COPPA ITALIA |
Calcio
/
Sport
/

Porta stregata per la Fiorentina: l’Inter vince la Coppa Italia

24 maggio 2023 | 23:02
Share0
Porta stregata per la Fiorentina: l’Inter vince la Coppa Italia

I Viola giocano una gara per larghi tratti dominante, ma sono costretti ad arrendersi sotto i colpi di Lautaro Martinez. Per l’Inter è la seconda Coppa Italia di fila

Roma – Dopo una gara di lotta e battaglia, l’Inter di Simone Inzaghi vince la Coppa Italia. Nonostante la Fiorentina abbia dominato per grandissima larghe del match, è costretta a soccombere sotto i colpi di Lautaro Martinez, che fa doppietta. Inutile il gol del momentaneo vantaggio di Nico Gonzalez, realizzato dopo soli 3 minuti.

Statistiche, dunque, da aggiornare: con questa vittoria i nerazzurri raggiungono la Roma nell’Albo d’Oro delle vincitrici della Coppa Italia, entrambe ora ne detengono 9. Per l’Inter, inoltre, si tratta del secondo trofeo stagionale dopo la vittoria in Supercoppa. E a proposito di Coppe, Inzaghi ne si conferma il Re, arrivando a quota 7 trofei in bacheca.

Così in campo

Entrambi gli allenatori schierano la formazione tipo. Italiano schiera, di fronte a Terraciano, la coppia difensiva Milenkovic-Quarta, mentre sulle fasce spazio a Dodo e Biraghi. Amrabat e Castrovilli in cabina di regia. Nico Gonzalez, Ikone e Bonaventura agiscono dietro l’unica punta Cabral.

Inzaghi invece in porta dà fiducia ad Handanovic e schiera il classico terzetto Darmian-Acerbi-Bastoni. A centrocampo Brozovic in posizione di mediano, affiancato da Barella e Chalanoglu. Sulle fasce ci sono Dumfries e Gosens. In attacco non si coppia il duo Dzeko-Lautaro.

Il match

I Viola partono alla grande, con un pressing che non permette ai giocatori dell’Inter nè di respirare nè di impostare, costringendo la squadra nerazzurra a numerosi errori. Il gol del vantaggio sembra maturo già dopo pochi secondi ed in effetti non bisogna aspettare molto. Al 3′ minuto Ikone serve Nico Gonzalez, con un rasoterra che taglia tutta la difesa, che non deve far altro che buttarla alle spalle di Handanovic. La Fiorentina passa dunque in vantaggio ed esplode la parte dello stadio Olimpico di Roma colorata di viola. A Firenze c’è voglia di assaporare di nuovo il gusto della vittoria. Un gusto che risale ormai a 22 anni fa quando i Viola conquistarono la loro sesta, e fin’ora ultima, Coppa Italia.

L’Inter appare in bambola. Nei minuti successivi Amrabat, servito da un Bonaventura in stato di grazia, ci prova dal limite dell’area, ma il pallone finisce fuori di poco.

Lo schema tattico impostato da Italiano è chiaro: pressing asfissiante e recupero palla immediato, con una linea difensiva molto alta e che decide di accettare gli 1 contro 1 dei giocatori interisti. Uno schema tattico che, però, prevede la perfezione in difesa. Cosa che non avviene a metà primo tempo quando Milenkovic calcola male il rimbalzo della palla e si fa beffare da Lautaro, che serve poi Dzeko: l’ex Roma, di fronte a Terraciano, spara però in curva Sud divorandosi il gol del pareggio. Ma i nerazzurri, almeno in questa piccola frazione, capiscono come poter far male ai viola.

Il gol del pareggio arriva infatti al 28: un’imbucata perfetta di Brozovic trova Lautaro che insacca alle spalle del portiere con un missile incrociato. La gara torna in parità, ma per poco. 10 minuti dopo una palla “a palombella” di Barella trova ancora il Toro che, con un gol da Campione del Mondo in girata, porta in vantaggio i suoi ribaltando completamente la situazione. Tutto da rifare per la Fiorentina che, dopo una mezz’ora a tratti perfetta, viene duramente punita ai primi 2 errori. Il primo tempo si chiude dunque con il vantaggio interista.

Il secondo tempo, tuttavia, è letteralmente a senso unico. I Viola chiudono l’Inter nella propria metà campo e a tratti nella propria area di rigore. Ci prova subito Castrovilli, ma il tiro finisce alto di pochissimo. Al 56′ è invece Handanovic a dover salvare il risultato sul colpo di testa di Cabral. Se qualcuno avesse avuto dubbi se la Fiorentina potesse riuscire a mantenere i ritmi del primo tempo per tutta la partita, vengono ampiamente smentiti dagli uomini di Italiano che sembrano non stancarsi mai.

I nerazzurri non sanno che pesci prendere e, allora, Inzaghi decide di fare i primi cambi. Fuori Bastoni ed uno spento Dzeko, al loro posto De Vrij e Lukaku. Italiano risponde con Mandragora al posto di Castovilli, Ikoné esce in favore di Sottil. 

Proprio Lukaku prova ad essere pericoloso con un tiro centrale respinto malamente da Terraciano, che poi compie un mezzo miracolo su Dimarco (in fuorigioco). Subito dopo il terzino interista esce per far spazio a Gosens. Nei Viola entrano Jovic e Ranieri, escono Amrabat e Martinez Quarta ed è il 70′.

Si rende pericoloso anche Biraghi che prova un gran sinistro dalla distanza, che sfiora la traversa. Poco dopo ci prova Nico Gonzalez da dentro l’area, ma il portierone nerazzurro spedisce ancora in angolo. E’ un assedio.

La Fiorentina va all’arrembaggio: pochi minuti dopo l’ingresso Jovic, imbucato ancora da uno strepitoso Bonaventura, manda al bar tutta la difesa interista e si presenta solo davanti ad Handanovic. Lo sloveno, però, compie un intervento prodigioso e salva ancora la squadra di Inzaghi. Il centravanti serbo, che non ha rispettato le aspettative, avrà altre 2 occasioni che sprecherà però malamente.

Inzaghi decide di arroccarsi dietro: fuori Chalanoglu e Lautaro, dentro Gagliardini (reduce dalla pessima gara di Napoli, con tanto di espulsione) e Correa. Sostituzioni che probabilmente non avranno trovato il favore dei tifosi.

All’87 c’è tempo per un’altra grande occasione per la Fiorentina: Nico Gonzalez con un dribbling fantastico entra in area di rigore e, dopo un contrasto, riesce a fare una sponda di testa, scavalcando Handanovic, ma Darmian salva quasi sulla linea.

Non c’è più tempo e all’Olimpico, dopo il triplice fischio dell’arbitro, parte la festa interista. I Viola piangono, sono a tratti disperati ed increduli per quanto accaduto, ma il calcio è così. Le due squadre saranno presto chiamate a rappresentare l’Italia in Europa: la Fiorentina volerà a Praga per la finale di Conference League contro il West Ham, mentre l’Inter ad Istanbul sarà attesa dalla macchina da guerra chiamata Manchester City. Stagione ancora molto, molto lunga. (Foto: Twitter @Inter)