Il Fatto

Nuova Ostia, finisce in manette il fedelissimo dei boss che truffò la troupe di Suburra

18 aprile 2023 | 12:33
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L’uomo, che gestiva il monopolio di affitti alle case Ater, è accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, truffa, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed occupazione abusiva di immobili

Ostia – Finisce ai domiciliari un 64enne italiano, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, truffa, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed occupazione abusiva di immobili. L’uomo, nello scorso mese di gennaio, era stato già destinatario di una misura cautelare personale nell’ambito di una indagine della D.D.A., in quanto gravemente indiziato di aver organizzato, gestito e tratto profitto dall’occupazione abusiva di locali e box di proprietà dell’A.T.E.R., con l’aggravante di aver agevolato le famiglie Fasciani e Spada, avendo lo stesso messo a disposizione i citati locali, ubicati nel quartiere c.d. “Nuova Ostia”, per lo stoccaggio di materiale illecito, armi ed ingenti quantità di stupefacenti.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di raccogliere nuovi indizi di colpevolezza a suo carico in ordine alla sussistenza – tra l’altro – di una condotta estorsiva posta in essere nei confronti di un lavoratore, “colpevole” di aver richiesto la retribuzione spettante per una giornata di lavoro.

Nel dettaglio, l’indagato nei pressi dei locali occupati di via delle Ebridi – in pieno giorno, su pubblica via e alla presenza di residenti – lo avrebbe prima minacciato verbalmente e con l’utilizzo di un’arma da taglio e poi colpito con una sedia in metallo, cagionandogli un profondo taglio cutaneo alla schiena.

La condotta è stata ritenuta aggravata dal “metodo mafioso” poiché idonea ad esercitare sulla vittima la particolare coartazione e l’intimidazione proprie delle organizzazioni mafiose, nonché in grado di consolidare la reputazione criminale dell’uomo, di potenziare il suo “controllo” del territorio e delle attività economiche ivi ubicate, di accrescere la sua influenza e il modo in cui la stessa viene percepita dai residenti, anche in virtù dei legami personali e parentali con la criminalità organizzata operante sul litorale laziale.

I militari del Nucleo Investigativo hanno raccolto, altresì, gravi elementi indiziari a suo carico in ordine alla commissione di una truffa in danno di una nota casa di produzione cinematografica, impegnata nelle riprese di una fiction sulla criminalità del litorale, a cui l’uomo – per la realizzazione di alcune scene – avrebbe locato, pur essendone occupante abusivo, i 5000mq di locali di proprietà dell’ATER siti in via delle Ebridi, ricevendo compensi in denaro per oltre 9.000 euro.

Nell’ambito dello sfruttamento economico dei beni pubblici occupati, il 64enne avrebbe anche favorito l’immigrazione clandestina, concedendo in locazione onerosa a soggetti irregolari sul territorio nazionale uno degli immobili da lui in precedenza abusivamente gestiti.

Le indagini consentivano, infine, di individuare elementi indiziari in ordine all’invasione e conseguente occupazione abusiva – da parte dell’uomo e della di lui compagna – di un altro appartamento sito nel complesso residenziale di via delle Azzorre, di cui il Gip ha disposto il sequestro preventivo, in attesa della restituzione all’Ente gestore, Comune di Roma.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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