Latina, scandalo a luci rossi a scuola: prof di religione invia foto hot agli alunni

Latina – Scandalo a luci rosse in una scuola superiore di Latina: un insegnate di religione è infatti accusato di aver inviato diverse foto hot ad alcuni suoi studenti e di averne molestato uno durante una lezione. Stando al racconto degli studenti, il professore era riuscito a conquistare la fiducia di tutti con il suo atteggiamento fino a quando ha chiesto ad alcuni dei suoi alunni di seguirlo su Instagram. Una volta ricevuto il follow, il professore (che è anche un diacono della Diocesi di Latina), ha inserito i giovani nella categoria degli amici più stretti. E proprio a loro avrebbe inviato foto spinte, anche di nudo integrale. La voce si è sparsa tra le classi e i corridoi, tanto che alcuni ragazzi hanno informato gli altri insegnanti. Insegnanti che hanno quindi parlato col Dirigente scolastico, che a sua volta ha convocato le famiglie dei ragazzi assieme agli stessi.

Al momento il prof non lavora più nella scuola e il profilo Instagram sotto accusa risulta chiuso. La scuola in questione ha fatto sapere che l’insegnante è un supplente a cui era scaduto il contratto. Sulla vicenda indaga la Procura di Latina che, informata dei fatti, è ora al lavoro per acquisire tutti gli elementi utili per ricostruire e e accertare i fatti. Il materiale inviato ai giovani, infatti, sarebbe stato salvato da diversi alunni. Non si esclude che venga sottoposto a controllo anche il cellulare dell’insegnante.

Nel frattempo, la Curia di Latina, tramite una nota, fa sapere che lo “scorso lunedì 30 gennaio, nel primo pomeriggio, il vescovo Mariano Crociata è stato informato dall’Ufficio Scuola della Curia in merito alla richiesta di assegnazione di un nuovo docente, presentata da una scuola del Capoluogo e dei motivi addotti per tale richiesta. Nelle stesse ore il Vescovo ha incontrato il docente per ascoltare la sua versione dei fatti. Al termine del colloquio, dopo aver ricevuto dallo stesso docente le dimissioni dall’attuale incarico, il Vescovo gli ha comunicato la revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica“.

“Poiché la persona interessata è anche un chierico, in quanto diacono permanente, il vescovo Crociata ha avviato immediatamente la procedura prevista dall’attuale ordinamento ecclesiastico, per cui nella giornata di oggi ha firmato il decreto che dispone l’apertura dell’indagine previa canonica tesa ad acquisire tutti gli elementi possibili sul caso in esame – prosegue la nota -. Altresì, ha imposto al diacono l’allontanamento cautelare dall’esercizio del ministero“.

“Sempre nella mattinata di oggi, mons. Crociata ha ricevuto il Dirigente Scolastico e il Primo Collaboratore dell’Istituto ai quali ha espresso il suo rammarico per questa vicenda, reciprocamente è stata concordata la disponibilità alla massima collaborazione“, conclude la nota della Diocesi.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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