Ponte Galeria, lite condominiale sfocia in un pestaggio: ucciso 60enne

8 luglio 2023 | 10:31
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Ponte Galeria, lite condominiale sfocia in un pestaggio: ucciso 60enne
Ponte Galeria, lite condominiale sfocia in un pestaggio: ucciso 60enne
Ponte Galeria, lite condominiale sfocia in un pestaggio: ucciso 60enne

Sono tre gli autori del pestaggio, che hanno agito con una mazza da baseball e un mattarello

Roma – Una lite tra condomini finisce in omicidio: è quanto accaduto a Ponte Galeria, dove i Carabinieri della Compagnia di Roma Ostia, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito, di iniziativa, un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un cittadino siriano, 26enne, e di due cittadini italiani, un 37enne ed un 30enne, tutti con precedenti, accusati del reato di omicidio in concorso.

Ad esito di una mirata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Stazione di Roma Ponte Galeria hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre uomini, in ordine ad un’aggressione nei confronti di due cittadini romani, di 56 e 60 anni, colpendoli con calci e pugni, nonché con una mazza da baseball e un mattarello in legno, nel corso di una lite condominiale, scaturita per futili motivi e avvenuta pochi giorni prima. Il 60enne, a seguito delle ferite riportate, è successivamente deceduto presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma.

Raccolti i gravi elementi indiziari, i Carabinieri hanno identificato i tre e li hanno sottoposti a fermo di indiziato di delitto. Nel corso delle perquisizioni che sono seguite, a casa di uno dei tre fermati, i Carabinieri hanno rinvenuto una mazza da baseball, che non si esclude sia la stessa utilizzata durante la lite, che è stata sequestrata. Il fermo dei tre uomini, su richiesta della Procura della Repubblica è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per tutti e tre. Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui l’indagato deve ritenersi innocente fino ad eventuale condanna definitiva.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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