L'incontro

Il panel Nasa sulle fenomenologie aeree non identificate: nuovi sviluppi e sfide

10 giugno 2023 | 10:12
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Il panel Nasa sulle fenomenologie aeree non identificate: nuovi sviluppi e sfide

Una riunione di esperti svela i progressi e le difficoltà nello studio degli UAP

Mercoledì 31 maggio 2023 è stata una giornata attesa con grande interesse presso il quartier generale della NASA a Washington. Alle 10.30 di quella mattina ha avuto inizio un panel scientifico di esperti che si è protratto per quattro ore, dedicato a una questione altamente controversa: gli Unidentified Aerial Phenomena (UAP), comunemente noti come UFO. L’obiettivo principale dell’incontro era presentare i risultati delle ricerche condotte fino a quel momento e discutere delle sfide future nel campo dello studio degli UAP.

Da diversi mesi, la NASA aveva avviato un nuovo gruppo di studio per investigare gli UAP, diretto dai due astrofisici David N. Spergel e Daniel Evans. Durante il panel, è stato ribadito più volte che non esisteva alcuna evidenza di un’origine extraterrestre degli UAP, ma che l’obiettivo principale era la raccolta di dati di qualità elevata per condurre ricerche scientificamente valide.

Nonostante il panel si sia tenuto con qualche ritardo rispetto alle previsioni iniziali, ha attirato l’attenzione di numerosi esperti e appassionati, e è stato trasmesso in diretta televisiva e su Internet. L’evento è stato concepito come un’occasione per coinvolgere il pubblico e dimostrare l’indipendenza del gruppo di ricerca rispetto ad agenzie governative, come il Dipartimento della Difesa statunitense e il suo programma AARO sugli UAP.

Durante le presentazioni, è emerso chiaramente che uno dei principali ostacoli nello studio degli UAP è la mancanza di dati di qualità elevata. David Spergel, presidente del panel e direttore del gruppo di lavoro sulla questione presso la NASA, ha affermato che il “rapporto finale contenente le scoperte e le conclusioni del gruppo sarà pubblicato alla fine di luglio, insieme a indicazioni per future ricerche”.

Dan Evans, vice-amministratore associato per la ricerca, ha ammesso che “molti casi del passato presentavano dati di bassa qualità che non permettevano di trarre conclusioni significative”. Inoltre, è stato evidenziato che i video e le immagini raccolti finora non erano stati registrati con strumenti specificamente progettati per lo studio degli UAP, limitando ulteriormente l’analisi dei fenomeni osservati.

Un aspetto interessante del panel è stata la partecipazione di Sean Kirkpatrick, direttore dell’All-Domain Anomaly Resolution Office (AARO) del Dipartimento della Difesa statunitense. Kirkpatrick ha condiviso dati sulla casistica UAP con agenzie governative di altri paesi membri della comunità dei Five Eyes, rafforzando la cooperazione internazionale nello studio di tali fenomeni

È interessante notare che durante il panel è emerso un altro importante sviluppo nel campo degli UAP. Sean Kirkpatrick, direttore dell’ufficio del Dipartimento della Difesa per gli UAP, ha condiviso che l’AARO ha acquisito circa 800 casi UAP provenienti da personale aeronautico. Tuttavia, solo una piccola percentuale di questi casi è stata classificata come “davvero anomala”, ossia eventi che non sono stati identificati in modo convincente.

Kirkpatrick ha inoltre rivelato che “l’AARO ha condiviso dati su casi UAP con agenzie governative dei cosiddetti “Cinque occhi”, un gruppo di paesi che condividono informazioni di intelligence”. Questo suggerisce un impegno internazionale per affrontare il fenomeno degli UAP e promuovere una collaborazione più ampia nella ricerca e nell’analisi dei dati.

Tuttavia, il panel della NASA ha evidenziato la necessità di cautela nell’interpretare i dati e nell’affrontare il tema degli UAP. Nonostante l’interesse e l’attenzione dedicati a questi fenomeni, è importante evitare conclusioni affrettate e tenere presente che la maggior parte dei casi rimane inspiegata o priva di prove solide.

In conclusione, il panel della NASA sul fenomeno degli UAP ha confermato la necessità di dati di alta qualità e di un approccio scientifico rigoroso per affrontare il tema. Nonostante alcune sfere di interesse non ci sono ancora prove definitive che indichino un’origine extraterrestre (come in molti si aspettavano) o una spiegazione definitiva degli UAP. La ricerca e l’analisi continueranno, con l’obiettivo di fornire una migliore comprensione di questi fenomeni e evitando cadute nel complottismo o nell’esaltazione irrazionale.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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