Il Papa ai poliziotti che proteggono il Vaticano: “Mi vergogno a disturbarvi tanto”

12 gennaio 2023 | 16:06
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Il Papa ai poliziotti che proteggono il Vaticano: “Mi vergogno a disturbarvi tanto”

In Vaticano il Pontefice riceve gli agenti di Polizia di Stato, gli angeli custodi che proteggono lui e i tanti fedeli e turisti che ogni giorno si recano a San Pietro: “Vi confido una cosa: mi vergogno a disturbarvi tanto, vorrei andare da solo… “

Città del Vaticano – “Vi confido una cosa: mi vergogno a disturbarvi tanto, vorrei andare da solo…”. Nella Sala Clementina, Papa Francesco riceve i Dirigenti e il Personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, ovvero gli agenti di Polizia di Stato italiana che ogni giorno vegliano su fedeli e pellegrini che si recano a San Pietro, e che scortano il Pontefice nelle sue uscite a Roma e nel resto d’Italia.

“Questo incontro mi offre l’opportunità di rinnovare a ciascuno di voi l’espressione della mia sentita gratitudine per il servizio che svolgete con abnegazione e spirito di sacrificio. E penso ai giorni di caldo, caldo, caldo e ai giorni freddi, freddi, freddi… Voi capite bene, vero? La vostra presenza in Piazza San Pietro e nell’area adiacente al Vaticano è quanto mai importante per la tutela dell’ordine pubblico. Sono ammirato per l’opera dispiegata durante i raduni dei fedeli e dei pellegrini, che giungono da tutto il mondo per incontrare il Papa e per visitare la tomba dell’Apostolo Pietro e pregare su quelle dei suoi successori, la maggior parte delle quali si trova nella Basilica Vaticana”, le parole del Santo Padre, che aggiunge: “E non posso dimenticare, poi, il vostro impegno generoso in occasione dei miei spostamenti nella città di Roma e nelle visite pastorali in Italia. Per tutto questo ribadisco di cuore la mia stima e il mio apprezzamento per la disponibilità e per il servizio attento e qualificato. Vi confido una cosa: mi vergogno a disturbarvi tanto, vorrei andare da solo… Mi vergogno, ma grazie!, si deve fare. Questo servizio, mentre obbedisce ai vostri compiti come funzionari dello Stato Italiano, manifesta anche le buone relazioni che esistono fra l’Italia e la Santa Sede.”

Infine, un auspicio: “il vostro lavoro, compiuto non di rado con rinunce e rischi, sia sempre animato dal desiderio di aiutare il prossimo e la collettività. Anche il vostro servizio può essere segno della vicinanza di Dio ai fratelli e alle sorelle che ogni giorno incontrate e che attendono da voi un gesto di cortesia e di accoglienza. Questo è un modo concreto di essere operatori di pace, ‘artigiani’ di pace. Questo ricevere la gente, ascoltare la gente, aiutare la gente, con gentilezza. E quanto bisogno c’è oggi di persone che lavorano per la pace non con belle parole, ma con i fatti, svolgendo con cura il proprio dovere al servizio del bene comune!”. (Foto © Vatican Media)

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