Il caso

“L’Ufo di Natale”: centrale elettrica Pietracamela 1978

17 dicembre 2022 | 10:11
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“L’Ufo di Natale”: centrale elettrica Pietracamela 1978

Ripercorriamo quella che fu la grande ondata degli Ufo del 1978 con gli avvistamenti di quei giorni di festa

24 dicembre 1978 nella centrale elettrica di Pietracamela in provincia di Teramo, due testimoni, uno dei quali si trovava in quei momenti di turno alla centrale mentre l’altro stava riposando, raccontarono ai giornali una storia interessante. Il primo tecnico era seduto di fronte al quadro comandi che controllava il generatore n.2, mentre il primo generatore era scollegato. All’improvviso verso le 6:50 il testimone accusò un certo malore, come un mancamento, mentre il generatore in funzione sembrava oscillare nelle prestazioni in modo inconsueto. Inoltre oscillavano allo stesso modo anche gli strumenti di misura sul quadro di controllo, e perfino quelli relativi al primo generatore non in funzione. Il testimone, che si sentiva svuotato di ogni energia e paralizzato, non riuscì neppure ad azionare il pulsante di allarme. Dopo un minuto tutto si normalizzò lasciando il testimone ancora scosso da una strana sensazione e con gli strumenti di controllo completamente starati.

Un attimo dopo l’uomo vide 3-4 lampi di luce riflessi sulle vetrate del lato sud, per cui corse fuori e vide tra i rami del bosco una grande sfera infuocata rosso-arancio con i contorni indefiniti e dalla luce fortissima, che però stava illuminando la zona circostante. Nel guardare la luce provò una irritazione immediata agli occhi finché la il fenomeno si levò in volo con traiettoria obliqua a forte velocità verso il Gran Sasso. Chiamò per interfono il collega ma il telefono non funzionò. Tornò all’esterno e vide la luce diventata piccolissima. In quel mentre apparve sul dorso della montagna un oggetto ben distinto, simile ad un cappello da fantino che nella parte superiore emanava una fortissima luce giallo-oro. L’oggetto effettuava repentini spostamenti cambiando forma e colore. Anche in questo caso la luce sembrava circoscritta. Cercò di azionare il telefono interno di emergenza a manovella, che stavolta funzionò, e svegliò il collega così che entrambi poterono seguire le evoluzioni dell’oggetto, che infine si fermò sulla verticale della cima del Gran Sasso.

22 ore dopo, il 25 dicembre alle 4:25 a Trino di Cicagna (GE) un autotrasportatore viene svegliato da un rumore che sembrava provenire dal piano inferiore, come un bastone che strisciava sulla ringhiera del balcone, e c’era anche una luce fortissima che filtrava dalle tapparelle. Affacciato dal terrazzo osservò un oggetto volante grande come un’automobile sollevato da terra di 5-6 metri. Silenzioso con un’intensa luce bianca con tonalità bluastra, aveva la parte superiore rettangolare di 3 metri x 2,5, mentre l’inferiore era ricurva ed ondulata, con due monconi metallici che puntavano uno verso l’alto ed uno verso il basso. Il testimone rimase come paralizzato con le mani attaccate alla ringhiera per una trentina di secondi, fino a che l’oggetto si allontanò verso sud con volo orizzontale, lasciando cadere due globi luminosi. In seguito l’uomo soffrì di un intenso bruciore agli occhi.

Questi due casi sembrano avere in comune la forte luminosità che causa problemi agli occhi ed un altro effetto fisiologico simile alla paralisi. Solo in uno sembra ci siano stati effetti fisici provocati da un forte campo elettromagnetico. Ma non possiamo esserne certi, in quanto nella centrale elettrica c’erano molti sensibili strumenti, mentre nella casa ligure non si menzionano effetti su radio-tv o impianto elettrico. I fatti sono avvenuti, seppure con una procedura diversa, a diverse centinaia di chilometri di distanza tra le due zone, e non è detto, ovviamente che ci sia stata una correlazione. C’è però da dire che altri avvistamenti si ebbero in quelle stesse ore, con oggetti simili e con effetti confrontabili sia di tipo fisiologico (problemi agli occhi) che di tipo elettromagnetico, con black out o disturbi alle apparecchiature elettroniche, casi di cui quello di Pietracamela è stato emblematico. Gli studi dei fatti di quegli anni sono ancora in atto, seppur non siamo in possesso di ulteriori dati che ci aiutino a capire quale sia stata la fonte di quei disturbi, al contrario dei casi che avvengono ai nostri giorni. Per questi, infatti, la causa la troviamo quasi sempre abbastanza facilmente, mentre dobbiamo dire che prima del Natale 1978 e, come vedremo la prossima settimana, anche durante il capodanno del 1979, l’Italia venne scossa da una serie di casi che rimangono interessantissimi e senza risposta.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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