Latina, 16enne sequestrata e violentata: bloccato il presunto stupratore

Latina – In tarda mattinata i poliziotti della Squadra Mobile di Latina, su disposizione della locale Procura della Repubblica, hanno rintracciato e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto un 30enne romeno, che avrebbe rapito e violentato una ragazza di 16 anni(leggi qui). Motivo per cui è gravemente indiziato di violenza sessuale.

L’attività degli investigatori della Squadra Mobile, sviluppatasi con l’aiuto sia della strumentazione tecnica sia della tradizionale raccolta di informazioni, si era concentrata sin dai primi momenti in una capillare ricerca sul territorio dell’uomo sospettato, il cui identikit era stato fornito dalle stesse vittime nell’immediatezza dei fatti.

In ragione del profilo del soggetto, e cioè un senza fissa dimora estremamente mobile sul territorio, sono stati effettuati controlli in numerosi stabili abbandonati situati nei dintorni di Latina ad ogni ora del giorno e della notte. A rafforzare la convinzione che il soggetto potesse trovarsi ancora in zona, è stata la notizia che quest’ultimo si era sarebbe responsabile del furto di alcuni generi alimentari in un hotel di Latina Scalo.

È proprio grazie all’incessante lavoro degli investigatori, svolto senza soluzione di continuità sin dai primi istanti dal fatto, che il 30enne è stato rintracciato in una fabbrica abbandonata ubicata in località Pontenuovo nel comune di Sermoneta.  All’atto dell’irruzione nello stabile, l’indagato è stato sorpreso nel sonno e fermato.

Regimenti: “Ora il territorio è più sereno”

“L’arresto del presunto autore di una violenza sessuale a Latina è una buona notizia per tutti i cittadini della città e dei comuni limitrofi. Desidero complimentarmi con gli uomini della squadra mobile del capoluogo pontino che hanno lavorato incessantemente per giungere in pochi giorni alla cattura del sospettato. Si tratta di un risultato non scontato che restituisce serenità al territorio. Alla vittima dell’aggressione a sfondo sessuale la mia solidarietà e vicinanza”. Così in una nota Luisa Regimenti, assessore al Personale, Sicurezza urbana, Polizia locale ed Enti locali.

“Va sottolineato – continua l’Assessore – che ancora una volta emerge il collegamento tra degrado urbano e criminalità, con il presunto aggressore che si nascondeva in una fabbrica dismessa divenuta terra di nessuno”

“La prevenzione del crimine passa per una lotta senza quartiere a degrado e incuria e su questo dobbiamo lavorare con Comuni ed Enti locali” conclude.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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