Femminicidio a Roma, donna uccisa in strada a colpi di pistola

14 gennaio 2023 | 10:05
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Femminicidio a Roma, donna uccisa in strada a colpi di pistola

E’ accaduto ieri sera in viale Amelia. Arrestato l’ex compagno

Roma – Uccisa in strada, a colpi da fuoco: una donna di 35 anni è stata uccisa ieri sera, 13 gennaio 2022, in viale Amelia a Roma. La donna, poco prima, stava mangiando in un ristorante quando è arrivato l’ex compagno, che avrebbe poi sparato. Scattato l’allarme il rafforzato servizio di controllo del territorio ha consentito l’immediato intervento della Polizia, che poco dopo ha arrestato l’uomo. Sul posto volanti, squadra mobile e il pm del pool antiviolenza.

L’uomo dopo aver aperto il fuoco è fuggito in auto ma è stato bloccato e arrestato dalle volanti della Questura in zona Nuovo Salario. La vittima era un’avvocatessa e lavorava in uno studio legale nella Capitale che opera nel settore della consulenza aziendale.

“Martina lavorava con noi da quattro-cinque anni, era una ragazza sempre con il sorriso. L’ho salutata ieri sera andando via, nulla che lasciasse immaginare quello sarebbe accaduto qualche ora dopo” dice l’avvocato Giulio Micioni dello studio legale dei Parioli dove lavorava Martina Scialdone. “Non ci aveva mai parlato di problemi personali. Nel nostro studio si occupava di diritto di famiglia e tante volte – racconta – si era trovata ad affrontare storie di donne vittime di violenza. Poi questa mattina ho appreso da una collega la notizia della sua morte, siamo tutti sotto choc“.

“L’uccisione di una donna è quasi sempre l’esito di un’escalation di violenze che non è possibile tollerare. Stavolta, l’ennesimo episodio vede tragicamente protagonista una 35enne romana brutalmente uccisa a colpi di arma da fuoco dal suo ex compagno davanti a un ristorante a Roma. Fatti del genere fanno rabbrividire e accrescono la rabbia per l’ennesimo femminicidio. Il drammatico fatto lascia sgomenti ma non può e non deve lasciarci in silenzio”, il commento della deputata romana della Lega, Simonetta Matone. (foto Facebook, fonte: Adnkronos)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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