Maselli: “La Sanità del Lazio? Un’eccellenza martoriata. Servono risorse, per garantire cittadini e personale”

2 febbraio 2023 | 08:00
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Maselli: “La Sanità del Lazio? Un’eccellenza martoriata. Servono risorse, per garantire cittadini e personale”

Occorrono anche maggiori investimenti per la digitalizzazione della sanità, quindi sviluppare maggiormente teleassistenza, telemedicina e monitoraggio da remoto 24 ore su 24 per anziani e fragili.

Consigliere Maselli, la sanità è al centro del suo programma elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. Tra i tanti problemi c’è quello del sovraffollamento dei pronto soccorso.

“Il sovraffollamento nei pronto soccorso è una piaga antica, più volte denunciata, che tuttora continua ad affliggere l’intero territorio. Faccio solo un esempio. Il pronto soccorso dell’ospedale S. Eugenio, che ho avuto l’occasione di visitare di recente, è al collasso. Tantissima gente in attesa di ricovero e personale sanitario costretto a lavorare in condizioni veramente difficili. Ad aggravare la già difficile situazione c’è il fatto che il reparto di chirurgia è in grande difficoltà, sono stati tagliati 20 posti letto e alcune sale operatorie risultano inutilizzate. Questo naturalmente ha forti ripercussioni sullo stesso pronto soccorso. E la situazione è pressoché identica in tutti i reparti di emergenza del Lazio. Una cosa però tengo a sottolineare, la grande professionalità di tutti gli operatori che , nonostante le difficoltà, portano avanti un lavoro straordinario di cura dei pazienti.”

In che maniera si potrebbe intervenire per decongestionare i pronto soccorso?

“Migliorare i servizi sul territorio in maniera da creare un filtro con il pronto soccorso e quindi rafforzare l’assistenza territoriale con pieno coinvolgimento della medicina di base, aumentare il numero dei medici che lavorano nell’emergenza e dare incentivi economici per le particolari condizioni del lavoro svolto a tutto il personale sanitario che opera presso i servizi di pronto soccorso. E poi è fondamentale la creazione di nuovi posti letto perché i pazienti che dopo il triage devono essere ricoverati, mancando la possibilità di essere collocati nei reparti, sono costretti a sostare anche per intere settimane nei locali del pronto soccorso in attesa che si liberi un posto letto o di essere trasferiti in altra struttura.”

La situazione dei posti letto è cosi drammatica?

“Il Lazio è ben al di sotto dei 3,7 posti letto per mille abitanti previsti dallo standard nazionale, non raggiungendo  la soglia minima di 3 posti letto. Si calcola che nel territorio del Comune di Roma dal 2010 al 2019 la disponibilità dei posti sia diminuita del 13,6%.”

E la rete ospedaliera regionale? Si è spesso parlato di costruire nuovi ospedali.

“Prima di pensare alla realizzazione di nuovi ospedali bisogna pensare a riorganizzare e riqualificare l’esistente. Penso alla necessità di riaprire ospedali chiusi, come il Forlanini e il San Giacomo, di completare le ‘Torri’ di Tor Vergata dove ci sono sette piani incompleti e l’ospedale dei Castelli, di rilanciare strutture dì eccellenza della sanità romana e laziale come il Cto Alesini.”

Assistenza sanitaria domiciliare. A che punto siamo?

“Siamo al punto che l’ultimo regalo della giunta Zingaretti e dell’assessore alla Sanità D’Amato è stata una determina del dicembre scorso in cui sotto il titolo di riorganizzazione e riqualificazione delle cure domiciliari’ si nasconde null’altro che l’ennesima proroga, anche per il 2023, della stessa ‘sperimentazione’ del sistema di accreditamento dei servizi di assistenza domiciliare, inizialmente prevista per un solo anno, il 2020, e poi già prorogata nel 2021 e nel 2022 causa covid. Ricordo che nel 2019 D’Amato richiese a tutti gli erogatori un sacrificio di un anno in una logica di continuità assistenziale, chiedendo di accettare una drastica riduzione delle tariffe previste e promettendo una rapida transizione verso modelli più evoluti che prevedessero tariffe sostenibili ed adeguate. Bene, dopo 3 anni nulla è cambiato, tutto è rimasto fermo. E’ giunto il momento di dare piena attuazione al sistema di accreditamento dei servizi di assistenza domiciliare definendo le ‘cure domiciliari’ strutturali e con tariffe adeguate”.

Quali altri punti dolenti sui quali ritiene occorra intervenire?

“Prima di tutto sulle lunghe interminabili liste di attesa, dove è necessario rafforzare assolutamente il Recup, ponendo sulla stessa piattaforma tutto il pubblico ed il privato accreditato. Servono poi maggior investimenti per la digitalizzazione della sanità, quindi sviluppare maggiormente teleassistenza, telemedicina e monitoraggio da remoto 24 ore su 24 per anziani e fragili. Inoltre va rafforzata la rete delle cronicità e delle cure geriatriche, istituendo la figura del geriatra di base. Infine va potenziata l’assistenza per disabili e per disabili complessi, riconoscendo e valorizzando la figura del ‘caregiver’ e pensare al ‘Dopo di noi’. Nel mio programma c’è anche la proposta di istituire un assessorato alle politiche per la disabilità. Un organo esecutivo della Regione che si occupi esclusivamente di disabilità con un’attenzione a 360 gradi.”