Roma. Vanno in palestra… per rubare: acciuffati i ladri che saccheggiavano gli spogliatoi

20 febbraio 2023 | 12:28
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Roma. Vanno in palestra… per rubare: acciuffati i ladri che saccheggiavano gli spogliatoi

Gli agenti della Polizia di Stato hanno messo le manette ai polsi della banda che aveva preso di mira le palestre delle Virgin Active di Roma, Milano, Torino, Brescia, Bologna e Verona

Roma – Nei giorni scorsi i poliziotti del III Distretto Fidene – Serpentara hanno denunciato in stato di libertà due cittadini romeni, un uomo di 38 anni e una donna di 40, gravemente indiziati di aver commesso una serie di furti di orologi di pregio, carte di credito e somme di denaro all’interno degli spogliatoi di diverse palestre “Virgin Active” site non solo nella capitale ma anche in Milano, Torino, Brescia, Bologna e Verona. Gli investigatori, dopo un’intensa attività di osservazione e effettuata all’interno di diverse palestre nella capitale e grazie agli efficienti controlli da parte degli addetti della palestra, sono riusciti a intercettare i due complici all’interno della struttura di via Cina e a bloccarli. Sottoposti a perquisizione personale l’uomo è stato trovato in possesso di numerosi attrezzi atti allo scasso, della somma di 415 euro di cui lo stesso non ha saputo giustificare il possesso, e di un badge di ingresso del circuito Palestre Virgin Active, oltre a due bracciali di gomma, ottenuti previa iscrizione, con i quali lo stesso poteva accedere a qualsiasi struttura sportiva della Virgin Active. All’interno della borsa della donna, invece, sono state rinvenute diverse banconote di vario taglio per un totale di 6.520 euro delle quali la stessa non è riuscita a giustificarne il possesso.

La complessa attività d’indagine ha disvelato una struttura ben organizzata, operante in tutta Italia, con la predisposizione di numerosi documenti falsi e camuffamenti per cambiare identità al fine di eludere le indagini. Gli accertamenti hanno portato alla luce uno strano comportamento dell’utilizzatore della scheda di accesso alle palestre: nel giro di 15 giorni, infatti, sono risultati 56 ingressi in varie province italiane, come se fossero sopralluoghi finalizzati al furto e non sedute di allenamento.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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