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Goletta Verde: eolico off-shore e rinnovabili per il futuro energetico di Civitavecchia

9 luglio 2023 | 12:47
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Goletta Verde: eolico off-shore e rinnovabili per il futuro energetico di Civitavecchia

Legambiente: “L’energia dal vento può giocare un ruolo importante e fondamentale anche nella Regione Lazio. A testimoniarlo sono i 6 progetti oggi in valutazione statale per complessivi 2,7 GW. Si acceleri in questa direzione”

Civitavecchia – Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente, realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia, approda oggi nel Lazio, a Civitavecchia e nei prossimi giorni anche a Ventotene (dal 10 all’11 luglio), per la quarta tappa del periplo italiano. La campagna itinerante, partita il 30 giugno dalla Liguria, concluderà il suo viaggio l’11 agosto in Friuli-Venezia Giulia.

Tra i temi principali portati a bordo nella tappa laziale c’è ancora una volta l’eolico offshore, che per l’associazione ambientalista è uno degli strumenti necessari per arrivare alla decarbonizzazione del nostro Paese attraverso la transizione energetica. In particolare, per Legambiente l’energia dal vento può giocare un ruolo importante e fondamentale anche nella Regione Lazio. A testimoniarlo sono i 6 progetti oggi in valutazione statale per complessivi 2,7 GW di possibile nuova potenza installabile, a cui vanno aggiunte le nuove richieste di connessione a Terna per quasi 12 GW. Anche se non saranno tutti realizzati, ad esempio per possibili sovrapposizioni, questi numeri raccontano bene un fermento importante da parte di territori e imprese che ruota intorno all’eolico offshore. Progetti strategici che si inserirebbero, perfettamente, in una Regione caratterizzata da una importante presenza di fonti fossili al centro della strategia energetica nazionale.

A discuterne oggi, in una conferenza aperta al pubblico presso il porto di Civitavecchia, Manuel Magliani, vicesindaco di Civitavecchia, Katiuscia Eroe, responsabile energia Legambiente, Ing. Alessandro Severini, cooprogettista parco eolico offshore di Civitavecchia, C.V. Michele Castaldo, comandante della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, Roberto Arciprete, responsabile Regionale AGCI Agrital, Salvatore Cicatello, presidente della Coop. Marinai e Caratisti e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.

“Se guardiamo al solo settore elettrico, infatti, a fronte di una domanda pari a 22.969,3 (dato Terna al 2021), il 60% circa dell’energia elettrica necessaria viene prodotta regionalmente – dichiara Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio, e il 74% di questa, pari a 9.925,3 GWh, viene generata attraverso le fonti fossili, con un contributo di energia primaria da gas fossile, pari a 5.604,1 GWh e da carbone con 4.162,2 GWh, dati riferiti al 2021. Il Lazio è una Regione che sicuramente può auspicare ad un sistema energetico diverso e i 63 progetti dedicati alle fonti rinnovabili che sono in attesa di valutazione ne sono la prova. Tra questi i 6 progetti di eolico offshore potrebbero segnare un passo diverso per questa regione che fino ad oggi ha scontato, soprattutto localmente, la presenza della centrale a carbone di Civitavecchia ancora troppo ingombrante”.

“Anche la Regione Lazio deve fare la sua parte nella lotta all’emergenza climatica e nel garantire ai suoi cittadini un modello energetico più sostenibile e democratico. Invece ci troviamo di fronte ad una Regione strategica dal punto di vista energetico, climalterante visto che nel 2021 ha emesso almeno 6,8 milioni tonnellate di anidride carbonica proprio attraverso gli impianti termoelettrici, di cui 3,9 milioni a causa dell’utilizzo del carbone e 2,2 per l’utilizzo di gas fossile – dichiara Katiuscia Eroe, responsabile ufficio energia di Legambiente – dove incombono, ancora, inutili ricoversioni a gas. Eppure, il fermento che unisce imprese, cittadini e associazioni in una visione diversa ed innovativa dei poli energetici come quello di Civitavecchia, è il segno di un territorio pronto e della volontà di non voler perdere le occasioni di sviluppo locale nei territori”.

A Civitavecchia è ancora in funzione la centrale a Carbone di Torrevaldaliga Nord, e, poco più a nord, si trova la centrale a gas Alessandro Volta – entrambe gestite da Enel – sulla quale è in corso una procedura di revamping che dovrebbe portare ad un aumento di potenza di 140 MW, passando da 960 a 1100 MW. La centrale si sarebbe aggiudicata le aste 2023 e 2024 del Capacity Market e potrà quindi godere di sussidi statali.

Per l’eolico, si parla di almeno 1,14 GW di potenza installabile, pari ad una produzione di energia elettrica di circa 3.745 GWh/anno, di cui 245 GWh/anno da eolico a terra e 3,500 GWh/anno da eolico off-shore. A questi numeri si unisce il potenziale da solare fotovoltaico con circa 25.000 GWh/anno di cui 10.000 GWh/anno da copertura di edifici residenziali, 3.500 GWh/anno da copertura di edifici commerciali e industriali, circa 10.000 GWh/anno da fotovoltaico a terra ipotizzando l’utilizzo di una quota massima dell’1% di tutta la superficie teoricamente disponibile nella regione, e ulteriori 1.500 GWh/anno da aree industriali marginali e da bonificare o da coperture di coltivazioni a serra.

Sul fronte rinnovabili, invece, a fine 2022, nella Regione erano presenti almeno 2.395 MW di potenza installata distribuiti in oltre 81 mila impianti in grado di coprire il 23% dei consumi elettrici regionali, grazie ad una produzione di 3.774 GWh. Numeri non troppo positivi, soprattutto considerando, in linea con l’andamento nazionale, le esigue installazioni degli ultimi anni: solo 214 MW di nuova potenza rinnovabile elettrica, quasi tutto fotovoltaico, nel 2022.

Eppure, stando al potenziale tecnico economico stimato da ENEA raggiungibile al 2050, anche la Regione Lazio può giocare un ruolo importante non solo verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche per portare sviluppo locale attraverso nuovi posti di lavoro e una migliore qualità di vita. Questo rappresenterebbe una possibile crescita in termini di nuova potenza, considerando elettrico e termico, che vedrebbe un aumento di 22 MW di potenza idroelettrica, tra repowering e nuovi impianti, 450 MW termici di biomassa (considerando solo impianti a ciclo Rankine in assetto cogenerativo, trigenerativo e piccoli impianti fino a 1MWt), insieme a impianti a biogas da reflui. Per la geotermia a bassa entalpia il potenziale tecnico-economico complessivo di produzione di energia termica raggiungibile al 2050 è pari a circa 1160 GWht/anno, per circa 1.572 MWt di capacità installata. Questo potenziale è da sommare ai possibili nuovi impianti a cicli binari a media e alta entalpia, installabili tra Roma e Viterbo, di almeno 200 MWt (Unione Geotermica Italiana).

Per l’eolico, si parla di almeno 1,14 GW di potenza installabile, pari ad una produzione di energia elettrica di circa 3.745 GWh/anno, di cui 245 GWh/anno da eolico a terra e 3,500 GWh/anno da eolico off-shore. A questi numeri si unisce il potenziale da solare fotovoltaico con circa 25.000 GWh/anno di cui 10.000 GWh/anno da copertura di edifici residenziali, 3.500 GWh/anno da copertura di edifici commerciali e industriali, circa 10.000 GWh/anno da fotovoltaico a terra ipotizzando l’utilizzo di una quota massima dell’1% di tutta la superficie teoricamente disponibile nella regione, e ulteriori 1.500 GWh/anno da aree industriali marginali e da bonificare o da coperture di coltivazioni a serra.

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