La denuncia

Fiumicino, educatrici di nidi e materne: “Costrette a ‘emigrare’ per colpa del Comune”

31 gennaio 2023 | 11:05
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Fiumicino, educatrici di nidi e materne: “Costrette a ‘emigrare’ per colpa del Comune”

In una lettera, indirizzata alle famiglie dei piccoli che frequentano nidi e materne, le educatrici precarie di Fiumicino spiegano i motivi della chiusura anticipata di alcune sezioni puntando il dito contro Sindaco e Vicesindaco

Fiumicino – Di seguito pubblichiamo la lettera, indirizzata alle famiglie del litorale, a firma delle educatrici precarie di Fiumicino in merito alla chiusura anticipata di alcune sezioni di nidi e materne comunali:

Cari Genitori,
in questi ultimi mesi, molti di Voi sono stati chiamati dai nidi o dalle scuole dell’infanzia frequentate dai vostri figli per la chiusura anticipata della sezione. Una situazione che vi comporta un disagio notevole.

In questa lettera vogliamo spiegarvi cosa è successo: la colpa di questo disagio non è dovuto a noi ma al Sindaco e al Vice Sindaco. Oggi fa scalpore leggere articoli di insegnanti che emigrano in altre regioni. Eppure questo è successo anche a noi. Molte di noi hanno studiato, si sono formate nel campo con la speranza di avere un contratto fisso. Abbiamo scelto di farci 30/40 chilometri per un contratto diretto con il Comune di Roma, in qualche Municipio.

Premessa: è vero che molte educatrici sono state stabilizzate con l’ultimo concorso, ma molte di noi – che prima avevano il contratto per un anno o chiamate giornaliere con il Comune – sono rimaste fuori. Tecnicamente dovrebbero avere il contratto con una società interinale.

A livello economico cambia pochissimo, quasi nulla, ma non abbiamo nessun riconoscimento a livello di futuri concorsi. Prima molte di noi lavoravano a chiamata, anche giornaliera, perché poi si sperava in una stabilizzazione, oppure in un concorso – come nell’ultimo – in cui venivano riconosciute le ore di servizio prestate.

Cosa succede ora? Che tante ragazze o mamme, che hanno creato una loro esperienza, che hanno maturato una loro competenza molte, stanno accettando anche contratti – per un anno o pochi mesi – con Roma perché nella Capitale vengono riconosciute le ore di servizio, avendo con un contratto diretto con il Comune.

Questo riconoscimento il Comune di Fiumicino non lo può fare perché ha esternalizzato il servizio a una società – per l’appunto – esterna, che a nostro avviso non ha un metodo chiaro nella scelta delle educatrici. Ma ad oggi la società è in grande difficoltà nel cercare personale perché molte di noi hanno accettato, o stanno accettando, di lavorare a Roma.

Mai ci saremmo aspettati dalla Sinistra, che difende la scuola pubblica, che potesse “vendere” le nostre professionalità. Il Comune ha affidato l’educazione e la crescita dei nostri figli a una società esterna che neanche forma o dà competenza. Noi educatrici chiediamo solamente che venga riconosciuta la nostra professionalità e il nostro diritto alla stabilità lavorativa.

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