ospitante dei Mondiali avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento Ue.

Questo a portato alle perquisizioni nelle case di alcuni politici di spicco dell’Europarlamento da venerdì 9 dicembre nelle quali sono stati sequestrati 600.000 euro in contanti a indagati con l’accusa di corruzione internazionale e riciclaggio.

Chi sono i politici coinvolti?

Il nome più importante coinvolto nell’inchiesta è quello della vice-presidente del Parlamento, la greca Eva Khaili. E’ nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro l’importo in contanti sequestrato nell’abitazione della vicepresidente dell’Eurocamera: oltre 750mila euro in tagli da 20 e 50 euro. 150.000 di questi sono stati trovati all’interno della sua abitazione, mentre i “restanti” 600.000 in una valigia in mano a suo padre che stava scappando in fretta e furia da un quartiere di Bruxelles.

Anche nella casa di Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1, sono stati trovati  17.000 euro, soldi che non hanno lasciato spazio a dubbi per gli investigatori. Non solo è stato arrestato lui, ma anche la moglie e la figlia (alle quali sono stati concessi gli arresti domiciliari)  con l’accusa di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.

Oltre a Panzeri, tra gli italiani coinvolti nel giro di corruzione anche Niccolò Figà-Talamanca, ai vertici dell’Ong No Peace Without Justice (da cui si è successivamente dimessa Emma Bonino), e Francesco Giorgi, compagno di Kaili e assistente dell’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino (che non risulta indagato). Secondo quanto si apprende, Giorgi non si occupava di Qatar ma dei rapporti dell’Ue con i Paesi del Maghreb: Marocco, Tunisia, Algeria. Cozzolino è infatti presidente della delegazione Ue per le relazioni con i Paesi del Maghreb e l’Unione del Maghreb arabo.

Tra gli altri deputati coinvolti, spunta il nome di Marc Tarabella, a cui è stata perquisita la casa. Per Tarabella non è scattato nessun fermo ma la commissione di vigilanza del Partito socialista belga lo ha convocato per avere delle spiegazioni. Lo stesso Tarabella si è poi autosospeso dal gruppo dei Socialisti e Democratici. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola è stata costretta a rientrare da Malta e a recarsi di persona al domicilio di Tarabella, in quanto la Costituzione belga prevede che un eletto possa essere perquisito solo alla presenza del presidente della Camera d’appartenenza: “Il Parlamento sta collaborando attivamente e pienamente con le autorità giudiziarie per favorire il corso della giustizia”, ha sottolineato Metsola.

Le reazioni, da Von der Leyen a Tajani

“Il Parlamento europeo e la presidente Metsola stanno collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie per favorire il corso della giustizia”, ha sottolineato Juri Laas, portavoce della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola.

“E’ una cosa gravissima, se quello che emerge da prime decisioni procura Bruxelles fosse confermato si tratterebbe di esponenti del Parlamento ed attivisti che avrebbero ricevuto soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar. Una vicenda vergognosa e intollerabile. Se si confermera’ che qualcuno ha preso soldi per cercare di influenzare l’opinione del Parlamento europeo penso che sara’ veramente una delle piu’ drammatiche storie di corruzione di questi anni”, ha detto il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni.

“Le accuse contro il vicepresidente del Parlamento europeo sono estremamente preoccupanti, molto gravi, è una questione di fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, e questa fiducia richiede i più alti standard di indipendenza e integrità. Ho già proposto la creazione di un organismo etico indipendente che copra tutte le istituzioni dell’Ue”. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen rispondendo ad una domanda sul Qatargate.

“Stiamo controllando ogni dettaglio sul registro della trasparenza, abbiamo regole molto chiare per tutti i commissari, stiamo controllando alla luce di quello che è successo al Parlamento europeo. Finché non ci saranno nuove informazioni siamo allo status quo, ma se dovesse emergere qualcosa di nuovo dovremo reagire” ha spiegato inoltre von der Leyen, in merito all’eventuale coinvolgimento della Commissione nell’inchiesta sul Qatargate.

“Il Parlamento Europeo è vittima dei comportamenti di queste persone, bisogna sempre separare le istituzioni dalla responsabilità penale, che è individuale”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. “Spero che le indagini si fermino alle persone coinvolte, che già hanno arrecato abbastanza danno al Parlamento Europeo, che è l’unica istituzione democratica dell’Unione Europea”.

Il Qatar respinge tutte le accuse

Le autorità del Paese del Golfo, tuttavia, hanno respinto tutte le accuse di aver corrotto politici e funzionari europei sulle quali sta indagando la procura di Bruxelles. Qualsiasi associazione del governo qatarino con le accuse riportate è senza fondamento e gravemente male informata. Lo Stato del Qatar lavora sulla base di un rapporto da istituzione a istituzione e opera in piena conformità con il diritto internazionale”, afferma uno statement del ministero degli Esteri del Qatar rilanciato via Twitter dalla missione diplomatica di Doha in Ue.

Il voto del Parlamento Ue

Il Parlamento europeo ha approvato la destituzione dalla carica di vicepresidente del Pe di Kaili proprio stamane. L’aula ha votato sì con la maggioranza di oltre due terzi (625 voti), come previsto dal Parlamento. Un solo contrario e due astenuti. Il voto si è svolto per appello nominale sotto richiesta dei gruppi S&d, The Left e Id, fanno sapere dagli uffici del Parlamento europeo. All’analisi dei voti risulta che a votare contro sia stato Mislav Kolakušić, croato dei non iscritti. Si sono invece astenuti l’olandese di Ecr, Dorien Rookmaker, e il tedesco di Id, Joachim Kuhs.

La conferenza dei presidenti del Pe, in mattinata aveva scelto di attivare l’articolo 21 del regolamento dell’Eurocamera per rimuoverla dalla carica. A comunicarlo era stato l’ufficio di presidenza dell’Eurocamera dopo una riunione che si è estesa ben oltre le aspettative rimandando il lavori della plenaria stessa.

Il Premier belga tuona: “Andremo fino in fondo”

Parole dure quelle del premier del Belgio De Croo: “Il Belgio sta facendo quello che il Parlamento europeo non ha fatto. Dobbiamo andare fino alla fine, stiamo andando fino alla fine” ha chiosato.