Il caso

Gli incontri ravvicinati e l’intelligenza artificiale

25 marzo 2023 | 09:00
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Gli incontri ravvicinati e l’intelligenza artificiale

Come può entrare a gamba tesa un programma di intelligenza artificiale nel mondo dell’ufologia?

“Il giorno era il 15 gennaio scorso, in un tratto di campagna vicino Civitavecchia intorno alle 16, un testimone stava tornando a casa dopo il lavoro, camminando lungo una strada deserta quando, all’improvviso, sentì un rumore strano proveniente dal cielo. Guardando in alto, notò un oggetto sferico che si avvicinava a grande velocità proveniente dalla costa. Era talmente vicino che poteva vedere i dettagli della sua struttura. L’oggetto emetteva un forte ronzio, tanto da far tremare il terreno. Rimasto sorpreso e spaventato, pensò che l’oggetto non sembrava rappresentare alcuna minaccia. Quella che sembrava una sfera si avvicinò ancora di più e fluttuò a pochi metri dal suo volto. A questo punto il testimone coprì gli occhi per proteggersi dalla luce intensa che emanava l’oggetto. Dopo qualche istante, l’oggetto si alzò in aria e scomparve all’orizzonte, lasciando l’uomo confuso e sbalordito. Era stato un incontro ravvicinato del primo tipo, un avvistamento di un oggetto volante non identificato a distanza ravvicinata. Una volta tornato a casa non riuscì a dimenticare l’incontro che aveva appena avuto. Decise di condividere la sua esperienza con altri e contattò un gruppo di appassionati di UFO, che lo incoraggiarono a fare ulteriori ricerche e a riferire la sua testimonianza alle autorità competenti”.

Questo che avete appena letto non è un avvistamento vero, ma è una creazione del programma di intelligenza artificiale ChatGPT che risponde sul sito Chat.openai.com che tanto scalpore sta facendo negli ultimi mesi. La potenza di calcolo ed i risultati delle chat che impegnano molti nerd con il programma investono tutti i dati dello scibile umano, e chi più e chi meno interrogano quello che a volte pensano essere un’intelligenza simile a quella umana in dialoghi a volte surreali. Sembrerebbe, a volte, come se ci fosse un umano dall’altra parte della tastiera, superando il famoso ‘test di Turing’ nel quale, come preconizzato dal grande matematico inglese, un umano dopo uno scambio di frasi con un computer non dovrebbe riuscire a stabilire se a rispondergli è un altro umano o una macchina.
Ma quanto c’è di umano nelle risposte ricevute? Ci sono molte frasi inventate, concetti di fantasia, e se si chiedono particolari riguardo accadimenti finti o reali, la IA può inventare bellamente i riferimenti o le citazioni creando una serie di false correlazioni tra dati.

In questo articolo non mi metterò a trattare le implicazioni filosofiche o psicologiche dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ma posso immaginare come, nel mondo dell’ufologia potrebbe sì dare un grande aiuto nell’analisi dei dati a partire dai racconti testimoniali, sciogliendo quei nodi che molto spesso sono talmente intricati da non saltare agli occhi dei ricercatori. Correlazioni che troppo spesso vengono inventate proprio da chi fa dell’ufologia una materia di studio e che li fa arenare in ipotesi azzardate ed a volte ridicole. Mi vengono in mente correlazioni tra avvistamenti ufo e cimiteri e quelle tra ufo e coppiette appartate in auto. Cosa avrebbe da dire l’intelligenza artificiale una volta interrogata?

Certamente assisteremo nei prossimi tempi ad un abuso dell’impiego della IA, come ho fatto io lasciando inventare un avvistamento dandogli come input solo alcune suggestioni, come ‘incontro ravvicinato del primo tipo’. Del racconto ho tolto alcune parti finali, nelle quali il programma, avendo scritto un banale raccontino di fantascienza aggiunge un paragrafo nel quale chiude la storia in questo modo puerile:
“Da quel giorno, divenne un sostenitore appassionato della ricerca sugli Ufoe dell’esplorazione dello spazio. Il suo incontro ravvicinato del primo tipo lo aveva aperto a nuovi orizzonti e aveva suscitato in lui un profondo senso di meraviglia e di curiosità verso l’ignoto”.
Il limite, lo ammetto è quello delle domande da porre in maniera compiuta e precisa, ma basta lavorarci sopra ed avere tanto tempo da perderci. Inoltre, con Bing Image creator ho lasciato creare, a partire dal finto racconto testimoniale, anche alcune immagini, ed il risultato non è male.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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