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Regionali 2023, Sonia Pecorilli: “Proteggerò le coste del Lazio eliminando il cemento”

7 febbraio 2023 | 06:05
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Regionali 2023, Sonia Pecorilli: “Proteggerò le coste del Lazio eliminando il cemento”

“No all’inceneritore ma investire sulla differenziata”. Sonia Pecorilli, candidata alla presidenza del Lazio per il Partito Comunista Italiano intervistata da ilfaroonline.it in vista del voto di domenica: “Ecco come risistemerò la Roma-Lido”

Roma – Sei punti per cancellare le criticità della Roma-Lido e della viabilità regionale, un “no” secco all’inceneritore e un piano di studio e analisi per proteggere le coste del Lazio dall’erosione. Ai microfoni de ilfaroonline.it, Sonia Pecorilli, candidata alla presidenza della Regione Lazio per il Partito Comunista Italiano, parla di sanità, emergenza rifiuti e crisi ambientale, presentando le sue idee e i suoi progetti in vista del voto del 12 e 13 febbraio.

Sanità: tanti i problemi, dagli ospedali e pronto soccorso con poco personale e pochi mezzi a disposizione, alle precarietà contrattuali di medici e infermieri. Molti cittadini lamentano poi la chiusura di diversi nosocomi. Lei cosa ne pensa? Dove può e deve agire la Regione in termini di contratti? Come vede da qui a cinque anni la sanità pubblica nel Lazio?

Il Partito Comunista Italiano è per una Sanità pubblica non privata e questa è la nostra posizione. E’ sostanziale ed evidente la disgregazione del Servizio Sanitario Nazionale, 12 anni di smembramento del SSN hanno procurato un disastro sanitario, colpevoli e concedetemelo di aver agevolato il sistema sanitario privato lasciando morire un sistema che collettivamente è sempre stato denominato Assistenza Sanitaria Universale e che rappresenta un sistema di assistenza sanitaria in cui a tutti i residenti di un determinato paese o regione è garantito l’accesso all’assistenza sanitaria. Deve essere ben chiaro che il Servizio Sanitario è parte integrante dello stato sociale. Fatta questa premessa la precarizzazione occupazionale nella Sanità è contro producente perché abbiamo a che fare con la salute delle persone che non deve essere considerata una merce di scambio. Oggi abbiamo la necessità di rendere più attrattiva la professione del medico e dell’infermiere, aprire i numeri chiusi nelle università, adeguamento stipendiale alla comunità europea, aprire continue fasi concorsuali per ottimizzare il ricambio ed il turn over del personale. Molti ospedali di prossimità sono stati chiusi proprio grazie al commissariamento, generando un vuoto assistenziale, il nostro programma va verso un adeguamento dell’offerta assistenziale, decongestionare i PS, abbattimento liste d’attesa, medicina territoriale, più prevenzione, più screenig. Con tutte le politiche sanitarie messe in atto delle giunte regionali che si sono succedute in questi anni stiamo andando verso la privatizzazione della Sanità: chi ha disponibilità economica sopravvive chi non ne ha soccombe.

Tra le criticità che i cittadini ci segnalano quotidianamente c’è la Metromare, ovvero la Roma-Lido, recentemente passata sotto la gestione di Cotral: treni guasti, banchine piene di persone, corse soppresse. Come pensa di risolvere la questione? Cosa prevede per il Tpl regionale?

Denunciamo l’inadeguatezza della linea Roma-Lido per la mobilità della zona. Il servizio non soddisfa i pendolari a causa di danni alle vetture o alla linea. Su questo circuito della mobilità romana, anche nei casi di perfetto adempimento delle tabelle di percorrenza, la linea non riesce a rispondere alle necessità degli utenti del servizio. In particolare i pendolari delle stazioni del X Municipio, arrivano ad attendere quotidianamente anche il passaggio di due o tre treni prima di riuscire a salire sulle vetture. Tempi di attesa di 30 minuti! Il livello esasperante dei problemi infrastrutturali della Roma-Lido, si legano fortemente allo sviluppo urbanistico, e quindi demografico, con conseguente inadeguata risposta dei servizi. Siamo di fronte ad una mobilità in crisi per fattori multipli frutto di una pessima gestione della città.

I punti principali di ricostruzione di un sistema regionale di mobilità, trasporti e logistica per noi comunisti sono i seguenti:
1- Partecipare alla redazione del Piano regionale della mobilità, dei trasporti, della logistica.
2- Mettere a sistema un Fondo regionale per Mobilità, Trasporti, Logistica, Infrastrutture ove indirizzare tutte le risorse finanziarie disponibili e reperibili.
3- Riformare le Aziende di Trasporto pubblico locale e regionale.
4- Creare coordinamento delle Agenzie comunali e regionali per la mobilità,
potenziare modalità di viaggio collettivo, l’uso della bicicletta, la pedonalità.
5- Analizzare i flussi di traffico generati dai Piani Regolatori dei Comuni.
6- Costruire una rete del trasporto mediante il miglioramento dell’offerta di treni
regionali.

Capitolo erosione: nel suo programma sono previsti interventi strutturali e non tampone, per evitare situazioni come quella di Ostia o Fregene che si sono recentemente verificate? È previsto un approccio generale che riguardi l’intera costa del Lazio?

L’erosione della costa è il risultato diretto ed indiretto delle alterazioni del ciclo dei sedimenti determinate da cause naturali e antropiche. Nella Regione Lazio su 290 chilometri di litorale, le spiagge occupano circa 220 chilometri ed il 20% è a rischio di erosione, specialmente le aree in prossimità della foce fluviale (ad es. Ostia e Fiumicino) e la duna costiera del Circeo. Noi pensiamo che prima di progettare e realizzare interventi riparativi o ricostruttivi occorre eseguire un’analisi approfondita del territorio ai fini della previsione, prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico che tenga conto della biodiversità, della geodiversità e dei processi naturali in continua evoluzione, prevedendo anche gli effetti sul paesaggio conseguenti alle stesse opere che si intendono eseguire. Nella nostra regione gli interventi dell’uomo per fermare il fenomeno hanno solo amplificato il problema e aumentato i danni: un disastro preannunciato e costoso. In questo contesto drammatico si innesta anche il progetto del nuovo porto commerciale e crocieristico di Fiumicino. In pratica con la costruzione del nuovo porto, una buona parte del mare non sarà più balneabile, la cittadinanza non potrà più fruirne, imponente l’impatto ambientale. Valutare seriamente nuovi interventi volti a semplificare e aiutare il sistema naturale costiero, attraverso un monitoraggio frequente della morfologia costiera allo scopo di analizzare in dettaglio il trasporto litoraneo delle sabbie. L’erosione c’è perché manca apporto detritico dei fiumi con il quale il mare crea nuove sabbie, perché le fasce dunali che difendono la costa e ridanno sabbia alle spiagge sono state distrutte dal cemento, l’obiettivo deve essere: rinaturalizzare gli alvei fluviali a partire dal Tevere, eliminazione del cemento sulla costa ed evitarne di nuovo, difendere i SIC marini che custodiscono la Posidonia e gli ambienti dunali su tutto il litorale.

Roma è ancora alle prese con la gestione rifiuti. L’inceneritore annunciato da Gualtieri non entrerà in funzione prima del 2026. Pensa che sia la soluzione migliore? Come prevede di gestire il ciclo rifiuti in caso di vittoria?

Un NO corale da parte di tutto il partito per quanto riguarda l’avvio dell’iter per la realizzazione del nuovo termovalorizzatore da 600mila tonnellate l’anno, da realizzarsi a Santa Palomba un territorio di circa 8 km, con una densità abitativa importante parliamo di circa 250.000 persone, che sarebbero interessate. Parliamo di un impianto non sostenibile per il territorio e per il pianeta. Nei pressi del sito insistono luoghi sensibili e di interesse storico, paesaggistico e culturale. Un enorme problema che non è stato attenzionato sarebbe la grande quantità di acqua che verrebbe utilizzata per mantenere costante la temperatura di combustione, ed in un contesto di emergenza idrica permanente per via dei cambiamenti climatici si devono prendere in considerazione i gravi danni che andranno ad interessare l’agricoltura. Occorrono investimenti necessari per ottimizzare il servizio di raccolta differenziata, razionalizzare i tempi, ammodernare le diverse fasi della raccolta e adeguare il servizio alla singole realtà urbane. Tariffa puntuale ed economia circolare le soluzioni.

È ancora calda l’ipotesi di realizzare proprio nel Lazio il deposito nazionale di scorie nucleari. Lei cosa ne pensa?

Ventidue delle 67 aree individuate dalla Sogin, nell’ambito della Carta nazionale aree potenzialmente idonee, si trovano proprio nella provincia di Viterbo. Le 22 aree insistono su un territorio omogeneo di carattere rurale con una forte vocazione agricola (tra le più sviluppate in Italia), con la presenza di aree naturali protette e aree archeologiche, da sempre un attrattore di turismo per questa zona. I siti dovrebbero infatti cadere a poca distanza da luoghi come il lago di Burano, l’Oasi di Vulci e la riserva Naturale di Montauto, individuati tra l’altro anche come siti natura 2000, la massima tutela naturalistica riconosciuta dall’Unione Europea. Questi territori esigono e meritano rispetto. La Tuscia è un territorio che ha più volte messo l’interesse nazionale al di sopra di quello locale, sacrificando larghe porzioni del suo territorio per ospitare infrastrutture strategiche. Penso che questo territori abbia già sufficientemente dato, quindi no al deposito nazionale di scorie nucleari nella provincia di Viterbo.

In cosa si differenzia il suo programma dagli altri candidati?

Noi siamo comunisti e ci distinguiamo perché programmiamo le proposte e poi passiamo ai fatti. Oggi l’elettorato stanco del succedersi di tante offerte politiche troppo personalistiche sta’ andando sempre più verso una domanda crescente di partito. Questa è la strada che dobbiamo percorrere in questa fase complessa ma sicuramente giusta. Significa per i comunisti essere ecologista, cosciente che dalle politiche per affrontare il riscaldamento globale e il cambiamento climatico dipende la nostra sopravvivenza. Appoggiare i movimenti di protesta che lottano contro l’oligarchia dei mercati finanziari e proporre soluzioni fiscalmente espansive alla grande recessione, che poi è il fallimento del capitalismo. Ci stiamo rinnovando facendo proprie le rivendicazioni del femminismo e affermando la parità di diritti civili che il movimento Lgbtq chiede in Italia. Libertà, democrazia attiva, dignità, soprattutto i più deboli. In questo, la nostra tradizione di battaglie per la giustizia sociale è lunga e solida. La stessa che viene da lontano, come le lotte del movimento operaio.

In vista delle prossime elezioni regionali ilfaroonline.it ha concesso spazio a tutti i candidati alla presidenza tramite un’intervista. Le risposte di chi corre per la Pisana saranno pubblicate su questo quotidiano in ordine temporale di arrivo

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