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Crotone, Mattarella in preghiera davanti alle bare dei migranti. I cittadini: “Giustizia!”

2 marzo 2023 | 12:29
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Applausi e commozione da parte dei cittadini che chiedono al Presidente “Giustizia” e “Verità” per quanto accaduto sulle coste calabresi

Crotone -Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lascia il Quirinale per raggiungere Crotone e rendere omaggio alle 67 vittime del naufragio di Steccato di Cutro di domenica 26 febbraio. Il Capo dello Stato, giunto in Calabria, si è recato prima all’ospedale San Giovanni di Fio di Crotone, per visitare i 16 migranti ricoverati in ospedale. Tra i sedici superstiti ci sono sei minori, di cui uno non accompagnato. Ad accoglierlo gli applausi di un gruppo di cittadini.

Subito dopo l’ospedale Mattarella si è recato alla camera ardente dove sono esposte le 67 bare contenenti i resti delle vittime del naufragio, molte delle quali ancora non identificate. Al suo arrivo centinaia di cittadini hanno applaudito e hanno gridato: “Giustizia, giustizia’. All’uscita è stato accolto da un lungo applauso dei cittadini assiepati dietro le transenne che gli hanno gridato “Grazie”. Ad accompagnare il presidente Mattarella la Prefetta Carolina Esposito.

Nel frattempo, presso il carcere minorile di Catanzaro, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Hassnan I., il pakistano di 17 anni arrestato domenica, insieme con altri due uomini, con l’accusa di avere guidato l’imbarcazione naufragata domenica mattina. Secondo i magistrati il ragazzo, insieme con Arslan Khalid, anche lui pakistano, il cui arresto è stato convalidato ieri, avrebbe gestito “gli spostamenti dei migranti in territorio turco fino all’imbarco sulla prima imbarcazione”. Inoltre per i pm sarebbe stato colui a “gestire i migranti a bordo dell’imbarcazione su direttiva degli scafisti”.

“A volte scendeva nella stiva – raccontano i superstiti come si legge nel provvedimento di fermo – e ci diceva di non fare rumore. In più l’ho visto spesso fare dei video a bordo con il suo telefono. C’è anche una fotografia allegata agli atti in cui si vede il ragazzo nella parte superiore della imbarcazione in navigazione “distante dal resto dei migranti, desumendo una certa libertà di movimento anche a prua del natante”, scrivono gli inquirenti. Un altro superstite racconta di Hassnan: “come il membro dell’equipaggio che gestiva i movimenti dei migranti a bordo delle imbarcazioni assieme agli scafisti. Lui prendeva le persone dalla stiva e le portava sopra per farle prendere aria. Per fumare una sigaretta dovevo chiedere permesso a lui. Lo vedevo speso con gli altri membri dell’equipaggio. Lui stava insieme al siriano nella prima imbarcazione e poi entrambi sono passati sulla seconda imbarcazione”. (fonte Adnkrons, foto Quirinale)