Il Fatto

Controlli interforze a Nettuno: 6 persone arrestate in poche ore

1 luglio 2023 | 18:33
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Controlli interforze a Nettuno: 6 persone arrestate in poche ore
Controlli interforze a Nettuno: 6 persone arrestate in poche ore
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Blitz di Polizia e Carabinieri nelle vie di Nettuno: ad affiancarli anche le unità cinofile e i finanzieri

Nettuno – La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio nel comune di Nettuno.

Nello specifico, i Carabinieri della Compagnia di Anzio con il supporto dei Carabinieri delle Compagnie del Gruppo di Frascati e dal commissariato di Polizia “Anzio Nettuno”, insieme al Nucleo cinofili di Roma, al Nucleo Antisofisticazione e Sanità, al Nucleo Ispettorato del Lavoro e al Nucleo Elicotteristi di Pratica di Mare, con la collaborazione delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, del 1° Reparto Mobile e dei cinofili della Polizia di Stato. Presenti inoltre 2 equipaggi della Guardia di Finanza.

Durante il servizio sono stati eseguiti numerosi posti di controllo nei punti nevralgici della città di Nettuno, ove sono stati controllati circa 110 veicoli e oltre 200 persone. All’esito delle attività 6 persone sono state arrestate e una denunciata in stato di libertà.

I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un iraniano 42enne gravemente indiziato del reato di atti persecutori poiché, da gennaio a giugno 2023, in diverse occasioni, avrebbe posto in essere condotte minacciose e vessatorie, tali da generare prostrazione psicologica, nei confronti di soggetti che, come lui, erano ospiti di una struttura per persone indigenti. È stato tradotto nel carcere di Velletri.

Inoltre i militari hanno notificato due ordini di esecuzione pena: uno nei confronti di un 68enne italiano che dovrà scontare la pena di 8 anni e 11 mesi per il reato di bancarotta, ai sensi dell’art. 217 del Regio Decreto 267/1942 e l’altro nei confronti di una donna romena per aver violato le prescrizioni previste dal Codice Antimafia. L’uomo è stato tradotto nel carcere di Regina Coeli e la donna nel carcere di Rebibbia.

I Carabinieri dell’Aliquota Operativa hanno arrestato un cittadino nordafricano di 42 anni sorpreso a cedere alcune dosi di cocaina ad un acquirente. Bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso di 17 dosi di cocaina e 270 € in banconote di vario taglio, considerate provento di attività illecita. Arrestato anche un 28enne italiano che, alla vista dei Carabinieri, ha tentato di darsi alla fuga e di disfarsi di un piccolo involucro in cellophane. Prontamente bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso di circa 70 g di hashish, 1,7 g di cocaina e la somma in contanti di oltre 1.400 €.

Gli investigatori della Polizia di Stato del commissariato Anzio/Nettuno hanno accertato l’attività di spaccio, posta in essere da un giovane romano che, in vacanza nella località balneare, aveva creato una ragnatela di “clienti” che gli garantivano uno spaccio fiorente. L’uomo colto nella flagranza del reato, mentre cedeva un involucro ad una persona a bordo di un’autovettura che si allontanava immediatamente, è stato fermato dagli agenti, che a seguito di perquisizione hanno trovato nella sua abitazione circa 110 gr. di sostanza stupefacente tipo cocaina. Alla fine degli accertamenti la droga è stata sequestrata e l’uomo è stato arrestato. L’arresto è stato convalidato ed è stata disposta per l’uomo la custodia cautelare in carcere.

Sono state inoltre controllate 8 attività commerciali in 2 delle quali sono state riscontrate diverse mancanze: in un bar di Nettuno è stata elevata una sanzione amministrativa di 1.800 € poiché il titolare non ha comunicato al collocamento l’assunzione di una dipendente; a seguito di accesso nell’attività, i Carabinieri del N.A.S. hanno proceduto con il sequestro amministrativo, finalizzato a ulteriori accertamenti, di un locale abusivamente utilizzato come deposito di bevande e viveri; infine è stata contestata anche la mancata richiesta di autorizzazione ad installare telecamere sui luoghi di lavoro; in un’attività di ristorazione “kebab”, invece, sono state elevate sanzioni per oltre 12.000 € poiché il titolare non aveva elaborato il documento di valutazione rischi e non aveva organizzato la formazione prevista per i dipendenti. Tra di essi, inoltre, era presente nell’attività un lavoratore a nero, sprovvisto dell’obbligatoria comunicazione di assunzione: per questo motivo l’attività è stata sospesa fino al pagamento delle suddette sanzioni.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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