Medico pestato a sangue al Sant’Andrea: aveva comunicato la morte di un familiare

9 gennaio 2023 | 15:35
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Medico pestato a sangue al Sant’Andrea: aveva comunicato la morte di un familiare

D’Amato: “ Credo sia necessario riattivare i punti di polizia presso i Pronto soccorso degli ospedali che rivestono un ruolo importante di deterrenza e per la sicurezza del personale medico e dei pazienti”

Roma – Nuovo episodio di violenza in corsia, questa volta a danno di un medico dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, che è stato aggredito con schiaffi e colpito da una borsa, mentre tutto il personale infermieristico e ausiliario presente veniva pesantemente insultato. Il medico, che ha già denunciato gli autori dell’aggressione ed ha ricevuto l’immediata assistenza del, è stato picchiato per aver comunicato agli aggressori la notizia della morte di un parente. Il personale del Pronto Soccorso ha provveduto immediatamente all’assistenza.

Sul caso è intervenuto Alessio D’Amato, candidato alla Presidenza della Regione Lazio ed assessore alla Sanità uscente: “ Esprimo la ferma condanna per l’ennesimo episodio di violenza nei confronti del personale sanitario in servizio presso l’ospedale Sant’Andrea e mi auguro che sia fatta piena luce sui fatti e che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia. I medici – aggiunge D’Amato – con grande spirito di sacrificio ogni giorno sono al nostro servizio per la nostra salute e sicurezza e aggredire un medico o un infermiere equivale ad aggredire se stessi. Rinnovo l’appello al Prefetto di Roma – aggiunge – per studiare una strategia comune per affrontare un fenomeno in preoccupante aumento. Credo sia necessario riattivare i punti di polizia presso i Pronto soccorso degli ospedali che rivestono un ruolo importante di deterrenza e per la sicurezza del personale medico e dei pazienti” conclude.

Non è rimasto in silenzio neanche il sindacato Cimo-Fesmed Lazio (cui aderiscono le sigle Anpo, Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed) che, oltre a denunciare l’accaduto, esprime piena solidarietà al personale sanitario vittima dell’aggressione. “Chi si prende cura della salute dei cittadini deve essere protetto – si legge in una nota Cimo-Fesmed – le Istituzioni e le aziende devono fare in modo che quanto accade ormai quasi quotidianamente negli ospedali italiani, non accada più. Si tratta senz’altro di un problema di ordine pubblico, ma anche di tipo culturale: chi aggredisce, insulta o minaccia un medico, deve capire che mette a rischio il diritto alla salute di tutti”.

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