Rivoluzione a Roma: le scuole comunali riconoscono le famiglie arcobaleno

20 febbraio 2023 | 17:50
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Rivoluzione a Roma: le scuole comunali riconoscono le famiglie arcobaleno

“Superato” la qualifica di madre e padre: anche le coppie dello stesso sesso potranno qualificarsi come tali

Roma – Da quest’anno nella domanda di iscrizione ai servizi educativi di Roma Capitale è possibile per le famiglie omogenitoriali qualificarsi come famiglie costituite da due mamme o due papà, autodichiarando la relativa sentenza e/o l’atto di iscrizione/trascrizione anagrafica che lo certifichi. Nonostante le molte richieste da parte delle associazioni impegnate sul tema, fino ad ora per i genitori è stato impossibile barrare due volte la voce “madre” o “padre” nel modulo di iscrizione online e le famiglie omogenitoriali erano costrette di fatto a omettere la propria reale composizione.

Ad annunciarlo Claudia Pratelli – Assessora alla Scuola, Lavoro e Formazione, Monica Lucarelli – Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità, Carla Fermariello – Presidente Commissione Scuola, Michela Cicculli – Presidente della Commissione Pari opportunità e Marilena Grassadonia – Ufficio LGBT di Roma Capitale che hanno incontrato presso la sede dell’Assessorato alla Scuola la Presidente di “Famiglie Arcobaleno” Alessia Crocini.

Un atto dovuto ma molto importante per riconoscere dignità e diritti a tutte le famiglie nel delicato e prezioso percorso educativo dei figli, che arriva come risultato dell’impegno costante dell’amministrazione, degli assessorati e delle commissioni competenti, sul tema.

“Roma Capitale ha finalmente raggiunto un importante risultato per il riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e di tutta la comunità Lgbtqi+, che da anni chiedeva un intervento in questa direzione –  dichiara Claudia Pratelli -. Oggi ci sintonizziamo con la realtà che è già, di fatto, costituita da tanti diversi tipi di famiglie e ci schieriamo dalla parte dei diritti delle bambine, dei bambini e dei loro genitori”.

Dalle fila dell’opposizione alza la voce la Lega, che attacca: “I nuovi bandi dei servizi educativi di Roma Capitale prevedono la possibilità di indicare sul modulo di iscrizione al nido due madri o due padri. Una deriva ideologica, un abuso da parte dell’amministrazione comunale che distorce la realtà”, le parole del consigliere capitolino della Lega e segretario romano del partito, Davide Bordoni, e dell’assessore alla scuola del VI Municipio e dirigente romano della Lega, Flavia Cerquoni.

“La sinistra – aggiungono – aveva inizialmente tentato invano l’eliminazione delle parole mamma e papà, imponendo l’utilizzo delle diciture genitore 1 e genitore 2, per poi, come nel caso del bando nido, giustificare l’esistenza di due madri o di due padri modificando un Avviso Pubblico di Roma Capitale. Il Comune dovrebbe preoccuparsi di investire sull’edilizia scolastica, di garantire alle famiglie un posto per i bambini nelle strutture educative, fornire al personale educativo strumenti idonei ed assumere personale che ad oggi è ancora precario, non di ridimensionare i ruoli di madre e padre”.

“La sinistra non tenti di imporre la propria ideologia sulla pelle dei bambini che hanno bisogno di interventi seri, non certo di queste forzature incommentabili”, concludono.

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