Guerra in Ucraina: dopo le critiche del Papa, il Vaticano chiede scusa a Mosca

15 dicembre 2022 | 13:21
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Guerra in Ucraina: dopo le critiche del Papa, il Vaticano chiede scusa a Mosca

Mosca: “Questa situazione dimostra che dietro gli appelli del Vaticano al dialogo c’è la capacità di condurlo e di ascoltare gli interlocutori, un approccio degno di sincero rispetto”

Città del Vaticano – Il Vaticano ha chiesto “scusa” alla Russia. Mosca ha ricevuto una lettera ufficiale dalla Santa Sede contenente delle scuse in merito alle parole di Papa Francesco nei confronti di ceceni e buriati, minoranze russe coinvolti nell’operazione speciale in Ucraina, pubblicate sulla rivista dei gesuiti “America”.

Ad annunciarlo, nel corso di una conferenza stampa, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo cui “l’incidente è chiuso”. La portavoce ha citato la lettera del Vaticano, in cui si legge che “la Santa Sede ha un profondo rispetto per tutti i popoli della Russia, la loro dignità, fede e cultura, così come per gli altri Paesi e popoli del mondo”.

“La capacità di ammettere i propri errori è sempre meno comune nella comunicazione internazionale di oggi. Questa situazione dimostra che dietro gli appelli del Vaticano al dialogo c’è la capacità di condurlo e di ascoltare gli interlocutori, un approccio degno di sincero rispetto”, ha detto Zakharova al riguardo, aggiungendo che la Russia “conta sulla continua interazione costruttiva con il Vaticano”.

Da Oltretevere, come spesso accade quanto si tratta di diplomazia pontificia, tutto tace. A sbilanciarsi è il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, che commenta: “Al momento posso confermare che ci sono stati contatti diplomatici in tal senso”.

Risolto l’incidente diplomatico, Mosca probabilmente rivaluterà anche la proposta del cardinale Pietro Parolin di ospitare i colloqui tra Russia e Ucraina in Vaticano. Pochi giorni fa, sempre Zakharova, aveva infatti declinato l’invito dando la colpa proprio alle parole del Papa: “Temo che i fratelli ceceni e buriati, oltre a me, non lo apprezzerebbero. Per quanto ricordo, non ci sono state parole di scuse dal Vaticano”. Ora che i “contatti diplomatici in tal senso” sono avvenuti, la proposta di un tavolo di pace all’ombra del cupolone resta in piedi.

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