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Dallo scoppio della guerra in Ucraina alla rivoluzione in Iran: il 2022 in pillole

31 dicembre 2022 | 09:00
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Dallo scoppio della guerra in Ucraina alla rivoluzione in Iran: il 2022 in pillole

L’Argentina Campione del Mondo, l’addio alla Regina Elisabetta e Gorbacio, l’Italia ha la prima donna Premier… Ecco il 2022 in pillole

Roma – Volge al termine il 2022, un anno che rimarrà impresso nei libri di storia. Il mondo, che ha dovuto affrontare (e continua a farlo, come dimostrano gli aggiornamenti degli ultimi giorni,) il Covid-19, sta subendo gli effetti della guerra in Ucraina: la povertà è in aumento e l’inflazione galoppante. Il 2022, tuttavia, non è stato “solo” questo: tra le altre cose, l’anno che ormai sta per volgere al termine ha segnato parte della fine del 20esimo secolo, con l’addio di alcune figure storiche. Quali sono stati, quindi, gli avvenimenti principali di questo 2022?

La morte di David Sassoli

La notizia che ha aperto l’anno è stata una tragedia: David Sassoli, all’epoca presidente del Parlamento europeo, è morto l’11 gennaio, a causa di un tumore maligno che lo attanagliava da tempo. Nel corso della sua lunga carriera, sempre costellata da giornalismo e politica, ha raggiunto grandi traguardi. Ha iniziato come inviato raccontando vicende di mafia, Tangentopoli e le stragi italiane. Testimone di alcuni eventi storici, come la caduta del muro di Berlino, è diventato anche vice direttore del Tg1, oltre che fondatore dell’associazione “Articolo 21, liberi di…” a tutela della libertà di stampa.

Da sempre fedele all’europeismo, è stato per 3 volte parlamentare europeo (dal 2009 al 2022) di cui è diventato presidente succedendo all’attuale ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Come omaggio dopo la sua morte, la Farnesina ha voluto ricordarlo intitolandogli la “Sala dei Trattati Europei”.

Ri-elezione di Sergio Mattarella

Nonostante si vociferasse che non si volesse ricandidare, Sergio Mattarella è stato nuovamente nominato Presidente della Repubblica il 29 gennaio. L’inquilino del Quirinale è stato eletto con 759 voti, la secondo maggioranza più ampia della storia repubblicana dopo quella di Sandro Pertini.  “Grazie per la fiducia, il dovere di non sottrarmi prevale sulle mie attese”  ha detto pochi minuti dopo la sua ri-elezione.

Ha dunque prontamente disfatto gli scatoloni, che sembravano essere un segnale, e pochi giorni dopo ha immediatamente dovuto far fronte alla guerra in Ucraina. Questa è stata solo l’ultima difficoltà incontrata da Mattarella nel corso dei suoi (quasi) 8 anni al Quirinale. Il Capo dello Stato è stato protagonista della politica italiana, infatti, soprattutto a causa delle 4 crisi di governo durante i suoi mandati: in ordine Renzi, Conte (2 volte), Draghi. E’ stato inoltre il primo Presidente della Repubblica, e per ora l’unico, ad aver nominato come Premier una donna.

La Russia invade l’Ucraina

Pur non essendo il primo in ordine cronologico, l’invasione russa in Ucraina del 24 Febbraio ha rappresentato il punto di rottura di questo questo 2022. Con l’invasione voluta dal presidente russo, Vladimir Putin, l’Europa ha conosciuto la guerra in casa sua, un qualcosa di sconosciuto dai tempi della secondo conflitto mondiale. L’Occidente non è rimasto indifferente: l’Unione Europea e gli Stati Uniti, già poche ore dopo l’inizio della guerra, hanno inflitto pesanti sanzioni non solo alla Russia come Stato, ma anche a Putin e ai suoi più stretti collaboratori (inclusi gli oligarchi). Il conflitto non solo ha generato anche una crisi mondiale del grano, ma è stato fortemente responsabile dell’inflazione galoppante, in particolare sull’energia. L’argomento “atomica”, che sembrava tabù dopo la crisi missilistica di Cuba, è diventato argomento quasi giornaliero e soprattutto un rischio concreto. Anche dal punto di vista mediatico, l’utilizzo dei social di Volodymyr Zelensky è stata una novità, in quanto i social sono diventati per la prima volta una sorta di teatro di guerra.

La caduta del Governo Draghi

L’anno che sta per volgere al termine è stato caratterizzato anche dalla fine di alcuni governi di spessore, se non per altro per l’importanza del Paesi coinvolti. Tra questi c’è anche l’Italia, protagonista il 21 luglio con la caduta del Governo presieduto da Mario Draghi.

Già governatore della Banca d’Italia e della Bce, Draghi fu chiamato da Mattarella nel 2021 per completare la campagna vaccinale ed occuparsi del Pnrr. Anche per questo ha goduto di una delle maggioranze parlamentari più ampie della storia repubblicana. E’ stato forte sostenitore dell’utilizzo del Green Pass per superare il Covid, marchio caratterizzante del suo Governo. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, il Premier non ha mai tentennato sulsostegno a Kiev, non soloeconomico ed umanitario ma anche militare, non avendo mai arretrato sull’invio di armi. Ha dovuto affrontare la questione energetica cercando di differenziare gli approvvigionamenti di gas, essendone l’Italia fortemente legata a Mosca. Famosa la sua foto con Macron e Scholz sul treno diretto a Kiev per incontrare Zelensky. Non ultimo, è stato principale relatore del “tetto al prezzo del gas” in Europa. Il suo Governo è caduto in piena estate a causa della mancata di fiducia da parte di FI, Lega e M5S: l’esecutivo è rimasto formalmente in carica fino al 22 ottobre.

La morte di Michail Gorbačëv

A proposito di Russia, come non parlare della morte di Michail Gorbacev, avvenuta il 30 agosto 2022. Entrato nella storia per essere stato l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica ed anche l’ultimo del Pcus, Gorbacev è stato il russo che più di tutti ha cercato di avvicinare Mosca al mondooccidentale. Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.

In Russia, tuttavia, non è mai stato completamente amato: per qualcuno è stato colui che ha provato a trasportare il paese verso un futuro democratico, per altri le sue aperture al libero mercato sono state un disastro. A prescindere da tutto ciò, la sua morte merita un posto in classifica per ciò che ha rappresentato: da segnalare l’assenza di Vladimir Putin ai suoi funerali.

La morte della Regina Elisabetta

Ben 70 anni di regno, dal 1952 al 2022. Due guerre mondiali, dissoluzione di Unione Sovietica e Jugoslavia, la pandemia. Sono solo alcuni degli eventi a cui la Regina Elisabetta ha assistito,prima di spegnersi all’età di 96 anni l’8 Settembre 2022. La sua morte ha causato choc nel Regno Unito ed in tutto il mondo, se non altro per ciò che rappresentava: non solo il simbolo dell’unità del Commonwealth, ma anche il collante tra il mondo attuale ed il passato. Winston Churchill, nato nel 1874, è stato il primo “prime minister” a governare sotto il suo regno: Liz Truss, ultima a cui la Regina ha conferito il mandato, è nata più di un secolo dopo (1975). A succedergli è stato il figlio Carlo, che ha deciso di usare l’appellativo di Carlo III.

La caduta di Boris Johnson

A proposito di sostegno all’Ucraina, anche Boris Johnson è stato costretto a dimettersi. La prassi britannica vuole che il leader del partito uscito vincitore dalle elezioni diventi Premier: tradizione rispettata anche in quest’occasione, essendosi dimesso il 6 settembre, un dopo la sfiducia dei Conservatori. Tanti gli scandali pendenti su Johnson, dal partygate al caso Pincher. Insieme a Biden, è stato uno dei più forti sostenitori della causa ucraina. A succedergli è stata Liz Truss, che ha avuto l’onore di essere l’ultima incaricata dalla Regina Elisabetta. Tuttavia Truss ha stabilito un record negativo: il suo Governo è stato il più breve della storia del Regno Unito, essendo durato solo 44 giorni. Decisiva la “sfiducia” dei mercati a seguito del maxi-taglio delle tasse ai ceti più ricchi.

Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. prima donna Premier d’Italia

A volte si scrive la storia senza volerlo o a prescindere dai propri atti futuri: è il caso di Giorgia Meloni, prima Presidente del Consiglio donna della storia d’Italia. Fratelli d’Italia, unico grande partito all’opposizione del Governo Draghi, è uscito vincitore dalle elezioni politiche del 25 settembre e da quel momento in poi la sua nomina è subito apparsa scontata. Salita a Palazzo Chigi in una coalizione formata anche da Lega e Forza Italia, non sono tuttavia mancate già le prime difficoltà, in particolare le tensioni con la Francia sui migranti ed i vari intoppi sulla manovra finanziaria (in particolarela norma relativa al Pos, bocciata da Bruxelles).

La rivoluzione in Iran

La morte di Masha Amini, il 16 settembre 2022, ha scosso l’Iran intero. Forse per la prima volta dalla rivoluzione dell’Ayatollah Khomeini, il popolo iraniano ha deciso di ribellarsi contro la dittatura di stampo religioso divenuta sempre più estrema negli ultimi anni. Migliaia di donne hanno deciso di scendere in piazza a strapparsi i capelli e a bruciare veli, ma anche tanti uomini che hanno deciso di unirsi alla causa, soprattutto dopo le recenti condanne a morte del regime. Un risultato, tuttavia, sembra essere stata raggiunto: Teheran ha deciso di abolire la polizia morale (o religiosa). Un primo passo?

Qatargate

Il 20 novembre hanno preso il via i Mondiali più controversi di sempre, nonché i primi a disputarsi d’inverno: la Coppa del Mondo in Qatar, tra operai morti sul lavoro e scandali politici, non è mai stata ben vista dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Neanche una meravigliosa finale tra Francia e Argentina, in cui Messi è finalmente riuscito a salire sul trono, sembra salvarla. Difficile scordarsi della repressione delle libertà civili, oltre che i già citati operai morti per la costruzione degli stadi. A peggiorarne ulteriormente l’immagine è stato il Qatargate, che vede coinvolti alcuni membri del Parlamento europeo. Secondo l’accusa della procura di Bruxelles, il Qatar ha dato mazzette ad alcuni parlamentari per ripulire la sua immagine in vista dei Mondiali. Una vicenda che tuttavia è solo agli inizi e nel 2023 è facile prevedere altri sviluppi.