A Fiumicino un incontro per sostenere i balneari. Tripolini e Baccini: “Insieme agli operatori e le associazioni di categoria per non penalizzare gli investimenti fatti sul territorio”
Presso il circolo Pharos un confronto con i cittadini e gli operatori del settore per fare chiarezza sulla delicata questione delle concessioni balneari
Fiumicino – Un incontro per fare chiarezza e per restare al fianco dei balneari di Fiumicino: questo lo scopo del confronto/incontro organizzato dal circolo Pharos di Gianluca Tripolini, tenutosi lunedì 13 marzo. Un’occasione di dialogo e confronto per districare la matassa che piomberà sugli operatori del settore una volta scaduta l’ulteriore proroga delle concessioni balneari alla fine 2024. Tanti gli operatori del settore che hanno partecipato all’incontro, per chiedere delucidazioni sul pronunciamento del Consiglio di Stato, il quale ha recentemente espresso parere avverso ai rinnovi delle concessioni (leggi qui), sui criteri e le condizioni con cui si dovranno svolgere le future gare e su cosa si può fare per non rischiare di perdere i sacrifici di una vita. Tra i presenti, l’ammiraglio Magliulo, il candidato sindaco Mario Baccini e Sabrina Mazzoni.
“Abbiamo organizzato questo incontro dopo la pronuncia del Consiglio di Stato – ha spiegato Gianluca Tripolini di FdI -, perchè riteniamo d’obbligo dare sostegno a tutti gli operatori che dovranno affrontare una situazione delicata come questa. Abbiamo un’idea delle cose che si possono fare e delle prospettive che si possono mettere in atto con queste normative con il fine di proteggere gli investimenti fatti sul nostro territorio, che vanta oltre 24km di costa. E siamo qui per condividerle con voi per aiutarvi a venirne a capo”.
“La questione è molto spinosa – ha commentato l’ammiraglio Magliulo durante il suo intervento – e ci sono molti punti ancora poco chiari. I governi che si sono succeduti non hanno fatto altro che approvare proroghe che contrastavano con i principi della direttiva Bolkestein e questo è il risultato: nessuna garanzia di tranquillità. Stando ai requisiti richiesti per il rinnovo delle concessioni, ad esempio, con quale criterio si valuterà l’esperienza tecnica e professionale di un operatore balneare? Sono ancora tanti i dubbi, eppure il tempo a disposizione è molto poco“.
“Il tema delle concessioni nasce da un equivoco di fondo della legge europea, indirizzata ad una serie dei servizi, e pensata in maniera restrittiva e non estensiva. Il Comune si trova in una situazione delicata, ma compito di una buona amministrazione è quello di guidare i propri imprenditori quando si affrontano tematiche così importanti – ha dichiarato Mario Baccini -. La confusione è tanta e le risposte, per ora, sono poche. Vedere a rischio gli investimenti fatti sul nostro litorale deve spingerci a fare qualcosa di più. Sappiamo che le attuali normative puntano a rendere il settore competitivo ed a regolarizzarlo. Ciò nonostante il Comune deve ricoprire un ruolo importante, guidando gli operatori balneari, informandoli su come affrontare e vincere le gare.
Quello delle concessioni è un serio problema ormai fuori controllo e nessuno ha le idee chiare. Se noi avremo la responsabilità di amministrare questo Comune, prioritario sarà fornire assistenza diretta agli operatori balneari del territorio, che fino ad oggi sono stati trattati in maniere ideologicamente sufficiente. Al di là delle campagne elettorali, in questi ultimi 10 anni i balneari sono stati trattati con ostracismo. Ma quello di cui necessitiamo è una competenza specifica sul demanio, per evitare che i cittadini e gli imprenditori si trovino all’ultimo minuto a fare i conti con tutte queste criticità. Per questo è fondamentale ristrutturare l’ufficio demanio del Comune ed iniziare a collaborare con le associazioni di categoria per vedere come portare a casa i risultati e sistemare definitivamente le cose. La nostra amministrazione non sarà ostile a voi – conclude Baccini rivolgendosi ai balneari -. Abbiamo una visione chiara, di quello che, insieme agli organi competenti, possiamo fare per non penalizzare ulteriormente gli investimenti fatti sul territorio”.
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