Papa Francesco: “Una Chiesa dal cuore stretto sarebbe una maledizione”

22 gennaio 2023 | 12:25
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Papa Francesco: “Una Chiesa dal cuore stretto sarebbe una maledizione”

Francesco celebra messa nella “Domenica della Parola di Dio”, istituita da lui stesso quattro anni fa. E ammonisce: “Tutti, anche i Pastori della Chiesa, siamo sotto l’autorità della Parola. Non sotto i nostri gusti, le nostre tendenze o preferenze, ma sotto l’unica Parola di Dio che ci plasma, ci converte, ci chiede di essere uniti nell’unica Chiesa di Cristo”

Città del Vaticano – “Non ci succeda di professare un Dio dal cuore largo ed essere una Chiesa dal cuore stretto – questa sarebbe, mi permetto di dire, una maledizione –; non ci succeda di predicare la salvezza per tutti e rendere impraticabile la strada per accoglierla; non ci succeda di saperci chiamati a portare l’annuncio del Regno e trascurare la Parola, disperdendoci in tante attività secondarie, o tante discussioni secondarie”.

Nella basilica di San Pietro, Papa Francesco presiede la messa nella “Domenica della Parola di Dio”, istituita dallo stesso Bergoglio quattro anni or sono. Nel corso della celebrazione, il Pontefice ha conferito a uomini e donne laici
provenienti da diversi Paesi del mondo il ministero del Lettorato e il ministero del Catechista, ministeri chiave per l’annuncio della “buona novella”. Del resto questa domenica, fissata alla III del Tempo Ordinario, è incentrata proprio su una delle missioni del cristiano: annunciare a tutti la Parola di Dio. Una Parola, sottolinea il Papa, che “è per tutti”, perché “la Parola chiama alla conversione, la Parola rende annunciatori”.

Francesco invita a seguire l’esempio di Gesù, che non è “un maestro statico, un dottore seduto in cattedra; al contrario, lo vediamo itinerante, lo vediamo pellegrino, a percorrere città e villaggi, a incontrare volti e storie”. Questo proprio perché “la Parola di Dio, che risana e rialza, non è destinata soltanto ai giusti di Israele, ma a tutti. Gesù, insomma, ‘sconfina’ per dirci che la misericordia di Dio è per tutti”.

E se la salvezza è destinata a tutti, anche ai più lontani e perduti, sottolinea Francesco, “allora l’annuncio della Parola deve diventare la principale urgenza della comunità ecclesiale, come fu per Gesù”. E tuona: “Non ci succeda di professare un Dio dal cuore largo ed essere una Chiesa dal cuore stretto, questa sarebbe, mi permetto di dire, una maledizione; non ci succeda di predicare la salvezza per tutti e rendere impraticabile la strada per accoglierla; non ci succeda di saperci chiamati a portare l’annuncio del Regno e trascurare la Parola, disperdendoci in tante attività secondarie, o tante discussioni secondarie”.

Ma la Parola di Dio, che è rivolta a tutti, “chiama alla conversione. Quando entra in noi, trasforma il cuore e la mente; ci cambia, ci porta a orientare la vita al Signore. Ecco l’invito di Gesù: Dio si è fatto vicino a te, perciò accorgiti della sua presenza, fai spazio alla sua Parola e cambierai lo sguardo sulla tua vita. Vorrei dirlo anche così: metti la tua vita sotto la Parola di Dio”. Poi, rivolgendosi anche a vescovi e cardinali, ammonisce: “Questa è la strada che ci indica la Chiesa: tutti, anche i Pastori della Chiesa, siamo sotto l’autorità della Parola di Dio. Non sotto i nostri gusti, le nostre tendenze o preferenze, ma sotto l’unica Parola di Dio che ci plasma, ci converte , ci chiede di essere uniti nell’unica Chiesa di Cristo”.

Infine, il Santo Padre pone l’accento su quello che è un ruolo chiave dei credenti: essere annunciatori. “Questo è il dinamismo della Parola: ci attira nella ‘rete’ dell’amore del Padre e ci rende apostoli che avvertono il desiderio irrefrenabile di far salire sulla barca del Regno quanti incontrano. E questo non è proselitismo, perché quella che chiama è la Parola di Dio, non la nostra parola”.

Questa è la nostra missione: diventare cercatori di chi è perduto, di chi è oppresso e sfiduciato, per portare loro non noi stessi, ma la consolazione della Parola, l’annuncio dirompente di Dio che trasforma la vita, per portare la gioia di sapere che Egli è Padre e si rivolge a ciascuno, portare la bellezza di dire: ‘Fratello, sorella, Dio si è fatto vicino a te, ascoltalo e nella sua Parola troverai un dono stupendo!’

E conclude: “Grazie a quanti hanno accolto i tanti inviti che ho fatto a portare il Vangelo con sé ovunque e a leggerlo ogni giorno. E infine un ringraziamento particolare ai diaconi e ai sacerdoti: grazie, cari fratelli, perché non fate mancare al Popolo santo il nutrimento della Parola; grazie perché vi impegnate a meditarla, viverla e annunciarla; grazie per il vostro servizio e i vostri sacrifici. Per tutti noi, sia consolazione e ricompensa la dolce gioia di annunciare la Parola di salvezza”. (Foto © Vatican Media)

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