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Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd: “Saremo un bel problema per il Governo Meloni”

27 febbraio 2023 | 11:47
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Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd: “Saremo un bel problema per il Governo Meloni”

Oltre un milione di persone al voto. Per la prima volta il Pd si affida ad un segretario donna: “Grazie a tutti, abbiamo fatto una piccola rivoluzione”

Roma – Dopo Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, anche il centro-sinitra ha deciso di affidarsi ad una donna. Elly Schlein, con il 53% dei voti, ha sconfitto alle primarie Stefano Bonaccini, diventando segretaria del Pd. E’ la prima volta nella storia che una donna ricopre la carica la carica più prestigiosa del Partito Democratico.

Con i suoi 38 anni,  Schlein diventa la segretaria più giovane nella storia del Nazareno, battendo il record di Matteo Renzi (39 anni). “Saremo un problema per il Governo Meloni” ha detto Schlein dalla sede del suo comitato a Roma, visibilmente emozionata e commossa.

Non sono certamente mancati colpi di scena. Secondo i dati diffusi dalla Commissione nazionale del Partito Democratico, Stefano Bonaccini ha stravinto il voto dei circoli del Pd ottenendo il 52,87%, staccando di molto Schlein che non è andata oltre il 34,88%. Si tenga presente che il voto nei circoli era limitato agli iscritti del Pd, mentre le primarie andate in scena nelle scorse ore hanno permesso a tutti gli elettori di poter esprimere il proprio voto: ai gazebo si sono recati più di 1 milione di cittadini.

Tuttavia non era mai accaduto che un voto delle primarie ribaltasse quello dei circoli, motivo per cui ci si attendeva la vittoria del governatore dell’Emilia Romagna. Ma la politica non smette mai di regalare sorprese, e la vittoria di Elly Schlein ne è l’ennesima dimostrazione. Ad ufficializzarlo, ancor prima del termine dello spoglio completo, è stato lo stesso Bonaccini che l’ha chiamata per farle le congratulazioni.

Elly Schlein ha ottenuto in provincia di Roma il 65,8%, pari a 13924 voti, mentre Bonaccini non è andato olte il 34,2%, ovvero 7224 voti. I dati sono stati diffusi dal Pd romano.

La nuova segretaria è andata molto bene anche in provincia di Latina: secondo i dati del Pd locale, Schlein ha infatti ottenuto 3.397 voti, quasi il 56%, staccando Bonaccini fermo a 2688, cioè il 44%. Ottimo risultato anche in provincia di Rieti con il 54% dei voti, superando Bonaccini al 46%.

Il governatore ha invece vinto nella provincia di Viterbo, secondo i dati diffusi dal Pd viterbese. Bonaccini ha ottenuto 5023 voti, pari 64,8%, mentre Schlein si è fermata a 2735 voti, il 35,3% Ottimo risultato per Bonaccini anche in provincia di Frosinone con 5394 voti (59,18%) mentre Schlein ne ottiene 3720 (40,82%), come diffuso dal Pd locale.

“Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara”. Con la voce rotta dall’emozione, Schlein ha festeggiato: “Ce l’abbiamo fatta, insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione, anche questa volta non ci hanno visto arrivare”.

“Non sarà un cammino facile, ma tutti insieme ce la faremo”, ha detto ai suoi sostenitori che si sono riuniti al comitato sulla Prenestina e che l’hanno accolta con grida festanti e quasi incredule. “Vi ringrazio, ho incontrato persone che mi hanno detto, cosa mi hai fatto fare? Erano 30 anni che non prendevo una tessera”, ha raccontato la segretaria dem. “Grazie a ogni singolo comitato, è la vostra vittoria. Il volto più credibile del cambiamento non ero io ma tutti voi” ha detto Schlein sottolineando: “Il mio impegno è quello per essere la segretaria di tutti”.

La nuova segretaria ha dunque tracciato una linea programmatica del suo mandato: “Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza, il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Dobbiamo ricostruire fiducia là dove s’è spezzata. Dobbiamo iniziare – ha specificato – difendendo la dignità del lavoro; la scuola pubblica, nel momento in cui il governo tace di fronte ad aggressioni squadriste davanti alle scuole. Faremo le barricate contro ogni taglio della sanità pubblica, universalistica. Saremo al fianco ha aggiunto –  di chi lotta per la giustizia climatica, accanto a quella sociale. Lavoreremo per una vera, profonda conversione ecologica. Non ci daremo pace finché non avremo posto un limite alla precarietà. Saremo un bel problema per il Governo Meloni” ha concluso.