Nudo sull’altare papale: dopo la profanazione in San Pietro si celebra il rito di penitenza

3 giugno 2023 | 18:24
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Nudo sull’altare papale: dopo la profanazione in San Pietro si celebra il rito di penitenza

Giovedì un uomo nudo era salito sull’altare posto sotto il baldacchino del Bernini: oggi il rito riparatore con acqua santa, incenso e litanie

Città del Vaticano – L’arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano, il cardinale Mauro Gambetti, ha celebrato questa mattina, presso l’Altare della Confessione un rito penitenziale in seguito alla profanazione dell’altare papale di giovedì sera (leggi qui). La basilica era prossima alla chiusura quando un uomo in stato emotivo alterato, si è avvicinato all’altare situato sotto il baldacchino del Bernini, si è spogliato rapidamente ed è saltato sopra il piano di marmo. Sulla schiena aveva scritto a pennarello “Save children of Ukraina”, salvate i bambini dell’Ucraina. Il tutto sotto gli occhi sbigottiti dei fedeli e dei visitatori, subito allontanati. La sicurezza ha quindi bloccato l’uomo.

Non ha gridato né opposto resistenza ai primi custodi che sono accorsi per farlo scendere e rivestire, assieme agli uomini della Gendarmeria vaticana che lo hanno condotto negli uffici per l’identificazione. Subito dopo, l’uomo è stato consegnato dalle autorità vaticane alla polizia italiana che gli ha notificato un foglio di via, con obbligo di lasciare il territorio nazionale.

E questa mattina, davanti all’altare spoglio, in segno di penitenza, alla presenza di tutto il Capitolo di San Pietro, il cardinale ha presieduto il rito di penitenza, iniziato con una liturgia della Parola seguita da una breve omelia: È la struttura di peccato di cui parlava Giovanni Paolo II, che alimenta la guerra, le guerre, una struttura di peccato che abita nelle nostre società ormai sempre più abituate a considerare l’individuo” come qualcuno “che con noi non è detto che abbia qualcosa a che vedere o a che fare”, dice Gambetti.

“È questa struttura di peccato anche – ha aggiunto il porporato, secondo quanto riportato dei media vaticani – che provoca in una persona che magari non si sente ascoltata, che vuole richiamare l’attenzione sulle povertà del mondo, come le situazioni in cui i bambini dell’Ucraina vivono, che spinge una persona per farsi forse ascoltare a compiere un gesto inappropriato, veramente spiacevole qui, all’Altare della Confessione, come è avvenuto l’altro giorno”.

Il rito è proseguito con la recita del Credo e, dopo la benedizione dell’acqua, sono state intonate le litanie penitenziali. In contemporanea, l’altare papale è stato asperso con l’acqua santa. Quindi, due suore delle Figlie di San Giuseppe, le religiose che si prendono cura di tutti gli altari della basilica vaticana, hanno dato il via alla cosiddetta  “vestizione” dell’altare, ponendovi sopra la tovaglia. Poi sono stati collocati i candelieri, la croce e dei fiori. Il cardinal Gambetti ha quindi incensato l’altare, costruito sopra la tomba del Principe degli Apostoli, e invitato i presenti a recitare un Padre Nostro.  Infine, la benedizione e il congedo col il canto della Salve Regina.

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