8 marzo |
Editoriale
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8 marzo: donne schiacciate tra società patriarcale e società dell’apparire

8 marzo 2023 | 07:00
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8 marzo: donne schiacciate tra società patriarcale e società dell’apparire

I diritti spettano a tutti indistintamente, ma troppo spesso se ne fa abuso. Essere emancipata non è sinonimo di svendere il proprio corpo. Non è questo che si dovrebbe arrivare…

Una giornata per celebrarle, una data per ricordarle tutte: l’8 marzo è la Festa Internazionale della donna, una ricorrenza dedicata alle donne, che sottolinea quanto sia importante rispettarle sempre, ogni giorno dell’anno.

Essere donna al giorno d’oggi non è facile, come non era facile all’epoca in cui il patriarcato era radicato ovunque: una società in cui la donna doveva essere madre e moglie, dedicare la sua vita alla casa, al marito, ai figli. Era questo il suo “lavoro” e qualsiasi ricerca di indipendenza veniva punita, anche brutalmente. Eppure, quello che succedeva tra le mura domestiche restava lì, dove i casi di violenza o abusi non venivano mai denunciati. Farlo significava esporsi e rischiare di essere additata come “pazza”. Vigeva il silenzio, quindi, su qualsiasi atto che altri non poteva essere se non l’invenzione di una donna che non riusciva ad adattarsi in una “società di uomini”.
Ma in questo scenario nero, che non ci siamo del tutto lasciate alle spalle, c’è chi è riuscita ad alzare la testa, a far sentire la propria voce e a dire “no” ai soprusi, “no” alla violenza. Dopo le innumerevoli battaglie per l’emancipazione femminile, avviata tra gli anni ’30 e ’40, nel 1946 le donne vanno a votare per la prima volta grazie al suffragio universale che estese il diritto di voto a tutti, indistintamente. Nel corso degli anni le lotte femministe non sono mai cessate: sono tanti i diritti ottenuti e ora difesi con le unghie e con i denti.

Siamo nel 2023, di tempo ne è passato, la donna oggi lavora, fa carriera, fa la mamma, fa la moglie. Tuttavia la disparità di genere ancora non si è colmata del tutto: per la donna resta difficile arrivare ai piani alti nel mondo del lavoro, e una volta arrivataci spesso ancora persistono pregiudizi maschilisti sul suo operato. Non è ancora stata debellata la disparità salariale, che penalizza le donne in quanto tali. Non è finita la violenza sulle donne, anzi… i casi di femminicidio sono all’ordine del giorno trasformandosi in crimini sempre più orrendi….

Anche qui, però, esiste l’altro lato della medaglia: i diritti spettano a tutti indistintamente, ma troppo spesso se ne fa abuso, portando la libertà personale allo stremo. Essere emancipata non è sinonimo di svendere il proprio corpo, metterlo in vetrina senza veli: sui social spopolano foto non solo di donne, ma anche di uomini, che superano il decoro solo per l’ottenimento di like e follower, cercando di diventare famosi e perché no, fare soldi in questo modo, perché la regola nella “società dell’apparire” è mettersi in mostra. Se questa è l’ambizione che dopo anni di lotte e sacrifici possono avere alcune donne, bhe forse qualcosa è andato storto…

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