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Fiumicino 2023, il ministro Fitto: “Sono qui per parlare del dopo, delle possibilità che la città può esprimere con un raccordo istituzionale forte”

9 maggio 2023 | 23:20
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“Per lo sviluppo del comune di Fiumicino – ha spiegato Fitto – è fondamentale la filiera politico-istituzionale, ovvero il raccordo tra comune, regione e governo nazionale. In particolare, l’area di centrodestra che governa i diversi livelli istituzionali, può rappresentare un’opportunità per favorire la crescita del territorio”.

Fiumicino – “Sono qui per spiegare che in una campagna elettorale non c’è solo il tema del voto, ma quello del giorno dopo il voto. Di come l’idea di città di Mario Baccini possa trovare solide sponde nella filiera politico istituzionale che vede regione e governo sulla stessa linea. Una visione di crescita globale, capace di intercettare le risorse finanziarie esistenti e di indirizzarle verso lo sviluppo di una città che rappresenta essa stessa un’infrastruttura strategica per la nazione”. Lo ha detto il ministro Raffaele Fitto, con deleghe agli affari europei, politiche di coesione e PNRR, intervenendo all’incontro organizzato da Mario Baccini, candidato sindaco del centrodestra per la prossima tornata delle comunali previste per il 14 e 15 maggio prossimi.

“Per lo sviluppo del comune di Fiumicino – ha spiegato Fitto – è fondamentale la filiera politico-istituzionale, ovvero il raccordo tra comune, regione e governo nazionale. In particolare, l’area di centrodestra che governa i diversi livelli istituzionali, può rappresentare un’opportunità per favorire la crescita del territorio”.

Il comune di Fiumicino, infatti, può trarre notevoli vantaggi dalla collaborazione tra le istituzioni locali e quelle nazionali e regionali, soprattutto in termini di finanziamenti e progetti di sviluppo. In più, gli europarlamentari possono fungere da raccordo rispetto ai finanziamenti europei, che possono rappresentare un’altra grande opportunità per lo sviluppo del territorio.

“Ma per riuscire ad attivare al meglio questa filiera – ha detto il ministro – c’è bisogno di una figura politica esperta, credibile e accreditata sui diversi tavoli interistituzionali. Una figura, appunto, come quella di Mario Baccini”.

Baccini, dal canto suo, ha spiegato come Fiumicino abbia tutte le potenzialità – fino ad oggi mai espresse – per diventare come Barcellona o Amsterdam, “luoghi che ti caratterizzano nel mondo”. Per farlo c’è bisogno di grandi progetti, che però siano pensati anche per migliorare la qualità urbana e la qualità di vita dei cittadini. “E c’è bisogno di un patto per Fiumicino, che metta tutte le realtà istituzionali al servizio di un’idea”.

All’incontro – in una sala gremita – erano presenti l prof. Enrico Michetti, avvocato e l’architetto Ermanno Mencarelli. Si parlato di una città, Fiumicino, cresciuta in maniera disarticolata, che necessita oggi più che di un nuovo piano regolatore, di una copianificazione che metta insieme scheletro (ossia il tessuto esistente), cuore (i cittadini e i professionisti con le loro idee), e cervello (l’idea di città del candidato sindaco Baccini).

Un’idea che passa per la realizzazione di un waterfront che interessi tutti i 24 km di litorale, la depurazione delle acque in modo da permettere lo sviluppo delle realtà economiche costiere, l’interazione con i grandi player economici presenti sul territorio per gestire le ricadute sulla città in termini occupazionali e di servizi, e – ultimo ma non ultimo – il raccordo tra le tante località che costituiscono il comune di Fiumicino.

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