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Italia, il cuore non basta: al Maradona vince l’Inghilterra

Serata amara per l'Italia di Roberto Mancini. Nella gara d'apertura delle qualificazioni per Euro 2024 gli Azzurri capitolano sotto i colpi dell'Inghilterra. Primo gol in Nazionale per Retegui

Napoli – Serata amara per la Nazionale di Roberto Mancini, che vede già complicarsi la corsa per Euro 2024. Nella gara inaugurale del girone disputata a Napoli, l’Italia soccombe sotto i colpi dell’Inghilterra, che nel primo tempo sembra chiudere la pratica con Rice e Kane. Nel secondo la reazione degli Azzurri è forte ed un gol di Retegui accorcia le distanze, ma non basta per pareggiare i conti con i Tre Leoni.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Acerbi, Toloi, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Berardi, Retegui, Pellegrini. Ct: Mancini.

INGHILTERRA (4-3-3): Pickford; Walker, Maguire, Stones, Shaw; Phillips, Rice, Bellingham; Saka, Kane, Grealish. Ct: Southgate.

L’Italia scende in campo per la partita inaugurale delle qualificazioni verso Euro 2024, che si giocheranno in Germania. Ed è subito una gara di lusso, dato che a Napoli arrivano i vice-campioni dell’Inghilterra, in una gara remake della finale di Wembley. Tanti nomi illustri presenti in tribuna. A gustarsi il match ci sono infatti il numero 1 della Federcalcio Gabriele Gravina, il governatore della Campania Vincenzo De Luca ed il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Mancini butta nella mischia l’italo-argentino Retegui, che milita nel Tigre, confermando le voci degli ultimi giorni. Da segnalare la maglia numero 10 al romanista Pellegrini.
La gara parte malissimo per gli Azzurri: i Tre Leoni sono indomabili, forse vogliosi di rivincita dopo la Coppa mancata. Il vantaggio arriva dopo appena 13′ minuti, con Rice lasciato colpevolmente solo al centro dell’area di rigore, bravo ad approfittare di una respinta su un tiro di Harry Kane.

L’Italia in campo non c’è e lo dimostrano gli errori tecnici di Verratti e Jorginho, che di solito danno del “tu” al pallone. Anche Acerbi e Toloi appaiono in difficoltà, non abituati a giocare con la difesa a 4. Il raddoppio inglese arriva sul finire del primo tempo: un tocco di mano di Di Lorenzo, sugli sviluppi del calcio d’angolo, fa scattare il rigore dopo la visionatura al Var. Kane,  che aveva da farsi perdonare il rigore sbagliato contro la Francia in finale, insacca alle spalle di uno spiazzato Donnarumma. Per fortuna Grealish fallisce clamorosamente a porta vuota il tris, ovvero il colpo del Ko.

La seconda frazione prosegue sulla stessa scia, almeno fino al 56′ minuto. Pellegrini, in un’insolita posizione di ala (almeno nella Roma, dato che Mancini lo utilizza sempre in quella posizione) serve Retegui che incrocia alle spalle di Pickford. Primo gol in Nazionale per il giovane italo-argentino chiamato a sostituire Immobile, e che Mancini ha paragonato a Gabriel Omar Batistuta. Un peso non da poco, insomma.

Da quel momento non solo è un assedio azzurro, ma anche una collezione di cartellini per gli inglesi, che provano a perdere tempo troppo presto e per questo vengono puniti dal direttore di gara. La svolta arriva all’80 quando Shaw si fa espellere per un ingenuo fallo proprio su Retegui, che gioca 45 minuti alla grande. Mancini prova a buttare dentro anche Scamacca, Cristante, Politano, Tonali e Gnonto, ma questo non basterà a pareggiare i conti.

L’Italia esce sconfitta dal Maradona e vede complicarsi le cose per il primo posto nel girone (in Germania andranno dirette, comunque, le prime 2). Domenica la Nazionale volerà a Malta, mentre l’Inghilterra ospiterà l’Ucraina, squadra temibilissima e che darà non poco fastidio alle 2 favorite.

Gli Azzurri, tornando al match, hanno giocato una gara a due facce: un pessimo primo tempo, privo di spunti offensivi e disordinato in fase difensiva. Nel secondo tempo è bastato un guizzo a mettere in difficoltà gli inglesi, che come spesso capita si fanno prendere dall’emotività e risultano incapaci nel gestire una situazione favorevole. Con un pizzico di concentrazione e fiducia, il risultato sarebbe potuto essere diverso.