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Sanità, diritti ed economia del mare. Rocca: “L’imperativo è ‘guardare avanti'”

21 marzo 2023 | 17:04
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Il discorso di Rocca ha chiuso la prima seduta del nuovo Consiglio regionale del Lazio.

Roma – ll Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, si è riunito per la seconda giornata della seduta di insediamento della XII legislatura per proseguire con gli interventi dei consiglieri regionali, sul discorso programmatico del presidente della Regione, Francesco Rocca. In apertura dei lavori il presidente del Consiglio invita l’aula ad osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della mafia, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime di queste, che cade proprio il 21 marzo.

Il dibattito si riapre con l’intervento di Marta Bonafoni (Lista D’Amato) seguito da quello di Angelo Tripodi (Lega) e da quello di Alessandra Zeppieri (Polo Progressista). Filo conduttore l’astensionismo e alcuni elementi che non erano stati affrontati o lo erano stati in modo inadeguato, a loro avviso, nel discorso di insediamento del presidente Rocca.
Ha concluso gli interventi il capogruppo di FdI Daniele Sabatini che ha parlato della volontà di portare la Regione a quei livelli di autorevolezza che a suo avviso non sono stati conseguiti in questi anni passati; ha detto di non aver apprezzato alcuni toni dell’intervento di Della Casa del M5s.

Ma anche a Ciarla del Pd ha ricordato come le lezioni di superiorità morale non sono ricevibili da FdI; e a D’Amato ha detto di non aver apprezzato alcuni passaggi del suo intervento. Bene invece l’intervento di Rocca per pragmatismo e concretezza, nonché coerenza con quanto enunciato in campagna elettorale, per Sabatini. Si delinea un quinquennio di azione coerente tra Giunta e Consiglio, cosa che non sempre è accaduta in passato, a suo avviso. E’ chiaro che sulla sanità si gioca la partita decisiva di questa legislatura, e i 22 miliardi di debito di cui ha parlato il presidente Rocca sono una cifra imponente con cui fare i conti, per Sabatini. Importante nel discorso di Rocca anche il passaggio sui servizi alla persona, la cui centralità è assoluta. Strategico anche il tema delle reti viarie della regione, secondo Sabatini, e importante la decisione di istituire un assessorato alla cultura nella nuova Giunta.

Quindi il discorso di replica al dibattito consiliare del governatore Rocca. Sulla sanità, lungi dal proseguire la campagna elettorale, come gli era stato rimproverato, il presidente Rocca ha sottolineato che si sono volute evidenziare alcune carenze su cui lavorare da subito, a partire dal tema dei pronto soccorso; non si mette in dubbio il fatto che i Lea siano cresciuti, in questi anni, ha detto Rocca. Anche sul covid, non si è voluto negare che la risposta sia stata esemplare da parte del Lazio, ma solo dire che “questo non basta”, perché “c’è un prima e c’è un dopo”.

Un coinvolgimento delle opposizioni è ciò che Rocca si augura sul tema dell’utilizzo del Forlanini, ad esempio. Il deficit delle aziende ospedaliere è un dato di fatto, purtroppo, secondo il presidente; allo stesso modo, sono un fatto alcune carenze della sanità nelle province laziali. D’accordo con un altro intervento sull’eccessivo ricorso alle esternalizzazioni in sanità e sullo scarso utilizzo dei fondi disponibili, Rocca ha detto tuttavia di non essere convinto dalla dicotomia tra pubblico e privato che è stata delineata in alcuni interventi di opposizione. Il presidente ha concluso il passaggio sui temi sanitari dicendo che una “visione comune” è quella che si deve perseguire in questo campo.

Anche sul tema femminile, non ci sono stati cenni espliciti nel suo discorso perché la tutela dei diritti è sottintesa e data per scontata nelle linee programmatiche di questa Giunta, ha affermato Rocca: ciò comporta anzitutto applicare le leggi esistenti integralmente. Tuttavia il presidente ha espresso, a proposito di un tema all’ordine del giorno del dibattito politico nazionale, le sue riserve sulla maternità surrogata. Non lasciare indietro nessuno, questa la parola d’ordine; a proposito dei flussi migratori, ad esempio, offrire una accoglienza dignitosa è un dovere nei confronti di chiunque. Anche sul tema della criminalità è stata rimproverata ingiustamente, secondo Rocca, una mancanza di accenni nel discorso inaugurale, perché per sua storia personale, a questo tema il presidente non può essere insensibile.

Sull’autonomia differenziata, esisteva una base di discussione posta dalla precedente Giunta dalla quale si può ripartire. No a confronti ideologici, insomma, per Rocca, ma confrontarsi sui problemi in concreto senza preclusioni e senza contrapposizioni aspre. Tra questi problemi, un altro dei principali è quello dei rifiuti: un piano c’è, va migliorato insieme ma senza pregiudiziali. Dieci anni non sono pochi, per cambiare il volto di una regione: per questo Rocca ha parlato di “occasioni perse”, ha voluto ricordare. Il termovalorizzatore rappresenta una novità rispetto al piano che era stato approvato in Regione, quindi occorre tempo per valutarne le ricadute sui territori e le popolazioni.

Sull’economia del mare ci sarà un intervento legislativo, ha proseguito il presidente. Neanche d’accordo si è detto Rocca sul fatto che la macchina amministrativa regionale lasci a desiderare, come ipotizzato da altri interventi dell’opposizione. Sempre tra gli spunti forniti dall’opposizione, è importante lavorare sulla rigenerazione urbana, ha detto il presidente, ma studiando bene la dislocazione degli interventi; allo stesso modo, è necessaria una grande attenzione al comparto audiovisivo.

L’imperativo è “guardare avanti”, secondo Rocca, e in questo modo i risultati che ci si sono prefissi possono essere raggiunti. Così soltanto potranno essere date risposte concrete ai cittadini e alle cittadine del Lazio negli anni a venire.

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