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Scontro Meloni-Schlein alla Camera su lavoro e salario minimo

15 marzo 2023 | 17:07
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Scontro Meloni-Schlein alla Camera su lavoro e salario minimo

La Premier: “No al salario minimo”. La risposta di Schlein: “Ci sono 3 milioni di lavoratori poveri. Basta dare la responsabilità agli altri, al governo ci siete voi”

Roma – Alla Camera dei Deputati è andato in scena un primo confronto politico tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

La Premier infatti era attesa a Montecitorio per un “question time”.  Quest’ultimo non è altro che un dibattito parlamentare in cui i deputati (o senatori) pongono delle interrogazioni ai membri del Governo, i quali immediatamente rispondono. La Premier si è mostrata sicura di se, affiancata dai due vicepremier Matteo Salvini (ministro delle Infrastrutture e Trasporti) ed Antonio Tajani (ministro degli Esteri).

Meloni ha dovuto rispondere a varie domande. Dal naufragio avvenuto nei pressi delle coste libiche(leggi qui), interrogazione preparata da Riccardo Magi (+Europa), agli obiettivi climatici predisposti dall’Unione Europea, a cura di Angelo Bonelli, AVS). Ma anche la ratifica del MES, in cui ha preso la parola Luigi Marattin (ItaliaViva) e l’aumento dei tassi d’interesse, in preparata da Francesco Silvestri (Movimento 5 Stelle).

Inevitabilmente, tuttavia, l’attenzione era posta in particolare sulla penultima interrogazione, ovvero quella in cui avrebbe Elly Schlein av. Sul tavolo la questione del salario minimo legale, uno dei temi bandiera della neo segretaria del Pd. Fabio Rampelli, presidente della Camera per la seduta odierna, le ha dato la parola.

“C’è un problema che colpisce in modo particolarmente duro i giovani e le donne, in particolare al sud. Ci sono 3 milioni di lavoratori e lavoratrici che sono povere anche se lavorano. Persone a cui è negata la possibilità di crearsi un futuro libero e dignitoso – ha tuonato Schlein. Occorre fissare per legge un salario minimo, dato che sotto una certa soglia non si può neanche lavoro ma sfruttamento. Una misura complementare e non certo sostitutiva della contrattazione collettiva, che invece va rafforzata ed estesa a tutti. Ad esempio con una legge sulla rappresentanza che spazzi via i contratti pirati”.

La segretaria del Pd ha ricordato alla Premier che “qualche settimana fa ha definito il salario minimo ‘uno specchietto per le allodole‘. Vada a dirlo a chi percepisce una paga da fame – ha detto -. Il Partito Democratico, insieme a tutte le altre opposizioni, ha presentato proposte unanimi in questa direzione. Ma le avete respinte tutte. A me interessa sapere cosa volete fare su questo. Mi stupisce – ha sottolineato – che non vediate il nesso tra la crisi della natalità e la precarietà in cui versano moltissime donne in questo Paese. Perchè non approviamo un congedo paritario e pienamente retribuito e non trasferibile di almeno 3 mesi? – ha dichiarato ancora -. Approviamo subito un salario minimo ed un congedo paritario: noi ci siamo” annuncia, concludendo il suo intervento.

La presidente del Consiglio ha immediatamente risposto all’interrogazione di Schlein: “Il fenomeno del lavoro povero è una delle nostre priorità. Come fanno notare gli interroganti – spiega – l’Italia è l’unico paese Ocse in cui il salario medio annuale italiano, dal 1990, è diminuito mentre nel resto dell’Occidente cresceva. Gli interroganti del Partito Democratico fanno rilevare anche, con una sincerità che gli fa onore, che negli anni passati la quota di Pil che è stata destinata ai salari è diminuita più che negli altri Stati industrializzati” ha risposto Meloni, con tono perentorio e di difesa del suo operato.

Chi ha governato fino ad ora, ha reso più povero i lavoratori italiani. Questo Governo deve fare quel che può per invertire la rotta” ha proseguito la Premier, riempita d’applausi dai banchi della maggioranza. “Già nei primi mesi di legislatura, anche se con le risorse limitate, abbiamo dato dei segnali in questo senso. Dalla tutela del potere d’acquisto al rinnovo del taglio del 2% del cuneo fiscale e contributivo e l’aggiunta di un’ulteriore punto del taglio contributivo per i redditi più bassi. Sono primi passi. Vogliamo aumentare i salari dei lavoratori” ha detto.

“Il Governo non è convinto che la soluzione sia un salario minimo legale – ha annunciato la Premier -. Non ho un approccio ideologico, ma pragmatico. Mi interrogherei sull’ipotesi che il salario minimo legale possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele ai lavoratori, ma sostitutivo ed unico. Nel nostro sistema, una cosa di questo tipo rischierebbe per paradosso di creare situazioni peggiori ai lavoratori, facendo un favore alle grande concentrazioni economiche. A quest’ultime conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori” ha affermato, spiegando che per il Governo la soluzione è “tagliare le tasse sul lavoro, in quanto la tassazione è troppo alta per le imprese che devono assumere i lavoratori. Credo che sia il modello più efficace” ha concluso.

Nella sua replica Elly Schlein ha duramente risposto sul tema, spingendosi inoltre anche su tema fuori “questione”: “Le sue risposte non ci soddisfano. Le ricordo che voi siete al Governo, mentre noi all’opposizione: non è più tempo di dare le responsabilità agli altri, ma di dare le risposte agli italiani. Spetta a voi farlo” ha detto.

“Lei dice che precarietà e lavoro povero – ha continuato – sono temi centrali anche per il suo Governo, ma si dice contraria al salario minimo. Io credo che ‘lavoro’ e ‘povero’ non debbano stare più nella stessa frase: bisogna limitare i contratti a termine. Non le può sfuggire tra l’altro la contraddizione del partito che guida: siete contrari a questa misura – ha ricordato – ma a Bruxelles ha votato a favore della direttiva che ne propone l’introduzione in tutti i Paesi membri”.

“Non si nasconda dietro ad un dito, Presidente: è vero che i salari sono diminuiti, ma se fosse bastata la contrattazione collettiva non avremmo il 12% di lavoratori poveri. Non li avremmo perché dovrebbe sapere che abbiamo  quasi raddoppiato, dal 2012 al 2021, i contratti collettivi.  La nostra proposta vuole fissare una soglia sotto la quale laddove non arrivi la contrattazione, ci sia una risposta a coloro che vedono calpestata la propria dignità”.

Schlein ha posto l’attenzione sulla precarietà: “Il suo Governo è in carica da soli 5 mesi, ma già state andando in direzione opposta e sbagliata. Avete allargato il ricorso ai voucher, nonché dato l’intenzione di allargare i contratti a termine invece che limitarli, così come accade in Spagna. Sotto i 24 anni i lavoratori costruiscono solo quei contratti. Non dimentichiamo poi la vostra decisione di cancellare ‘Opzione Donna‘”.

“Siete una destra ossessionata dall’immigrazione – ha tuonato – ma non vedete l’emigrazione degli italiani che, stufi dei salari da fame, vanno a crearsi un futuro altrove. I vostri veri punti di emergenza sono altri: i rave, i condoni, la guerra le Ong, e da ieri colpire i diritti di figli delle coppie omogenitoriali, che invece hanno diritti come tutti i bambini e bambine che fanno parte della nostra comunità”.

“Sul piano sociale la vostra azione si descrive con 3 parole: incapacità, approssimazione ed insensibilità. La vostra propaganda sta sfumando: il giudizio degli italiani sarà per quello che voi fate, non per promesse che avete già disatteso” ha concluso la segretaria del Pd, tra gli applausi di tutto il gruppo parlamentare del Nazareno.