1 luglio, il Santo del giorno: Sant’Aronne

1 luglio 2023 | 06:01
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1 luglio, il Santo del giorno: Sant’Aronne

Commemorazione di sant’Aronne, della tribù di Levi, da suo fratello Mosè unto con l’olio sacro sacerdote dell’Antico Testamento e sepolto sul monte Hor

Oggi, 1 luglio, la Chiesa celebra Sant’Aronne, fratello di Mosè. Il Martirologio Romano dice di lui: “Commemorazione di sant’Aronne, della tribù di Levi, da suo fratello Mosè unto con l’olio sacro sacerdote dell’Antico Testamento e sepolto sul monte Hor”. E’ considerato il protettore dei fabbricanti di bottoni, probabilmente perché portava delle gemme sulla veste pettorale da sommo sacerdote.

Aronne nacque in Egitto dal levita Amram, figlio di Caath, e da lochabed. Dopo il matrimonio con Elisabetta, sorella di Naasson, capo della tribù di Giuda, ebbe quattro figli: Nadab, Abiu, Eleazaro e Ithamar. Con Mosè guidò gli ebrei dall’Egitto alla Terra Promessa.

Mentre gli ebrei vagavano nel deserto, fu proprio Aronne a raccogliere della manna da custodire nel Tabernacolo. Fu lui con Hur a sostenere le braccia di Mosè levate in preghiera nel corso della battaglia contro gli Amaleciti (gli ebrei perdevano quando Mosè, stanco, le abbassava). Fu consacrato sommo sacerdote con i figli (ma nello stesso giorno i primi due morirono nelle fiamme sprigionatesi dall’altare perché non avevano osservato le prescrizioni divine).

In realtà il sacerdozio sarebbe spettato al primogenito, cioè alla tribù di Ruben; ma Dio volle premiare la tribù di Levi per la fedeltà dimostrata durante la vicenda del vitello d’oro. La cosa provocò la rivolta del cugino Core, ma i ribelli, secondo il racconto biblico, furono inghiottiti dalla terra.

Mosè e Aronne, tuttavia, non entrarono nella Terra Promessa. Aronne morì sul monte Hor e gli succedette Eleazaro. Aveva cento ventitré anni. Dalla sua discendenza nacque Giovanni battista. Il monte Hor, vicino a Petra, è venerato dagli islamici come Gebel Nebi Harún (Monte di Aronne). Il 1 luglio la Chiesa cattolica ricorda anche:

San Martino, vescovo. A Vienne nella Gallia lugdunense, in Francia, san Martino, vescovo.

San Domiziano, abate. Nel monastero di Bebron sempre nella Gallia lugdunense, san Domiziano, abate, che per primo condusse in questo luogo vita eremitica e, dopo avervi radunato molti al servizio di Dio, occupato sempre nelle cose celesti, lasciò in avanzata vecchiaia questo mondo.

San Teodorico, sacerdote. Presso Reims nel territorio della Neustria, in Francia, san Teodorico, sacerdote, discepolo del vescovo san Remigio.

Sant’Eparchio, sacerdote. Ad Angoulême in Aquitania, sempre in Francia, sant’Eparchio, sacerdote, che passò trentanove anni recluso, intento solo alla preghiera e insegnando ai suoi discepoli che “la fede non teme la fame”.

San Golveno, vescovo. Nella Bretagna in Francia, san Golveno, vescovo, che dopo una vita eremitica si tramanda sia succeduto a san Paolo di Léon.

San Carilelfo, abate. Nel monastero di Saint-Calais nel territorio di Le Mans in Francia, san Carilelfo, abate.

Beati Giorgio Beesley e Montford Scott, sacerdoti e martiri. A Londra in Inghilterra, beati Giorgio Beesley e Montford Scott, sacerdoti e martiri, che, condannati a morte per il loro sacerdozio sotto la regina Elisabetta I, dopo crudeli torture giunsero alla palma del martirio.

Beato Tommaso Maxfield, sacerdote e martire. Sempre a Londra, beato Tommaso Maxfield, sacerdote e martire, che, condannato a morte sotto il re Giacomo I perché giunto in Inghilterra da sacerdote, subì il supplizio a Tyburn su un patibolo coronato di fiori in segno di pietà per lui da parte dei fedeli presenti.

Sant’Oliviero Plunkett, vescovo di Armagh e martire. Ancora a Londra, sant’Oliviero Plunkett, vescovo di Armagh e martire, che, falsamente accusato di cospirazione e condannato a morte sotto il re Carlo II, al cospetto della folla presente davanti al patibolo, perdonò i suoi nemici e professò fino all’ultimo con fermezza la sua fede cattolica.

Beati Giovanni Battista Duverneuil e Pietro Aredio Labrouhe de Laborderie, sacerdoti e martiri. Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beati Giovanni Battista Duverneuil, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, e Pietro Aredio Labrouhe de Laborderie, canonico di Clermont-Ferrand, sacerdoti e martiri, che durante la rivoluzione francese, detenuti insieme in una galera a causa del loro sacerdozio, morirono consunti da malattia.

Beato Ignazio Falzon, sacerdote. A La Valletta nell’isola di Malta, beato Ignazio Falzon, sacerdote, che, si dedicò alla preghiera e all’insegnamento della dottrina cristiana, adoperandosi con zelo nell’assistenza ai soldati e ai marinai, perché aderissero alla fede cattolica prima di partire per la guerra.

San Zhang Huailu, martire. Nel villaggio di Zhuhedian presso Jeshui nella provincia dello Hunan in Cina, san Zhang Huailu, martire, che, durante la persecuzione scatenata dai seguaci della setta dei Boxer, mentre era ancora catecumeno, si professò spontaneamente cristiano e, fortificato dal segno della croce, meritò di essere battezzato in Cristo con il proprio stesso sangue.

Santi Giustino Orona e Attilano Cruz, sacerdoti e martiri. Nel villaggio di Rancho de las Cruces nel territorio di Guadalajara in Messico, santi Giustino Orona e Attilano Cruz, sacerdoti e martiri, uccisi insieme per il regno di Cristo durante la persecuzione messicana.

Beato Giovanni Nepomuceno Chrzan, sacerdote e martire. Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Giovanni Nepomuceno Chrzan, sacerdote e martire, che, di nazionalità polacca, in tempo di guerra, nel campo di detenzione di Dachau portò a compimento il suo martirio difendendo la fede davanti ai suoi persecutori.

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