Intelligenza artificiale, il monito del Papa: “La vita umana non può deciderla un algoritmo”

10 gennaio 2023 | 18:19
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Intelligenza artificiale, il monito del Papa: “La vita umana non può deciderla un algoritmo”

Il Pontefice: “Non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano vanga affidata ad un algoritmo”

Città del Vaticano – “Non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano vanga affidata ad un algoritmo”. A dirlo è Papa Francesco, che questa mattina ha ricevuto in udienza i firmatari del documento “Rome Call” sull’uso etico dell’intelligenza artificiale, riuniti in Vaticano per un incontro organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita e la Fondazione RenAissence. Presenti anche delegazioni dal mondo ebraico e musulmano per un approccio condiviso a un uso non discriminatorio delle tecnologie.

Promosso dalla Fondazione vaticana RenAIssance, dal Forum per la Pace di Abu Dhabi (Emirati Arabi) e dalla Commissione per il dialogo interreligioso del Gran Rabbinato di Israele, l’evento si è articolato in due parti. L’intervento istituzionale di apertura è spettato ai tre leader religiosi presenti: l’arcivescovo Vincenzo Paglia, il rabbino capo Eliezer Simha Weisz (membro del Consiglio del Gran Rabbinato di Israele) e lo sceicco Al Mahfoudh Bin Bayyah (Segretario Generale del Forum per la Pace di Abu Dhabi), in rappresentanza dello sceicco Abdallah bin Bayyah, (presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e presidente del Consiglio emiratino per la Shariah Fatwa).

“L’ebraismo esalta la saggezza dell’umanità, creata a immagine e somiglianza di Dio, che si manifesta in generale nell’innovazione umana e in particolare nell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il rabbino Weisz. “Ci è stato chiesto di benedire questi sforzi con la formula “Benedetto sei tu, Signore Dio nostro, che doni la Tua gloria alla carne e al sangue”. Tuttavia, allo stesso tempo, deve esserci una tensione creativa tra la creatività umana e la guida morale che scaturisce dal nostro legame con il Creatore dell’Universo, la Fonte di ogni saggezza; perché senza di essa, c’è un pericolo per l’unicità e la vocazione della persona umana creata a immagine e somiglianza divina, e si pone un pericolo esistenziale per l’umanità in generale”.

Da parte dello sceicco Abdallah bin Bayyah, (presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e presidente del Consiglio emiratino per la Shariah Fatwa), è arrivato un videomessaggio nel quale ha dichiarato: “Le religioni, nella loro essenza, cercano di assicurare la felicità dell’uomo sia in questo mondo che nell’aldilà. Pertanto, ci spingono a cercare i mezzi per realizzarla. A questo proposito, la religione islamica incoraggia l’acquisizione della conoscenza, la ricerca della comprensione dell’universo e il continuo aumento dell’apprendimento. Il Sacro Corano afferma: “Di’: “Mio Signore, accrescimi nella conoscenza””. La conoscenza che cerchiamo di accrescere comprende sia la conoscenza religiosa che quella mondana, che è il fondamento di una società di successo, sia dal punto di vista spirituale che materiale”. Le religioni e le leggi, nel loro sforzo di promuovere il benessere e l’accompagnamento, si preoccupano di assicurare che le innovazioni e le conquiste scientifiche e tecnologiche tengano conto di quadri etici che preservino la dignità e la nobiltà dell’uomo, e di fatto ne proteggano la vita”.

Ha fatto seguito la keynote di padre Paolo Benanti, professore straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAissance, che ha ricordato ai presenti l’urgenza di realizzare un’algoretica. “Per sviluppare un’algoretica che rispetti le persone e i loro diritti”, ha dichiarato, “dobbiamo chiarire in che senso stiamo parlando di valori. Infatti, gli algoritmi lavorano su valori numerici. L’etica, invece, parla di valori morali. Dobbiamo stabilire un linguaggio che possa tradurre i valori morali in qualcosa di computabile per la macchina. Ma nel rapporto tra uomo e macchina, il vero conoscitore e portatore di valori è l’uomo. La dignità umana e i diritti umani ci dicono che nel rapporto uomo-macchina è l’uomo a dover essere protetto”. Quindi la firma della Rome Call da parte dei leader religiosi presenti.

Poi la delegazione è stata ricevuta dal Pontefice. Papa Francesco ha rinnovato il suo interesse nei confronti di uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale, dichiarando: “Sono lieto di sapere che volete coinvolgere anche le altre grandi religioni mondiali e gli uomini e le donne di buona volontà affinché l’algoretica, ossia la riflessione etica sull’uso degli algoritmi, sia sempre più presente, oltre che nel dibattito pubblico, anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche. Ogni persona, infatti, deve poter godere di uno sviluppo umano e solidale, senza che nessuno sia escluso”. Il Pontefice ha poi aggiunto una riflessione sui richiedenti asilo, affermando: “Non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano vanga affidata ad un algoritmo. La Rome Call può essere un utile strumento per un dialogo comune tra tutti, al fine di favorire uno sviluppo umano delle nuove tecnologie”. (Foto © Vatican Media)

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