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Regionali 2023, Donatella Bianchi: “Ecco il mio piano per salvare la costa del Lazio dall’erosione”

8 febbraio 2023 | 06:05
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Regionali 2023, Donatella Bianchi: “Ecco il mio piano per salvare la costa del Lazio dall’erosione”

Stop ai tagli alla sanità e un secco no all’inceneritore. Donatella Bianchi, candidata per il M5S alla presidenza del Lazio, racconta il suo progetto politico. E sulla Roma-Lido: “Bisogna agire su diversi fronti, a iniziare da un’ottimizzazione dello scambio intermodale con quello privato”

Roma – Interventi strutturali e non più tamponi per fermare l’erosione, stop alla politica dei tagli alla sanità e un “no” secco all’inceneritore. A pochi giorni dal voto che rinnoverà la Giunta e il Consiglio regionale del Lazio, Donatella Bianchi, candidata per il Movimento 5 Stelle per la presidenza, racconta ai microfoni de ilfaroonline.it come risolvere le criticità che i cittadini devono affrontare quotidianamente. E sulla Roma-Lido: “Bisogna agire su diversi fronti, a iniziare da un’ottimizzazione dello scambio intermodale con quello privato”.

Sanità: tanti i problemi, dagli ospedali e pronto soccorso con poco personale e pochi mezzi a disposizione, alle precarietà contrattuali di medici e infermieri. Molti cittadini lamentano poi la chiusura di diversi nosocomi. Lei cosa ne pensa? Dove può e deve agire la Regione in termini di contratti? Come vede da qui a cinque anni la sanità pubblica nel Lazio?

La politica dei tagli adottata nel corso degli anni è stata devastante per il sistema sanitario e ospedaliero. Un problema di cui abbiamo preso maggiore consapevolezza soprattutto durante la pandemia. Non è più il tempo dell’attesa, dobbiamo agire subito: la strada da percorrere passa attraverso la riqualificazione e il potenziamento della rete ospedaliera pubblica, della medicina territoriale, dei servizi diagnostici e terapeutici di prossimità. Bisogna mettere in atto un sistema in cui il privato sia parte integrante del pubblico e non viceversa. È necessario inoltre attuare un processo di modernizzazione dei servizi sanitari, potenziare i Pronto Soccorso e realizzare una governance sanitaria regionale che permetta alle Aziende sanitarie locali di rispondere ai bisogni dei cittadini. Bisogna intervenire anche sulla pianta organica del personale: nel Lazio mancano 10mila medici, un dato molto preoccupante che si riflette anche sulla vita dei cittadini. Occorre agire presto, lo dobbiamo alle persone che ogni giorno devono fare i conti con un sistema bloccato, e a tutti quei medici e operatori sanitari che lavorano purtroppo in condizioni di precarietà.

Tra le criticità che i cittadini ci segnalano quotidianamente c’è la Metromare, ovvero la Roma-Lido, recentemente passata sotto la gestione di Cotral: treni guasti, banchine piene di persone, corse soppresse. Come pensa di risolvere la questione? Cosa prevede per il Tpl regionale?

È necessario migliorare l’offerta e le prestazioni dei servizi per il trasporto pubblico locale e regionale: devono rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini che ogni giorno fanno i conti con linee in stato di degrado. Di recente ho viaggiato sulla Viterbo-Roma constatando di persona le pesanti criticità per i pendolari. Bisogna agire su diversi fronti, a iniziare da un’ottimizzazione dello scambio intermodale con quello privato. E ancora, munire le stazioni degli strumenti utili, come parcheggi o stazioni per le biciclette, che consentano ai pendolari di poter usufruire dello scambio mezzo privato-mezzo pubblico, e garantire un maggiore coordinamento con le linee Atac sul territorio. Sul fronte del sistema ferroviario bisogna agire con una revisione delle infrastrutture di alcune linee a binario singolo o riaprendo vecchie tratte inutilizzate ma che possono essere utili per i cittadini e anche per il trasporto delle merci. Nel mio programma è presente inoltre la proposta di dimezzare il costo degli abbonamenti del trasporto regionale alle fasce Isee più fragili e il trasporto gratuito per under 25 e over 65. Una misura realizzabile? Sì, è sostenibile per il bilancio regionale.

Capitolo erosione: nel suo programma sono previsti interventi strutturali e non tampone, per evitare situazioni come quella di Ostia o Fregene che si sono recentemente verificate? È previsto un approccio generale che riguardi l’intera costa del Lazio?

Assolutamente sì. Il fenomeno dell’erosione non solo comporta una perdita economica per il tessuto economico e produttivo regionale ma comporta anche importanti rischi per la sicurezza e l’incolumità delle aree insediate. Non è più rinviabile un piano di intervento. Il nostro programma in materia è chiaro: legge regionale sulla difesa del suolo sulla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico; studi e piani straordinari di intervento per il monitoraggio, la gestione e la messa in sicurezza delle aree vulnerabili e sviluppo di sistemi di telerilevamento e monitoraggio delle stesse; istituzione di un Centro Studi Rischi Idrogeologici Regionale; programmazione di interventi e investimenti per la rinaturalizzazione dei corsi fluviali e delle aree dunali costiere; e infine, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ripristino dei sistemi costieri compromessi.

Roma è ancora alle prese con la gestione rifiuti. L’inceneritore annunciato da Gualtieri non entrerà in funzione prima del 2026. Pensa che sia la soluzione migliore? Come prevede di gestire il ciclo rifiuti in caso di vittoria?

Il ciclo dei rifiuti deve partire da un miglioramento dell’attività di raccolta differenziata: tra le regioni italiane il Lazio è ai titoli di coda. Ma è necessaria anche una maggiore informazione e coinvolgimento dei cittadini. Mentre noi puntiamo a far crescere la regione investendo su un futuro sostenibile, D’Amato e Rocca la vogliono condurre verso un passato grigio sostenendo la causa dell’inceneritore. Oltre a mentire alle persone scommettono su una scelta che non conduce all’eliminazione dei rifiuti dalle strade. Una direzione inaccettabile che non risolve il problema, anzi, ne crea di nuovi, soprattutto per una parte di comunità su cui si vuole scaricare il pesante carico di un sistema che necessità di essere revisionato.

È ancora calda l’ipotesi di realizzare proprio nel Lazio il deposito nazionale di scorie nucleari. Lei cosa ne pensa?

Purtroppo se ne è parlato per la Tuscia. Non possiamo permetterne la creazione in un territorio già martoriato e al quale ora viene richiesto un ulteriore sacrificio in termini ambientali e di salute dei cittadini. È noto a tutti che questa provincia per la sua peculiarità e per le varie problematiche non può in nessun modo essere la sede del deposito. Realizzare il deposito significherebbe costruirlo ai confini dell’ Oasi WWF di Pian Sant’Angelo e del Parco delle Forre, realtà che hanno nel tempo conformato l’identità e dato valore aggiunto a tutto il territorio e considerata l’esistenza di una capillare rete di falde acquifere superficiali comunicanti con le falde profonde, significherebbe costruire “sull’acqua”. Sarebbe assurdo.

In cosa si differenzia il suo programma dagli altri candidati?

Ho ascoltato senza sosta la voce del territorio, le parole dei cittadini, ho toccato con mano le loro esigenze. Il mio programma nasce dalle necessità di chi ogni giorno vive in questa Regione e ne conosce pregi e difetti. La forza delle persone che ho incontrato è il sostegno più grande, una bussola a cui guardare sempre per capire le necessità di tutti e agire nella giusta direzione. Sono una candidata civica, la mia è una candidatura di servizio. Sono sicura di portare la voce dei cittadini in Consiglio regionale.

In vista delle prossime elezioni regionali ilfaroonline.it ha concesso spazio a tutti i candidati alla presidenza tramite un’intervista. Le risposte di chi corre per la Pisana saranno pubblicate su questo quotidiano in ordine temporale di arrivo

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