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2 Giugno, Roma celebra la Repubblica: ai Fori Imperiali sfila la parata militare

2 giugno 2023 | 14:05
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2 Giugno, Roma celebra la Repubblica: ai Fori Imperiali sfila la parata militare
2 Giugno, Roma celebra la Repubblica: ai Fori Imperiali sfila la parata militare
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2 Giugno, Roma celebra la Repubblica: ai Fori Imperiali sfila la parata militare
2 Giugno, Roma celebra la Repubblica: ai Fori Imperiali sfila la parata militare
2 Giugno, Roma celebra la Repubblica: ai Fori Imperiali sfila la parata militare

La Repubblica italiana compie 77 anni. Tante persone hanno sfidato il caldo e si sono precipitate nel cuore di Roma per godersi lo spettacolo delle Frecce Tricolori e della “rivista”

Roma – Il 2 giugno 1946  il popolo italiano, tramite referendum, decise per l’abolizione della Monarchia in favore della Repubblica. Un Paese uscito distrutto dalla Seconda guerra mondiale decide di dare un taglio netto del suo passato, proiettandosi verso un futuro roseo. Una Repubblica di cui oggi si celebra il 77mo compleanno. Migliaia di persone decidono di sfidare il caldo torrido d’inizio estate e si sono riversate nel cuore di Roma. Donne, uomini, anziani e bambini: tutti con lo sguardo in su per godersi lo spettacolo mozzafiato delle Frecce Tricolori, oltre che per lasciarsi trasportare dal fascino della classica parata militare.

Una volta che si mette piede nel centro di Roma, da via Cavour fino a piazza Venezia passando per via dei Fori Imperiali, si nota immediatamente una fortissima riduzione (come sempre accade il 2 Giugno) della viabilità. Ma ciò non frena l’entusiasmo dei cittadini: alcuni di loro utilizzano una tribuna laterale, mentre coloro che non sono riusciti a trovare i biglietti si godono la festa da via del Corso. La stampa invece assiste da un’area apposita, adiacente al Vittoriano.

Ad aprire la cerimonia, sotto le note musicali dell’Inno d’Italia cantato a squarciagola dalla folla presente, l’alzabandiera solenne. Il primo ad arrivare è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, seguito dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. La folla, tuttavia, è praticamente tutta per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sono proprio gli applausi scroscianti che “annunciano” l’arrivo della Premier, e non saranno gli ultimi della giornata. Presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ed il presidente della Giunta regionale del Lazio Francesco Rocca, oltre che i vertici militari e civili.

Intorno alle 9:15, poi è il turno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sembre molto benvoluto dai presenti. Il picchetto interforze ha tributato gli onori militari al Capo dello Stato e la banda ha poi eseguito l’Inno d’Italia. Dopo qualche convenevolo, risuona la Leggenda del Piave, storica canzone patriottica italiana composta nel 1918 e che è quasi impossibile non ascoltare. Le note accompagnano la salita all’Altare della Patria del Capo dello Stato, accompagnato da Meloni, Crosetto, La Russa e Fontana, su cui depone una corona d’alloro. Poco dopo la Pattuglia Acrobatica Nazionale disegna sui cieli di Roma un enorme Tricolore, lasciando come di consueto i presenti a bocca aperta. Si alzano in su sguard, macchine fotografiche e telefonini: ognuno con il suo strumento, ma con l’obiettivo comune di immortalare l’azzurro del cielo che si mischia con i colori della bandiera.

Il Presidente della Repubblica poi accompagnato da Crosetto, sulla storica Lancia Flaminia presidenziale, lascia il Vittoriano, passa in rassegna i Reparti lungo viale delle Terme di Caracalla prima dello sfilamento lungo via dei Fori Imperiali.

Giorgia Meloni invece si dirige subito proprio verso i Fori Imperiali, non senza qualche difficoltà dato che viene letteralmente circondata da molti giornalisti. Motivo per cui la Premier si lascia andare ad uno stizzito: “No ragazzi, così no, per favore”. Un fatto che comunque non deve averla troppo stupita, essendo questo il suo primo 2 Giugno da capo del Governo: volente o nolente, protagonista assoluta è anche lei.

Nonostante le difficoltà però, Meloni riesce comunque arrivare dove si tiene la parata, quest’ultima vestita a festa con tribune ad hoc per cittadini e turisti. Per la Premier è un vero e proprio bagno di folla: applausi, cori ed incoraggiamenti si elevano da ogni settore possibile. E lei non può far altro che ringraziare, con un grosso sorriso, tanta soddisfazione ma anche responsabilità. 

Essendo la tribuna stampa posizionata di fronte a quella presidenziale, non è complicato notare altri volti importanti. Presente infatti, tra gli altri, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ed il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E’ invece assente il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

Come da programma, prima della parata militare è prevista una sfilata di oltre 300 sindaci. Che poi lasciano spazio alla voce straordinaria del soprano Eleonora Buratto, che delizia il cuore della Capitale intonando l’Inno Nazionale. Qualche ora dopo, Crosetto le consegnerà il premio di “Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana”.

Poco dopo ha inizio la tanto attesa rassegna. Sfilano nel settore di apertura le bandiere delle Forze Armate e della Guardia di Finanza, dei Gonfaloni di Regioni, Province e Comuni italiani, dei labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e le bandiere Onu, Nato, Ue e quelle degli organismi multinazionali in cui operano le Forze armate.

La rassegna è strutturata in 10 settori con la partecipazione di tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile, Corpi armati e non armati dello Stato, Bandiere e Stendardi, Bande e Fanfare militari. Una parata, dunque, che sembra lenta ma invece scorre velocemente complice l’entusiasmo di protagonisti e spettatori. A prendersi la scena sono anche i cavalli, fidi scudieri dei loro cavalieri, che accompagnano le forze dell’ordine in questa passerella.

Una grande giornata tuttavia non può concludersi senza qualche colpo di scena. La Festa si conclude infatti con l’atterraggio dei paracudisti dell’Esercito, da cica 1000 metri d’altezza, di fronte la tribuna presidenziale con un Tricolore enorme. Un momento vissuto in rigoroso silenzio da tutti, sia per la delicatezza del momento ma anche per la sua spettacolarità. Chiude il sipario la Pattuglia Acrobatica Nazionale che, con le sue Frecce Tricolore, colora ancora una volta i cieli della Capitale.