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Stragi di mafia del ’92: Messina Denaro sceglie il silenzio e non si presenta all’udienza

19 gennaio 2023 | 11:44
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Stragi di mafia del ’92: Messina Denaro sceglie il silenzio e non si presenta all’udienza

Matteo Messina denaro ha rinunciato a presenziare, seppure in video collegamento, al processo che lo vede imputato nel processo d’appello per le stragi mafiose del 1992

Palermo – Sceglie la via del silenzio Matteo Messina Denaro, che questa mattina ha rinunciato a presenziare, seppure in video collegamento, al processo che lo vede imputato nel processo d’appello per le stragi mafiose del 1992. Lo ha annunciato in collegamento dal carcere dell’Aquila il cancelliere. L’udienza prosegue senza l’imputato. Si tratta della prima udienza di un processo dopo la cattura del padrino di Castelvetrano, accusato di essere uno dei mandanti delle stragi.

“Dovremmo proseguire noi, il Codice dice così’…”, ha detto l’avvocato Salvatore baglio, legale d’ufficio di Messina Denaro arrivando all’aula bunker. L’avvocato ha anche aggiunto: “Fino a questo momento l’udienza è confermata. Non ci è stato detto nulla. Ne sappiamo quanto voi…”.

Ieri il procuratore generale Antonino Patti ha confermato che “non vi è alcun impedimento” per celebrare il processo e che “è già stata predisposta la videoconferenza”. Il provvedimento sulla celebrazione del processo è stato regolarmente notificato all’imputato. Fino ad ora Matteo Messina Denaro, condannato in primo grado all’ergastolo, è stato giudicato da latitante e tutto il processo si è celebrato in sua assenza.

Sempre questa mattina, ci sarà l’interrogatorio nel carcere Pagliarelli di Palermo, di Giovanni Luppino, 59 anni, l’autista del boss arrestato con l’ex latitante. Luppino è un commerciante di olive di Campobello di Mazara (Trapani), il luogo in cui il latitante si nascondeva e di cui ne aveva fatto residenza nella carta d’identità fasulla che rimandava ad Andrea Bonafede, l’alias che utilizzava per camuffarsi.

E’ stato proprio Luppino ad accompagnare il boss alla clinica Maddalena per la chemioterapia. L’uomo non è parente del boss omonimo, e sarebbe un volto nuovo per gli inquirenti. Mai coinvolto in passato in operazioni antimafia, fino ad oggi, dovrà spiegare al gip Fabio Pilato i suoi rapporti con il boss Messina Denaro. Giovanni Luppino è accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.

Scoperto il terzo covo del boss

Individuato un terzo covo del boss Matteo Messina Denaro, sempre a Campobello di Mazara, nel Trapanese. Questa volta a trovarlo sono stati gli uomini della Polizia che hanno trovato un appartamento in cui avrebbe vissuto il capomafia prima della cattura. Il terzo covo di Matteo Messina Denaro è un appartamento, vuoto, in cui il boss abitava prima di trasferirsi nella casa di vicolo San Vito, sempre a Campobello di Mazara. La Polizia di Stato è riuscita ad arrivare al covo attraverso chi gli ha fatto il trasloco, come apprende l’Adnkronos, per andare nella casa in cui ha vissuto fino a pochi giorni fa. Se n’è andato da quella abitazione ai primi di giugno. (Fonte: Adnkronos)