IL FATTO

Roma, Villa Pamphilj chiude i cancelli: cinghiali troppo pericolosi

15 gennaio 2023 | 16:34
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Roma, Villa Pamphilj chiude i cancelli: cinghiali troppo pericolosi

Santori-Picone (Lega): “Romani a casa e cinghiali che pascolano a villa Pamphili costringendo la Polizia Locale a vietare l’ingresso sui principali varchi del quadrante di Monteverde”

Roma – I cinghiali continuano a tormentare Roma e la loro presenza sembra non risparmiare nessun luogo: questa volta, a farne le spese, è stata Villa Pamphilj.

I cittadini (ed i turisti) in giro per la Capitale hanno infatti potuto notare, sui cancelli di alcune delle entrate, un foglio con scritto: “Entrata chiusa causa cinghiali. Entrate aperte Aurelia antica (tutte) e Leone XIII”.

”Questa mattina, per motivi di sicurezza legati alla presenza di cinghiali all’interno del Parco, alcune entrate di Villa Pamphilj sono state chiuse (in particolare, gli accessi da Donna Olimpia e Monteverde Vecchio)”. Così  il presidente del XII municipio di Roma, Elio Tomassetti, commentando la chiusura di alcuni accessi della villa storica.

Sono subito intervenuti il personale della Asl, la polizia locale e la polizia della città metropolitana per cercare di isolare gli esemplari e portarli altrove”, ha aggiunto il presidente. “Gli interventi sono ancora in corso e aggiorneremo costantemente la cittadinanza sull’evolversi della vicenda”, ha concluso.

Santori-Picone (Lega): “La presa di Villa Phampilj ci preoccupa”

“Questa mattina i frequentatori di Villa Pamphilj hanno trovato i cancelli chiusi. Romani a casa e cinghiali che pascolano a villa Pamphilj costringendo la Polizia Locale a vietare l’ingresso sui principali varchi del quadrante di Monteverde”. E’ quanto si legge in una nota di Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio, e Giovanni Picone, capogruppo leghista al XII Municipio.

“Questo è il degno finale di un’Amministrazione regionale – aggiungono – che sul tema ha sempre nicchiato generando gravissime ricadute sul territorio culminate venerdì scorso anche con un gravissimo incidente a Roma dove un motociclista di 58 anni è in pericolo di vita dopo aver travolto un cinghiale mentre percorreva la via Cassia Nuova”.

“Non solo i cinghiali sono stati protagonisti di questo – si legge ancora – ma anche di aggressioni ai danni dei cani nei parchi, nonché di ingenti danni all’agricoltura: nonostante ciò, le uniche mosse della Regione Lazio di Zingaretti sono state quelle di correre ai ripari con ordinanze violente e senza ottenere i giusti risultati. Di conseguenza – scrivono i consiglieri – la giunta Gualtieri subisce impassibile di fronte agli eventi, abbandonando il protocollo sottoscritto non riunendo il tavolo, ormai da tempo immemore. Attendiamo di conoscere come quest’Amministrazione voglia affrontare il tema: la presa di Villa Pamphilj da parte dei cinghiali è un fatto che ci preoccupa” concludono.

Oipa: “L’abbattimento non è la soluzione del problema”

“I cancelli di Villa Doria Pamphilj sono stati riaperti nella tarda mattinata e, in attesa delle decisioni che le istituzioni prenderanno, anche per i cinghiali arrivati nel più grande parco pubblico di Roma si profila una tragica fine ma, come andiamo ripetendo, più se ne abbattono più si moltiplicano. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali” (Oipa).

“Negli ultimi anni – aggiunge il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto – si è ragionato solo su come sguinzagliare i cosiddetti ‘selettori’ fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane. Gli abbattimenti non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa”.

“Non lo diciamo solo noi: lo attestano etologi, zoologi, naturalisti. Il problema della presenza dei cinghiali in città – spiega – è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei ‘ripopolamenti’ degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato” commenta ancora Comparotto

“Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute. Quanto agli esemplari che si vogliono “rimuovere” dall’abitato, chiediamo che siano trasferiti in rifugi e santuari e non abbattuti, nel rispetto della loro vita e anche dell’articolo 9 della Costituzione che tutela anche gli animali” conclude il presidente dell’Oipa.

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