Il Fatto

Da Palermo a Civitavecchia per una battuta di pesca illegale: sequestrati 8mila ricci di mare

3 febbraio 2023 | 13:24
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Da Palermo a Civitavecchia per una battuta di pesca illegale: sequestrati 8mila ricci di mare
Da Palermo a Civitavecchia per una battuta di pesca illegale: sequestrati 8mila ricci di mare
Da Palermo a Civitavecchia per una battuta di pesca illegale: sequestrati 8mila ricci di mare

Per 4 pescatori di frodo provenienti dalla Sicilia maximulta da 24mila euro. Gli animali pescati illegalmente ributtati in mare

Civitavecchia – A porre fine all’ennesima battuta di pesca illegale di ricci di mare di quattro subacquei sono stati i militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Civitavecchia che li hanno sorpresi mentre si apprestavano a far rientro a riva con un ricco “bottino” di circa 8.000 ricci di mare. Questa volta nelle “maglie della rete” della Guardia di Finanza sono finiti 4 pescatori non professionali provenienti dalla Provincia di Palermo che, nella circostanza, avevano abusivamente raccolto un quantitativo eccedente il limite stabilito dalla vigente normativa, fissato nella misura massima di 50 ricci di mare per singolo pescatore non professionale.

Ai sub sono state sequestrate le attrezzature utilizzate per l’immersione e quelle per la pesca; inoltre sono state comminate sanzioni amministrative per €. 24.000. L’intero quantitativo del pescato, ancora vivo, è stato reintrodotto in mare.

L’attività svolta dal R.O.AN. di Civitavecchia nel settore della pesca illegale di ricci di mare sul litorale a nord di Roma ha portato, negli ultimi mesi, al sequestro di oltre 18.000 ricci di mare ed alla verbalizzazione di 9 soggetti, con oltre € 40.000,00 di sanzioni amministrative applicate in materia di pesca illegale.

Il fenomeno, che vede coinvolti soggetti che agiscono abitualmente e, spesso in maniera reiterata, nel tratto di costa tra Civitavecchia e Santa Marinella (RM), arreca non solo un danno ingente al commercio ed alla leale concorrenza della filiera ittica, bensì impatta, in maniera devastante, sul delicato equilibrio biologico dell’ecosistema marino.

La condotta illegale stupisce soprattutto per la provenienza dei soggetti coinvolti che, per accaparrarsi la “preziosa” merce, sono disposti a lunghi spostamenti da diverse località del sud Italia pur di raggiungere l’obiettivo sperato.

Continua, pertanto, il diuturno pattugliamento del territorio costiero ad opera dei militari del ROAN di Civitavecchia. L’azione delle Fiamme Gialle Aeronavali è rivolta a tutela del cittadino, a salvaguardia dell’ambiente, dell’ecosistema marino e dei tanti onesti operatori del settore rispettosi dei sani principi dell’economia e delle risorse naturali del mare.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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