Vaticano, processo al cardinal Becciu: Parolin sarà in aula come testimone

16 dicembre 2022 | 19:15
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Vaticano, processo al cardinal Becciu: Parolin sarà in aula come testimone

Nell’ambito del procedimento la Segreteria di Stato, l’organo della Santa Sede che è al centro della vicenda, si è costituita parte civile

Città del Vaticano – Il segretario di Stato della Santa Sede, cardinal Pietro Parolin, verrà ascoltato tra i testimoni dell’accusa nell’ambito del processo che si sta svolgendo in Vaticano per la compravendita di un palazzo a Sloane Avenue a Londra, e che vede tra gli imputati il cardinale Angelo Maria Becciu.

Nell’ambito del procedimento la Segreteria di Stato, l’organo della Santa Sede che è al centro della vicenda, si è costituita parte civile. La testimonianza sarà resa nell’ultima decade di gennaio, prima probabilmente che Parolin si rechi a Lourdes per un incontro internazionale di media cattolici. In caso contrario, la testimonianza potrebbe slittare all’indomani del viaggio apostolico di Papa Francesco in Sud Sudan, che terminerà il 5 febbraio.

A dare la notizia della “disponibilità del cardinale a venire in aula” è stato oggi il presidente del tribunale vaticano Giuseppe Pignatone nel corso della 41ma udienza del processo. Ultima udienza dell’anno: la ripresa dei lavori è prevista per il 12 gennaio.

I lavori odierni sono stati dedicati ad ascoltare Renato Giovannini, figura secondaria dell’inchiesta la cui deposizione è stata costellata dai “non ricoordo”, come anche dall’eccezione sollevata dalla difesa di Becciu sulle chat acquisite agli atti processuali, giudicate dall’avvocato Viglione un “guazzabuglio” e necessitanti di un ulteriore supplemento istruttorio. Richiesta respinta dopo dieci minuti di camera di consiglio. Secondo il calendario dei lavori le prossime udienze sono state fissate per il 13, il 25, il 26 e il 27 gennaio.

Anche Chaouqui e Ciferri

Il 13 gennaio, invece, sarà la volta di Francesca Immacolata Chaouqui e Genoveffa Putignani Ciferri. L’ex membro della Cosea e l’amica di monsignor Alberto Perlasca saranno ascoltate singolarmente per verificare un loro eventuale coinvolgimento nella deposizione di Perlasca. Nel caso in cui le due donne dovessero dare versioni diverse, saranno interrogate con un confronto all’americana.

Nel corso dell’udienza odierna, il presidente del tribunale Giuseppe Pignatone ha sollecitato le difese a presentare eventuali liste con nuovi teste da sentire e ha comunicato di avere bocciato le richieste sollevate dalle difese degli imputati relative alle risultanze sulle perquisizioni alla diocesi di Ozieri e alla cooperativa Spes. Respinte anche le eccezioni sollevate sul contenuto della conversazione telefonica a casa Becciu avvenuta all’insaputa del Papa.

Il Tribunale del Vaticano ha inoltre respinto le eccezioni relative all’acquisizione delle chat che hanno come protagoniste Francesca Chaouqui e l’amica di Perlasca, sollevate dall’avvocato difensore del cardinale Angelo Becciu, Fabio Viglione, secondo il quale servivano “verifiche tecniche più serie”.

Pignatone ha respinto la richiesta delle difese di un supplemento di istruttoria con tanto di sequestro dei telefonini delle due donne. Confusa la testimonianza di Renato Giovannini, sentito nel corso dell’udienza, che ha sottolineato come non abbia mai avuto ruoli in Vaticano nè ricevuto soldi dalla Segreteria di Stato.

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