Papa Francesco: “Mai cedere ai sentimenti negativi, Dio trasforma le crisi in sogni”

18 dicembre 2022 | 13:09
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Papa Francesco: “Mai cedere ai sentimenti negativi, Dio trasforma le crisi in sogni”

In piazza San Pietro 30mila fedeli accorsi per pregare l’Angelus col Pontefice. Bergoglio: “Dio apre le crisi a prospettive nuove, magari non come noi ci aspettiamo, ma come Lui sa. Sono gli orizzonti di Dio: sorprendenti, ma infinitamente più ampi e belli dei nostri!”

Città del Vaticano – “Mai cedere a sentimenti negativi: rabbia e chiusura sono strade sbagliate”. Se aperti a Dio e alla sue soprese, ci accorgeremo che proprio il Signore trasforma “le crisi in sogni”. A ribadirlo è Papa Francesco, durante la tradizionale preghiera domenicale dell’Angelus.

Affacciato su una piazza San Pietro baciata dal sole e gremita da 30mila fedeli, il Pontefice, prendendo spunto dal brano evangelico di questa IV domenica d’Avvento, che racconta del sogno di Giuseppe, invita i fedeli a seguire l’esempio del padre putativo di Gesù: “Che cosa dice Giuseppe oggi a noi? Noi pure abbiamo i nostri sogni, e forse a Natale ci pensiamo di più, ne parliamo insieme. Magari rimpiangiamo alcuni sogni infranti e vediamo che le migliori attese devono spesso confrontarsi con situazioni inattese, sconcertanti”.

Ma “quando questo accade, Giuseppe ci indica la via: non bisogna cedere a sentimenti negativi, come la rabbia e la chiusura, questa è la via sbagliata! Occorre invece accogliere le sorprese della vita, anche le crisi, con un’attenzione: quando si è in crisi non bisogna scegliere di fretta secondo l’istinto, ma, come Giuseppe ‘considerare tutte le cose’ e fondarsi sul criterio di fondo: la misericordia di Dio”.

“Quando si abita la crisi senza cedere alla chiusura, alla rabbia e alla paura, ma tenendo aperta la porta a Dio, Lui può intervenire. Lui è esperto nel trasformare le crisi in sogni: sì, Dio apre le crisi a prospettive nuove, magari non come noi ci aspettiamo, ma come Lui sa. Sono gli orizzonti di Dio: sorprendenti, ma infinitamente più ampi e belli dei nostri!”, conclude il Papa.

Dopo la benedizione, il pensiero del Papa va al Caucaso meridionale e al Perù, territori per i quali chiede pace: “Mi preoccupa la situazione creatasi nel Corridoio di Lachin, nel Caucaso Meridionale. In particolare sono preoccupato per le precarie condizioni umanitarie delle popolazioni, che rischiano ulteriormente di deteriorarsi nel corso della stagione invernale. Chiedo a tutti coloro che sono coinvolti di impegnarsi a trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone. Preghiamo inoltre per la pace in Perù, affinché cessino le violenze nel Paese e si intraprenda la via del dialogo per superare la crisi politica e sociale che affligge la popolazione”.

Quindi, l’ennesimo appello per la pace in Ucraina misto a una preghiera: “Alla Vergine Maria chiediamo di toccare i cuori di quanti possono fermare la guerra in Ucraina. Non dimentichiamo la sofferenza di quel popolo, specialmente dei bambini, degli anziani, delle persone malate. Preghiamo, preghiamo!”.

Infine, l’immancabile saluto: “Auguro a tutti una buona domenica e un buon cammino dell’ultima tappa dell’Avvento. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci”.

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