Scavi sull’Appia antica, torna alla luce la Roma Medievale

25 gennaio 2023 | 09:36
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Scavi sull’Appia antica, torna alla luce la Roma Medievale
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Scavi sull’Appia antica, torna alla luce la Roma Medievale
Scavi sull’Appia antica, torna alla luce la Roma Medievale

I lavori, ha affermato la Soprintendente, non hanno permesso di ritrovare “il basolato dell’Appia Antica ma è stata rinvenuta probabilmente la via Nova severiana che forse riproduce il tracciato dell’Appia Antica e poi una strada del X secolo

Roma – Scoprire e indagare il primo tratto dell’Appia Antica, il primo miglio della Regina Viarum, che secondo le fonti doveva iniziare a porta Capena. E’ l’obiettivo dello ‘Scavo Appia Regina Varum’, un progetto della Soprintendenza Speciale di Roma avviato di fronte alle Terme di Caracalla, i cui risultati sono stati illustrati oggi. Uno scavo che, oltre ad aver portato alla luce edifici, strutture e reperti, ha permesso di individuare “altri tracciati viari risalenti uno al II secolo, la via Nova, e uno al decimo secolo”. Scoperte che, ha affermato Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, documentano “la presenza in questo luogo di vita, attività dall’età imperiale in poi”.

Il progetto, che si collega alla candidatura già avviata dell’Appia Regina Viarum patrimonio dell’umanità dell’Unesco, ha preso corpo con “uno scavo condotto con i fondi europei erogati dal Cipe nel 2018 ed è iniziato nel 2022”. Non si tratta, ha precisato la Porro, “di uno scavo legato a dei lavori per la realizzazione della metropolitana o di un edificio ma di uno scavo scientifico realizzato insieme all’Università Roma 3, a studiosi e tecnici”. I lavori si sono verificati “in condizioni difficili” per via di della “grande quantità di acqua che si trova davanti alle Terme di Caracalla. E’ stato possibile scavare, pertanto, fino a 6 metri ma sono stati trovati reperti di grande interesse tra cui per esempio una testa maschile di un giovane uomo di età imperiale e delle monete tra le quali una moneta quadrata molto rara della fine del VI secolo”.

I lavori, ha affermato la Soprintendente, non hanno permesso di ritrovare “il basolato dell’Appia Antica ma è stata rinvenuta probabilmente la via Nova severiana che forse riproduce il tracciato dell’Appia Antica e poi una strada del X secolo. Qui probabilmente c’era una struttura di accoglienza per i pellegrini che venivano a Roma da Sud, vi erano delle antiche chiese, come l’antica chiesa denominata Fasciolae, ricostruita come la chiesa di Santi Nereo e Achilleo”. Un intervento, questo, che dovrebbe collegarsi anche ai lavori di recupero e valorizzazione dell’area delle Terme di Caracalla.

“Verrà fatto un progetto di restauro conservativo con la possibilità di rivedere la posizione della biglietteria e dell’ingresso per rendere più fruibile l’area di Caracalla rispetto alla strada. Obiettivo è quello di rendere questo un luogo di sosta e anche di grande visibilità. L’intenzione, insomma, è la riqualificazione di tutta l’area monumentale”, ha spiegato Mirella Serlorenzi responsabile delle Terme di Caracalla e direttrice scientifica dello Scavo.

“Non conosciamo – ha aggiunto – il primo tratto della Via Appia. Non sappiamo se c’era la biforcazione con la via Latina così come non sappiamo se la strada repubblicana corrispondeva alla strada della via Imperiale. Ciò che abbiamo individuato con lo scavo sono ulteriori indizi che raccontano del passaggio della strada più recente, quella di età imperiale, edificata forse nel terzo secolo in relazione alla costruzione delle Terme di Caracalla”. L’inizio della via Appia corrisponde con la via Nova? “Ovviamente non lo possiamo dire con certezza, ma queste scoperte sono un indizio in più”, ha concluso. (Fonte: Adnkronos)

Foto: Facebook Soprindentenza Speciale Roma

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