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Bilancio regionale, sindacati contrari: “Così le famiglie avranno 400 euro in più di tasse”

24 marzo 2023 | 18:16
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Bilancio regionale, sindacati contrari: “Così le famiglie avranno 400 euro in più di tasse”

I lavoratori hanno espresso preoccupazione per le ricadute sui redditi medio-bassi della crisi energetica e dell’alta tassazione nel Lazio. Le imprese chiedono semplificazione e agevolazioni per l’accesso al credito.

Roma – La commissione Bilancio del Consiglio regionale, presieduta da Daniele Sabatini (FdI), oggi ha incontrato in due audizioni distinte i rappresentanti regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, e quelli delle associazioni datoriali per un primo confronto con l’assessore regionale Giancarlo Righini, sulla manovra di bilancio. Preso atto dell’urgenza dell’approvazione dei provvedimenti regionali onde evitare l’esercizio provvisorio, i rappresentanti sindacali hanno lamentato il poco tempo a disposizione per esaminare approfonditamente la documentazione. A tal proposito, al termine dell’audizione, l’assessore Righini ha invitato le organizzazioni a proseguire il confronto lunedì prossimo in Regione, prima dell’esame del Bilancio da parte dell’Aula. A seguire, nella seconda audizione, sono stati numerosi gli interventi delle associazioni datoriali. Tutti hanno condiviso l’urgenza di approvare rapidamente il bilancio per poi rinviare misure più incisive nel successivo provvedimento legislativo di assestamento.

Natale Di Cola, Segretario regionale Cgil di Roma e del Lazio, ha esordito contestando che si tratti di un bilancio prettamente “tecnico”, avendo ravvisato scelte di natura politica all’interno delle disposizioni. “Non è una manovra espansiva che può far fronte alle mutate esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori – ha detto Di Cola – in un momento in cui la crisi economica e l’aumento del costo della vita sta già mettendo a dura prova le classi medio-basse”. Il Segretario regionale della Cgil ha poi sottolineato come la scelta di non rifinanziare il fondo cosiddetto tagliatasse sia di natura politica, “che comporterà un aumento fiscale di circa 350 milioni di euro, quasi tutti a danno delle classi medio-basse, in un contesto dove Roma e il Lazio hanno il triste primato di essere i più tassati d’Italia”. Di Cola ha spiegato che “assisteremo a un aumento medio di circa 400 euro a famiglia, mentre nelle regioni limitrofe, come Umbria e Toscana, abbiamo una tassazione pari a circa la metà di quella del Lazio”. Questo comporterà, secondo il Segretario della Cgil, gravi ripercussioni sulla qualità degli investimenti nel Lazio, “perché le imprese opteranno per regimi fiscali migliori”.

Anche Maria Annunziata Veltri, Segretaria regionale Cisl Lazio, nel corso del suo intervento, ha messo in evidenza la grave situazione economica che ha colpito le famiglie laziali, “dove la crisi energetica, l’aumento del costo della vita, il rialzo dei tassi dei mutui e la riduzione costante del Pil regionale, stanno causando una discontinua distribuzione di reddito tra le famiglie”. Veltri ha spiegato che “rinunciare al fondo tagliatasse è un grave errore, in un momento in cui invece occorrerebbe dare risposte concrete alle fasce più deboli e fragili di questa Regione”.

Posizioni condivise anche da Alberto Civica, Segretario generale Uil Roma e Lazio, il quale ha ribadito che “l’aumento dell’Irpef deve servire a ridurre il cuneo fiscale e ad abbassare le tasse per i lavoratori”. Per Civica, inoltre, è importante capire come saranno modulate le spese in conto capitale, gli investimenti e le risorse del Pnrr, “per le quali non abbiamo avuto modo di approfondire la documentazione, visto il poco tempo a disposizione”. Per quest’ultimo motivo, Civica ha auspicato altri incontri per proseguire il confronto con l’assessore al Bilancio.

Richiesta accolta dall’assessore regionale al Bilancio, Giancarlo Righini, il quale ha convocato le organizzazioni sindacali in Regione lunedì prossimo alle ore 15. Durante il suo intervento, Righini ha ribadito le questioni già emerse in commissione ieri, durante la prima audizione sul Bilancio: approvazione urgente per non andare in esercizio provvisorio; impegno a un costante confronto con opposizioni e parti sociali; divieto assoluto di ricorrere a ulteriore debito, espresso in più occasioni dalla Corte dei Conti; necessità di attivare un dialogo con il Governo per rimodulare il debito della Regione, “che nel 2021 ha toccato la cifra enorme di circa 22,75 miliardi di euro”, ha detto; disponibilità e condivisione a rifinanziare il fondo tagliatasse, “perché siamo tutti consapevoli della insostenibilità della pressione fiscale nel Lazio”.

Righini ha poi paragonato il bilancio del Lazio a un malato, totalmente ingessato, che non consente di liberare risorse: “Dobbiamo liberare almeno i piedi per ricominciare a camminare”. Per l’assessore è stata una “scelta dolorosa aver dovuto eliminare tutte le agevolazioni fiscali, ma necessaria per la tenuta dei conti in questo momento”. Infine, in vista dell’esame della manovra in Consiglio regionale, l’assessore ha auspicato un accordo tra le forze politiche sull’addizionale Irpef, “per scongiurare una battaglia a colpi di emendamenti in Aula”.

Nella seconda audizione, la commissione ha ascoltato i numerosi interventi delle associazioni datoriali, che hanno espresso un generale apprezzamento per la manovra “tecnica” da approvare con urgenza, per poi elencare una serie di misure necessarie da inserire nell’assestamento di bilancio, a partire dalle norme sulla semplificazione (“a costo zero, senza impattare sui conti regionali”) e dalle agevolazioni all’accesso al credito, necessarie per aumentare la competitività delle micro, piccole e medie imprese, implementare la formazione dei lavoratori e migliorare la qualità della sicurezza.

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