Caso Orlandi, “scontro” Vaticano-Italia sulla commissione d’inchiesta del Senato

6 giugno 2023 | 14:12
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Caso Orlandi, “scontro” Vaticano-Italia sulla commissione d’inchiesta del Senato

“In futuro, quando le autorità italiane vogliono avere informazioni, dovranno essere osservate tutte le formalità previste dal diritto internazionale”

Città del Vaticano – “La convocazione non è stata corretta sia dal punto di vista della forma che della sostanza“. E’ quanto afferma il segretario di Stato della Santa Sede, card. Parolin, in una lettera rivolta alla I Commissione del Senato che ascolta oggi, tra gli altri, Alessandro Diddi, promotore di Giustizia del Vaticano, nell’ambito della discussione per l’istituzione di una Commissione di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. La lettera è stata letta dallo stesso Diddi sottolineando l’irritualità del modo in cui è stato convocato nell’ambito di una audizione “finalizzata ad avere informazioni da un pubblico ufficiale di uno Stato estero”.

Il via libera all’audizione di Diddi è stato dato dal Vaticano nella “speranza di arrivare a un definitivo chiarimento sul caso” osserva il card. Parolin nella lettera sottolineando che la presenza di Diddi “non può essere considerato un precedente” e “in futuro, quando le autorità italiane vogliono avere informazioni, dovranno essere osservate tutte le formalità previste dal diritto internazionale”.

Diddi ha infatti riferito “che ci sono regole istituzionali sempre seguite fino ad oggi e che avrebbero imposto la convocazione con altre forme, non con una mail e una telefonata alla mia segreteria privata. La Segreteria di Stato inizialmente era contraria perché non ero stato convocato per vie ufficiali, io ho espresso la mia personale opinione rimarcando l’irritualità della convocazione” ma ho sottolineato che “era opportuno che fossi presente”.

Diddi: “Si rischia l’intromissione”

“In questo momento delle indagini, aprire una terza indagine, che segue logiche, diverse sarebbe una intromissione e pernicioso per la genuinità di ciò che stiamo conducendo”, ha sottolineato Diddi, riferendo la sua opinione sull’istituzione della commissione. “Noi – ha aggiunto – abbiamo tutto l’interesse a contribuire, ove possibile, alla ricerca della verità. In questi anni sono stati scritti e sono state dette tante cose. Il mandato che ho ricevuto è quello di dare ampia e totale incondizionata assistenza all’autorità giudiziaria italiana”. (fonte Adnkronos)

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