La denuncia

Centro di assistenza disabili senza pasti. Tripolini: “Inaccettabile, porterò il caso in Regione, E subito!”

1 aprile 2023 | 11:10
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Centro di assistenza disabili senza pasti. Tripolini: “Inaccettabile, porterò il caso in Regione, E subito!”

“Non è possibile andare avanti così. La Regione può fare, e ci attiviamo subito per questo, ma certo se l’asse Regione-Comune funzionasse a dovere, allora si potrebbe pensare a soluzioni strutturali e durature”

Fiumicino – “Il mondo del sociale è uno di quelli che raccolgono i maggiori impegni ‘a parole’, ed è l’ultima ruota del carro quando si parla di investimenti. Per questo il grido d’allarme lanciato a proposito del centro di assistenza domiciliare di gruppo per i disabili nel Comune di Fiumicino, lo farò mio. E mi impegno, ben prima della possibilità o meno di essere eletto in consiglio comunale, a portarlo nei prossimi giorni all’attenzione del nostro assessore di riferimento regionale, Massimiliano Maselli”.

A parlare è Gianluca Tripolini, candidato per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni amministrative 2023.

Tutto nasce da un post su Facebook del fratello di Massimo, un utente del centro, nel quale si denuncia che “sono due anni che il centro di assistenza non dà più il pranzo agli assistiti, pranzo che veniva portato da un catering esterno, che con il Covid ha interrotto questo servizio per questioni di sicurezza. Durante questi anni mamme, fratelli, sorelle, nonni ecc… si svegliano al mattino presto e preparano i pranzi che i ragazzi si portano nelle borse termiche. Nel frattempo i costi sono aumentati, quindi la cooperativa che gestisce il centro ha provato in tutti i modi di trovare un’altra società che si possa occupare del catering a un prezzo accettabile per gli utenti, ma per svariati motivi, anche economici, molte famiglie non riescono, quindi si dovrà continuare con questa pratica da terzo mondo”.

“Fin qui il problema – prosegue Tripolini – ma è la denuncia fatta dagli stessi assistiti che fa alzare il problema a un livello politico. In tutto questo, infatti, l’amministrazione comunale – dicono gli utenti – non è disposta a cacciare un centesimo, in quanto come sempre la risposta è che non ci sono i soldi. Una carenza di risorse economiche, che ha portato anche al taglio dei giorni di assistenza, facendo così gravare ancora di più sulle spalle delle famiglie il peso già grande dell’avere una disabilità in casa”. “Non è possibile andare avanti così. La Regione può fare, e ci attiviamo subito per questo, ma certo se l’asse Regione-Comune funzionasse a dovere, allora si potrebbe pensare a soluzioni strutturali e durature”, conclude Tripolini.

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