il fatto

Capocotta spiaggia delle vergogne: chioschi chiusi e niente bagnini

22 maggio 2023 | 16:21
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Capocotta spiaggia delle vergogne: chioschi chiusi e niente bagnini

Legambiente sul piede di guerra prepara il presidio di protesta al Campidoglio. Bozzi: “I gestori dei chioschi si occupano direttamente di salvataggio e difesa delle preziose dune. Ora come facciamo?”

Ostia – “Dopo i ‘Cancelli’ sequestrati e il bando andato deserto delle sei spiagge libere – ad oggi incustodite e senza servizi – ora a Capocotta campeggia un cartello, con su scritto: “Attenzione, balneazione non sicura!“. A denunciarlo è Andrea Bozzi, capogruppo “Lista Calenda” in Municipio X.

“Era difficile immaginare al secondo anno di governo un tale disastro nella gestione delle spiagge libere, – prosegue Bozzi – con la conseguenza che nei soli stabilimenti balneari ad oggi, 22 maggio, puoi farti il bagno in sicurezza e mangiare un panino, o usufruire di servizi, ma a pagamento.

Bisogna distinguere tra Castel Porziano e Capocotta. Quest’ultima, infatti, non è gestita direttamente dal Municipio X, bensì dal Campidoglio che per anni ha prorogato la concessione ai cinque chioschi presenti dal 1998 perché il Comune non ha mai fatto il nuovo bando. Non lo fece la Raggi e non lo ha fatto Gualtieri e lo scorso anno ci fu una nuova “proroga”.

E quest’anno? Giorni fa, a stagione iniziata, con investimenti già fatti dai gestori, la Polizia Locale ha detto loro di chiudere tutto perché abusivi. Ma a Capocotta i gestori dei chioschi si occupano pure direttamente di salvamento, pulizia, difesa delle preziose dune e della macchia mediterranea... E allora cosa accadrà adesso, dopo l’affissione dei cartelli che vedete? Chi difenderà le dune, preda di festini, discariche, reati ambientali ed altro, come molti ricorderanno?

Come è possibile che dopo un anno e mezzo di amministrazione di centrosinistra si sia arrivati a questa deriva? Perché il Campidoglio non ha fatto il bando tanto atteso? Falconi risponde che “non sa di Capocotta”, nessuno lo ha avvertito. E Gualtieri tace drammaticamente sul “suo” mare e così tutti i consiglieri del PD o esponenti vari che da anni si professano molto affezionati al nostro territorio, i famosi “amici del Municipio che mi ha dato tanto…”. D’altronde un anno fa la maggioranza del Municipio X votò per ridare la “Delega al Litorale” al Campidoglio, che però non solo non ha mai calendarizzato in Aula la Delibera, ma che non gli ha proprio mai risposto… il che la dice lunga.

Soltanto il maltempo sta evitando un disastro maggiore. Ma che succederà con il prossimo weekend di sole? Chi glielo spiegherà ai bagnanti che devono tornare indietro? Quante persone rischieranno di rimanerci, in mare? Chi fermerà la più che probabile distruzione delle dune, tesoro della “Riserva Statale del Litorale Romano”?

Noi siamo per le regole, ma crediamo che debba esistere anche la “Politica” che dovrebbe “occuparsi di”, programmare, gestire i processi. Quali strumenti di difesa si intendono quindi mettere in campo? Eppure tutto tace. Ed in Municipio X? Si presentano libri, festival, rassegne, “giornate”…come se la cosa non li riguardasse più di tanto. E tutto ciò, comunque la si pensi, è veramente inaccettabile”.

Legambiente: “La chiusura dei chioschi significa eliminare l’unico presidio di della biodiversità

Dopo che nei giorni scorsi era arrivato il blocco alle attività per i chioschi sul litorale romano a Capocotta, Legambiente aderisce al presidio organizzato per domani, 23 maggio in Piazza del Campidoglio dalle 14.

Imporre la chiusura dei chioschi di Capocotta vuol dire eliminare la gestione della spiaggia ma anche e soprattutto l’unico presidio di tutela della biodiversità – dichiarano da Legambiente – ed esporre all’incuria totale la porzione più pregiata del litorale romano. Aderiamo al sit-in convocato in Campidoglio nella convinzione che in luoghi del genere, la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile debbano poter andare di pari passo, ma anche perché sembra assurdo che si scopra totalmente un tratto tanto bello e delicato di spiaggia romana.

Il Comune, invece di chiudere, dovrebbe pubblicare un nuovo bando di gestione che si aspetta da anni, garantendo contemporaneamente la continuità operativa, indispensabile per proteggere la spiaggia e le dune. Capocotta ha un modello di gestione che invece andrebbe esportato come virtuoso, con il quale la Capitale si può fregiare di una grande porzione di litorale accessibile alla libera fruizione: senza quel Lungomuro che a Ostia non permette il raggiungimento e la vista stessa del mare; senza distruzione della fascia dunale provocata dal parcheggio selvaggio fino alla spiaggia come nella vicina Castel Porziano”.

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