Ucraina, missione di pace del Vaticano: Kiev e Mosca “all’oscuro di tutto”

Città del Vaticano – Mosca e Kiev gelano la diplomazia vaticana. Domenica sera, tornando dalla sua tre giorni nel cuore dell’Europa, Papa Francesco, nel consueto dialogo con i giornalisti che lo hanno accompagnato sul volo papale, ha fatto sapere che è in corso una missione di pace da parte della Santa Sede in Ucraina (leggi qui).

Eppure, sia Mosca che Kiev affermano di non esserne a conoscenza. I primi a commentare le parole del Pontefice sono stati gli ucraini: “il presidente Zelensky non ha dato alcun consenso ad una discussione di questo tipo per conto dell’Ucraina: se colloqui sono in corso, stanno avvenendo senza che noi ne siamo a conoscenza e senza la nostra benedizione”, le parole di una fonte vicina alla presidenza ucraina alla Cnn.

Ora, anche il Cremlino dice di non essere a conoscenza di una iniziativa di pace del Vaticano, come ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa. “No. Non si sa nulla”, ha detto Peskov rispondendo ai giornalisti.

Il Papa sull’aereo è stato categorico: “Sono disposto a fare tutto quello che si deve fare” per la pace in Ucraina. Certo, lui stesso lo ha precisato: “Ancora non è pubblica. Vediamo come… Quando sarà pubblica la dirò”. Però sembra che neanche i canali ufficiali siano stati avvisati.

Francesco, del resto, è l’unico leader che si è attivato fin dall’inizio del conflitto per raggiungere una tregua solida tramite canali diplomatici. Lo si è visto anche in questi tre giorni a Budapest. Infatti, sul volo di ritorno a Roma, interpellato se nei colloqui con il metropolita Hilarion e anche con il premier Viktor Orbán sia stato chiesto se potessero accelerare il processo di pace in Ucraina e anche rendere possibile un incontro tra il Papa e Putin, se possono fare – tra virgolette – da intermediari, Francesco ha detto: “In questo incontro non abbiamo parlato di Cappuccetto Rosso. Abbiamo parlato di tutte queste cose. Si parla di questo perché a tutti interessa la strada della pace”.

Su quest’ultimo punto, però, le cose sembrano andare in modo diverso, tanto che il conflitto potrebbe allargarsi. Secondo il Cremlino, infatti, “il coinvolgimento della Germania nel conflitto in Ucraina cresce ogni giorno di più” e le armi inviate all’Ucraina “sono già usate per colpire il territorio russo, perché il Donbass è una regione russa”, ha detto Peskov. “Lo sappiamo per certo”, ha aggiunto il portavoce, in risposta alle dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’auspicio ora è che la missione vaticana vada davvero a buon fine.

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